Intervista a Tania Paxia a cura di Veronica

Ciao Tania, grazie per il tuo tempo, eccoci alle domande curiose.
che ne dici di presentarti? Chi è Tania quando non scrive?

Grazie a voi per l’ospitalità sul blog!

Oddio, non lo so mica chi è Tania Paxia quando non scrive ahahahha. Sono anni che cerco di scoprirlo, ma a giudicare da tutte le cose che ho in mente di fare non l’ho ancora capito! Scrivo per lavoro e per piacere, ma continuo a studiare per portare a termine un altro dei miei sogni. Inoltre mi ritaglio del tempo anche per gestire il mio blog (ultimamente non sono riuscita ad aggiornarlo con regolarità e un po’ mi manca) e portare avanti le altre mie passioni. Sta diventando difficile conciliare tutto e prima o poi dovrò rinunciare a qualcosa, purtroppo. Quindi diciamo che quando non scrivo sono una ragazza con la testa per aria, ma con i piedi ben piantati per terra: sono consapevolmente confusa!

Ed ora un paio di domandine generali. Io personalmente ho conosciuto i tuoi romanzi quando pubblicavi Self, poi un giorno è arrivata la chiamata della Newton Compton. Cosa si prova a realizzare che i tuoi romanzi verranno pubblicati da una casa editrice?

È una bellissima sensazione, soprattutto quando mi capita di entrare in una libreria e tra i tanti titoli vedo anche il mio. Non so perché ma mi viene da ridere. Non so se rendo l’idea, ma ridere da sola in una libreria, con la sola musica di sottofondo (a volte nemmeno quella), con la gente che si gira per capire perché ridi, non è una bella cosa XD Soprattutto le occhiatacce della serie “Ma questa è scema o cosa?”.

Non mi sono ancora resa conto del tutto della cosa, ma penso sia normale. Ed è sicuramente un’ottima occasione per far leggere quello che scrivo a persone che non gradiscono la lettura in digitale o che non avevano sentito mai nominare il mio nome! Spero di essere stata all’altezza e di continuare a esserlo in futuro (sia con la CE che in self).

Ora tu hai quindi all’attivo sia romanzi pubblicati self che romanzi editi da NC. Con i romanzi Self ovviamente c’è più autonomia, cosa patisci di più nel pubblicare con una casa editrice?

Sì, assolutamente. Per me è stato un trauma passare dal completo controllo su ciò che scrivevo, gestivo e pubblicavo; l’ansia, soprattutto all’inizio, si è fatta sentire. L’unica cosa su cui posso basarmi per avere un’ottica generale sono le classifiche, quindi cerco sempre di dare un’occhiata una o due volte a giorno. (All’inizio ero sempre a smanettare sul cellulare ahahahah). Più che altro per verificare anche l’indice di gradimento sulle recensioni, così da farmi un’idea sulle opinioni delle persone, sui punti forti e quelli da migliorare, ma questo lo facevo anche prima, quindi non è cambiato più di tanto il mio approccio in questo senso. Quello che è cambiato è non sapere in tempo reale quanti lettori ho raggiunto in un determinato periodo. Cosa che invece posso fare con gli altri miei libri self.

Per quanto riguarda il tuo romanzo appena pubblicato, “Ti amo ma non lo sai” è il prequel di “ti amo già da un po’”, come nasce l’esigenza di scrivere dei due protagonista prima?

Avevo già pensato di scrivere il prequel, ma in quel momento stavo lavorando ad altri progetti e non ne avevo proprio il tempo materiale. Poi in una recensione qualcuno mi ha fatto notare che sarebbe stato bello se avessi approfondito la vita dei protagonisti prima di “Ti amo già da un po’”; anche solo per fare un paragone tra la loro vita da adolescenti, i loro sogni e i progetti, e poi vederne i frutti o le delusioni nel romanzo vero e proprio. Poi una sera ero al pc e mi sono detta: “Perché no? Non ho trame che mi ispirano particolarmente”. E ho iniziato a scrivere di nuovo su Harper e May. Mi sono divertita tanto, forse perché ormai quei due li ho nel cuore. O è stato anche merito di quella città e del gazebo che mi ha incantato fin dal primo momento che l’ho visto. Chissà.

la novella tratta il tema dell’amicizia, in particolare tra uomo e donna. Harper però alla fine si scopre innamorato di May e l’amicizia è quindi messa a rischio. Cosa pensi tu dell’amicizia tra due persone di sesso opposto? E’ possibile essere amici senza alcun tipo di coinvolgimento?
Dipende. Per me può esistere, ma in determinate circostanze. Nel caso di Harper – come in molti casi – l’affetto si trasforma in qualcosa di più. Esistono comunque delle eccezioni, come in ogni cosa, e non è detto che due persone di sesso opposto siano attratte l’uno all’altra a tal punto da andare oltre a un’amicizia. Da bambini è normale, da adulti è un po’ meno credibile l’amicizia tra uomo e donna, ma solo perché è vista con occhi maliziosi il più delle volte.

Cosa dobbiamo aspettarci da Harper e May a Settembre?
Ah, tanta cioccolata calda! XD No, vabbè … sicuramente tanta dolcezza, malintesi nuovi e passati e un segreto nascosto che, a otto anni di distanza, forse, ritornerà a scompigliare i pensieri di Harper, ma anche quelli di May.

concluderei con una domanda sul futuro. Cos’ha in serbo per noi Tania Paxia?

Tante cose! Per adesso penso che la CE abbia intenzione di pubblicare gli altri romanzi self sotto contratto, ma nel frattempo ho inviato loro altri inediti e sono in attesa delle risposte. In un modo o nell’altro riuscirò comunque a farli leggere, sperando che i lettori vorranno seguirmi anche nelle prossime storie! 🙂

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