Intervista a Giovanna Mazzilli
Ciao Giovanna Mazzilli e grazie infinite per essere ospite del mio blog, come prima cosa vorrei che ti presentassi alle lettrici. Cosa fai nella vita e quando è iniziata la passione per la scrittura?
Ciao e grazie per lo spazio. Io sono Giovanna Mazzilli, ho 33 anni e vivo con mio marito in provincia di Varese. A parte scrivere, che secondo me è il mestiere più bello del mondo, lavoro anche in un supermercato. Scrivo da sempre, ho iniziato con le poesie – grazie alla partecipazione di un concorso scolastico – e poi, durante la terza media, ho scoperto che farlo mi donava emozioni importanti che non potevo ignorare. E così non ho più smesso di scrivere, nonostante la vita mi abbia portato verso un’altra strada. Ho molti racconti nel cassetto e quaderni pieni zeppi di pensieri, poesie ed emozioni tramutate in parole. Devo ammettere, però, che ho trovato il coraggio di pubblicare solo grazie a mio marito. Ha letto, e continua a farlo, ogni mio lavoro. Senza di lui non sarei mai diventata la persona e l’autrice che sono ora.
Da lettrice a lettrice, quale libro/i consiglieresti e perché?
Ho molti libri che consiglierei ma due autrici che, in assoluto, non dovrebbero mai mancare nella libreria di una persona che ama leggere storie importanti. Sto parlando di Paullina Simons e Diana Gabaldon. Amo le loro penne, le emozioni che ho provato con “Il cavaliere d’inverno” e “La Straniera” non le dimenticherò mai. La cosa assurda è che, nonostante li abbia letti decine di volte, a ogni rilettura mi regalano sensazioni nuove e profonde. È la magia dei libri che rende possibile tutto questo.
Hai una scrittrice/scrittore preferito? Cosa vorresti rubargli?
Le mie preferite sono le due che ho citato nella domanda precedente, a cui vorrei rubare la maestria nel descrivere le scene con minuziosità senza annoiare mai. A parte loro adoro anche Colleen Hoover e a lei vorrei rubare l’attenzione del pubblico. Ogni volta che deve uscire un suo libro, le lettrici italiane lo aspettano con impazienza.
Com’è nata l’idea di “A occhi chiusi” e in quanto tempo l’hai scritto?
È assurdo dirlo ma “A occhi chiusi” è nato per caso, durante una conversazione con mio marito. All’improvviso l’intera trama del libro si è tatuata nella mia mente e io sono stata “costretta” dai personaggi a scrivere la loro storia. Avevo le idee così chiare che la prima stesura l’ho scritta di getto in una settimana. Poi, quando ci ho messo mano a mente lucida, ho impiegato due mesi per la stesura completa. Inconsciamente ho rivoluzionato così tanto alcune parti del libro da spingermi verso una direzione. E così, da un libro autoconclusivo, la storia di Arizona e Kentucky è diventata una duologia.
Descrivimi con tre aggettivi i protagonisti del tuo libro.
Arizona è una ragazza fragile, ha un passato da dimenticare e sta facendo di tutto per ritornare sulla retta via. È sensibile, gentile ma anche insicura.
Kentucky è un ragazzo estroverso, divertente ma anche protettivo.
Quale messaggio volevi trasmettere con questo libro?
Con “A occhi chiusi” volevo far capire che, nonostante le difficoltà della vita, tutti hanno il diritto di avere una seconda possibilità. Si può sbagliare, è vero, ma l’importante è rendersi conto dei propri errori per poi cercare di redimersi.
Quando scrivi e in quale “atmosfera”? Silenzio totale, tv accesa, musica?
Quando scrivo, preferisco il silenzio. Di solito accendo la musica solo quando ci sono scene particolari, dove sento la necessità di ricaricarmi in qualche modo. La TV è sempre spenta e il cellulare è lontano. Sono una che si distrae facilmente!
Parlami un po’ delle tue pubblicazioni e dimmi, per ognuno dei tuoi libri, un motivo per cui credi valga la pena leggerlo.
Amo tutti i libri che ho pubblicato, in ognuno di loro c’è una parte di me.
Sweet Destiny è stato il primo, la storia di Eric e Charlotte e del loro amore voluto dal destino, la sento mia in modo particolare, diciamo che è in parte autobiografica. Si sono trovati all’improvviso e le loro anime si sono riconosciute. Consiglio la lettura di questo libro a chi ha l’animo romantico.
Con L’Ombra della Lupa, invece, ho voluto cambiare genere. Ho sempre amato il fantasy e così ho deciso di scrivere questo paranormal romance, dove c’è la storia d’amore tra la Fata Adyn e il licantropo Leost. Il loro è un amore proibito, perché le loro razze sono nemiche. Perché leggerlo? Perché c’è una maledizione, c’è magia, amore e colpi di scena che stupiranno.
La Trilogia delle barriere, composta da “Le barriere della passione”, “Le barriere dell’anima” e “Le barriere dei ricordi” (ancora inedito) è una trilogia erotic-romance. Sono libri autoconclusivi ma la parentela dei protagonisti è il filo conduttore che tiene unita l’intera trilogia. Avevo voglia di cambiare genere, dopo aver scritto il paranormal, e così ho voluto provare con l’erotico. Nel primo libro narro la storia di Amelia e Alejandro, che mi ha permesso di unire i miei due lavori, scrittrice e addetta di un supermercato. Alejandro, infatti, è il nuovo direttore del supermercato dove lavora Amelia. Il loro incontro fa nascere in lei pensieri e sensazioni mai provate. Nel secondo, invece, parlo di Emma e Sergio, il fratello di Amelia. Il libro inizia durante la scena finale del primo. Lei è un’infermiera e lui un cardiochirurgo. La passione nata tra loro infiammerà la clinica privata in cui lavorano. Il terzo – ancora in stesura – racconterà la storia di Mauro, l’altro fratello di Amelia. È un libro particolare, il protagonista è in una condizione delicata, e solo chi ha letto il secondo può capire il perché. Chi dovrebbe leggere questa trilogia? La consiglio a chi preferisce storie piccanti ma intrise d’amore e personaggi veri, con cui ci si può facilmente immedesimare.
Nel libro “E adesso rubami l’anima”, uscito con la Rizzoli per la collana YouFeel, i protagonisti sono Johnny e Moon. Lui è un barman, lei una wedding planner. S’incontrano per caso durante l’attività illecita che fa di sera Johnny e la loro storia inizia all’improvviso. Il fato ci mette lo zampino e l’attrazione che scatta tra loro fa il resto. Moon rimane colpita da quel sexy furfante dallo sguardo magnetico e non si rende conto, invece, che lei ha avuto lo stesso ascendente su Johnny. I lettori che vorranno leggere il mio libro si ritroveranno tra le mani una storia divertente, sensuale ma anche molto romantica.
Il Natale che vorrei, L’Estate dentro me e Angel sono tre romanzi brevi.
Nel primo già dal titolo si capisce l’ambientazione, è una storia carina che ho voluto pubblicare per le lettrici che, come me, amano il Natale e l’atmosfera magica che si respira in quel periodo, quindi lo consiglio a chi adora il mese di dicembre.
Ne L’Estate dentro me la parola chiave è rinascita. È una storia cui tengo in modo particolare perché è ambientata sulla riviera romagnola, il mare della mia infanzia. Non voglio svelare molto, anche perché rischierei di rovinare la sorpresa, ma la consiglio a chi ha ancora nel cuore il primo amore o quell’amore nato durante le vacanze estive. Leggete il libro e capirete il perché.
Angel, invece, è un altro paranormal di cui uscirà anche un seguito. Racconta la storia di Angel, figlio dell’arcangelo Gabriele, che perde le ali diventando un angelo caduto. Conoscerà Addison, una mortale, e s’innamorerà di lei. Ma la sua nuova condizione lo porterà a comprendere l’umanità e ad apprezzare tutte le cose belle della vita, compreso l’amore verso una donna. Vale la pena leggerlo perché, nonostante non sia un libro di 400 pagine, la storia ha conquistato molte lettrici che hanno adorato la fragilità di Angel.
A quale personaggio uscito dalla tua penna sei maggiormente affezionata e perché?
Anche se in modo diverso sono innamorata di ognuno di loro. Se proprio dovessi sceglierne uno, direi il caliente Alejandro. Mi sono resa conto che faccio ancora fatica ad allontanarmi da lui, è sempre nei miei pensieri. Non ero soddisfatta della gestione del suo personaggio nel libro e, spinta dalle mie lettrici che me l’hanno chiesto a gran voce, ho pubblicato anche “La voce di Alejandro”, ripercorrendo dal suo punto di vista l’intera storia con Amelia. È un bel personaggio: sexy, passionale, protettivo, romantico e in più è spagnolo. In lui ho racchiuso tutto il mio amore per la Spagna.
Hai qualche progetto in cantiere? Se sì puoi darci qualche anticipazione?
A breve pubblicherò il secondo della duologia iniziata con “A occhi chiusi” dal titolo “A occhi aperti”. La storia di Kentucky e Arizona troverà la giusta conclusione e io non vedo l’ora di farvela leggere. Vi anticipo solo che ci saranno colpi di scena. E chissà se i due torneranno insieme…
Prima dell’estate, invece, pubblicherò l’ultimo della Trilogia delle Barriere che in tante mi stanno chiedendo e che aspettano con trepidazione. Dopo questi due libri ho altri progetti aperti che svelerò a tempo debito 😀
Da cosa trai ispirazione?
Non c’è una cosa in particolare che mi regala ispirazione. La quotidianità me ne dona tanta, ma anche i gesti semplici di mio marito. Una sua parola, un suo bacio dato all’improvviso… Ho l’animo romantico e vedo l’amore ovunque, quindi non è difficile per me trasformare quest’amore in qualcosa di fondamentale per i miei scritti.
Quale personaggio, di qualsiasi libro tu abbia letto, vorresti essere e perché?
Domanda difficile, perché vorrei essere più di un personaggio.
Claire de “La Straniera” per poter viaggiare nel tempo e incontrare Jamie, Anastasia di “Cinquanta sfumature” per poter usufruire della generosità di Grey (vorrei anch’io ricevere in regalo vestiti e scarpe costosi, un’auto, viaggiare in elicottero e su un aereo privato, avere case da sogno in più posti nel mondo…) – anche se è vero che l’amore non si compra con il denaro – e infine Tatiana della trilogia de “Il cavaliere d’inverno” perché nonostante tutto il dolore provato non si è mai arresa, ha lottato per il suo amore e ha vinto. Vorrei tanto avere la sua forza.
Sai già che scrivi benissimo, vero? 🙂