In anteprima – Scommetti e muori di Cordelia Kingsbridge
In questa partita, la posta in gioco è la vita o la morte.
Il Sette di picche è tornato ed è in splendida forma: il serial killer giustiziere ha ripreso la sua crociata omicida, eludendo in continuazione la polizia. Ma un sanguinario assassino non è l’unica minaccia che incombe su Sin City. Un subdolo sabotatore sta creando scompiglio nel mondo criminale di Las Vegas, e l’intera città sembra avviarsi verso una guerra tra bande senza esclusione di colpi.
A Las Vegas impera il caos. Il legame tra Levi e Dominic si sta incrinando. E il Sette di picche sta ancora giocando per vincere.
A quante mani sbagliate potranno sopravvivere Levi e Dominic prima che il gioco finisca?
Scommetti e muori di Cordelia Kingsbridge, terzo volume mistery della serie “Sette di Picche” a tematica male to male in pubblicazione il 4 aprile dalla Triskell Edizioni
Questo terzo libro è una bomba che è scoppiata con una potenza talmente forte da avermi ridotto il cuore in tanti piccoli pezzi. L’autrice ha dato il meglio di sé in questo nuovo capitolo tanto da avermi messo seriamente in difficoltà su molti aspetti. In primis sul senso della giustizia perché, per quanto mi riguarda è stato tremendamente difficile, in alcuni frangenti, non essere dalla parte del Sette di Picche. Sì, è vero, sono consapevole che farsi giustizia da soli non è etico, che non è giusto ma quando l’assassino si vendica di soprusi che riguardano i bambini io tentenno. O almeno, l’ho fatto nei primi capitoli del libro poi, però, sono rinsavita perché il Sette di Picche sembra non avere più lo stesso controllo dimostrato nei libri precedenti e mi spaventa perché è come se avesse assaporato il sapore del sangue e non volesse più privarsene. Dominic e Levi, infatti, sono alle prese con una escalation di vittime del Sette di picche che non ha eguali e, a tutto questo si aggiunge anche una “strana ed inquietante” lotta tra le varie gang di Las Vegas, gang che, fino a questo momento, sono state sempre unite tra loro. E i problemi, purtroppo, non finiscono qui perché le pressioni a cui entrambi sono sottoposti spingono, anzi, forse è meglio dire che trascinano, i nostri due beniamini in quelli che sono i loro talloni di Achille, nelle loro paure più oscure e non basta la forza di volontà quando si ha a che fare con le proprie pulsioni. La rabbia di Levi sembra essere infinita e l’uomo è sempre più sconvolto nel notare che in alcuni frangenti prova piacere nell’infliggere dolore agli altri. Dominic, dal canto suo, si ritrova in una situazione ancora più difficile e lotta contro la vergogna di non essere un uomo abbastanza degno di stare con Levi. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto inculcare nelle loro teste dure un po’ di sale, altre in cui avrei voluto solo abbracciarli e chiedere loro di fidarsi molto di più l’uno dell’altro, perché quando sono insieme sono potenza e bellezza allo stato puro e mi sanguina il cuore a vederli soffrire e lottare contro un nemico sempre più pericoloso e ingestibile.
L’adrenalina in questo terzo libro è inarrestabile, non si ha un momento di pace anche se all’inizio l’autrice ha fatto in modo da far credere al lettore che tutto scorresse nel più placido dei modi per poi far brillare la dinamite. Non ho avuto un attimo di respiro, un momento prima esultavo per un bacio e un abbraccio e quello successivo mi sarei messa a piangere per la rabbia di non poter fare nulla per aiutarli in tutti i modi possibili. Come sempre, però, è valsa la pena soffrire con loro fino all’ultimo rigo perché è sarà la storia, sarà lo stile, sarà la curiosità ma questa è una serie da cui è difficile staccarsi soprattutto ora, che ci sono un po’ di indizi in più sull’assassino che mi hanno fatto giungere ad una mia teoria anche se spero di sbagliarmi perché se il Sette di Picche fosse davvero chi penso che sia ne soffrirei troppo, e voi avete teorie?
Quindi, il mio non è un consiglio di lettura ma una vera è propria imposizione certa di non fare brutte figure.