Il taccuino delle cose non dette di Clare Pooley

Sei sconosciuti con una cosa in comune: la loro vita non è così perfetta come vogliono far credere…

Uno di questi è Julian, un artista eccentrico che da qualche tempo è precipitato in una profonda solitudine. Nell’accogliente caffè di Londra dove si rifugia nei momenti peggiori, decide di affidare la sua storia alle pagine di un taccuino verde che abbandona incurante su un tavolino. Mai più pensa che Monica, la giovane proprietaria del bar, lo legga e ne rimanga sconvolta. O che il suo piccolo atto di onestà possa avere un impatto così dirompente sulle vite di altre cinque persone che leggeranno il quaderno, portando con sé cambiamenti, amicizie, nuovi amori e, soprattutto, perdono.

Il taccuino delle cose non dette è un romanzo sul coraggio di mostrarsi agli altri per quello che si è e scoprire che non fa paura; anzi, che essere autentici assomiglia moltissimo a essere felici.

Il taccuino delle cose non dette di Clare Pooley, romanzo di narrativa in uscita oggi, 3 giugno, grazia a Mondadori.

Mi sono totalmente innamorata di questo libro, è semplicemente perfetto, la storia è coinvolgente, i protagonisti sono uno più interessante dell’altro e la copertina è un amore. Un libro che ti riappacifica con il mondo e ti porta a riflettere su molti aspetti della quotidianità.

L’idea dell’autrice è molto interessante: un signore di circa ottant’anni lascia un taccuino dal titolo Progetto Autenticità nel caffè in cui si reca tutti i giorni, sperando cada in buone mani. Su questo taccuino Julian, è questo il nome dell’arzillo vecchietto, pone delle domande esistenziali: Fino a che punto conosci le persone che ti circondano? Fino a che punto loro conoscono te? Sapresti dire come si chiamano i tuoi vicini? Ti accorgeresti se avessero dei problemi, o se restassero chiusi in casa per diversi giorni di fila? Tutti mentono sulle loro vite. Che cosa succederebbe se invece dicessi la verità? Se confessassi l’elemento che ti definisce, che fa andare al loro posto tutti gli altri tasselli? Non su Internet, ma davanti alle persone in carne e ossa che ti sono intorno? Forse niente. O forse raccontare questa storia cambierebbe la tua vita, o la vita di una persona che devi ancora incontrare. È questo che voglio scoprire. E affida alle sue pagine le riflessioni sulla sua vita e sulla solitudine che lo opprime, solitudine che ha ricercato lui stesso quando Mary, sua moglie, se n’è andata diversi anni prima. Da allora anche lui ha smesso di vivere, ha eliminato tutto ciò che colorava la sua vita da artista per chiudersi in se stesso e quando se l’è sentita di uscire dal sui guscio gli altri erano andati avanti e lo avevano lasciato indietro.

Julian ormai si sente invisibile e spera che questo progetto lo porterà a essere visto almeno dalla persona che lo leggerà. Quella persona è Monica, la proprietaria della Monica’s Café, il bar in cui Julian lascia il taccuino. Inizialmente Monica crede si tratti di una dimenticanza ma quando inizia a leggere le poche pagine scritte si rende conto che non si tratta di un errore, il suo ideatore vuole che chi lo trova prosegua il progetto, ma Monica fa molto più di questo e innesca una catena che porterà molte novità nelle vite dei successivi detentori del Progetto Autenticità.

Monica decide di aiutare Julian a reagire e a rimettersi in gioco come artista tenendo delle lezioni nel suo caffè, ma non lo fa presentandosi da lui e proponendoglielo, sarebbe un’invasione della privacy, lascia un cartello appeso alla porta del caffè e…riceve aiuto dal terzo personaggio che entra in possesso del taccuino, un aiuto non richiesto e di cui non sospetterà nemmeno.

Hazard è sicuramente il più controverso tra i protagonisti, ma anche colui che compie il percorso più tortuoso e difficile. Ha fatto parecchie scelte sbagliate nella sua vita, queste lo hanno portato ad essere ricco, ma non a essere felice. La sua vita è vuota e priva di spessore. Chi più di lui ha bisogno di essere autentico? Ma Hazard non si limita a partire per cercare di ritrovare se stesso, no lui prova anche a intervenire per ‘aggiustare’ la vita di Monica con risultati piuttosto disastrosi perché come si suol dire La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni e lui di inferno se ne intende.

In questa strampalata equazione entra a far parte Riley, uno di quei ragazzi che vive alla giornata, che ha il sole dentro e a cui la vita non ha mai giocato brutti scherzi. Riley è un è personaggio super positivo, proprio quello che ci vuole in mezzo a questa combriccola di casi problematici. Ma anche lui nasconde un segreto perché essere sinceri a volte risulta complicato.

Quinta protagonista, ma non meno importante, è Alice, un’influencer che da poco è diventata mamma e che, nonostante sui social decanti la gioia del lieto evento, in realtà vive la depressione post partum e anche il suo matrimonio ne risente. Grazie al taccuino riuscirà a mettere nero su bianco il suo malessere e farà la conoscenza di persone autentiche che le mostreranno cosa la vita le riserva e quanto le vere amicizie siano infinitamente più importanti dei like sui social.

L’aiuto necessario ad Alice arriverà dall’ultima proprietaria del taccuino, Lizzie, lei chiuderà il cerchio e, scavando a fondo, porterà a galla una piccola bugia che ha fatto partire tutto…questo lo scoprirete solo leggendo.

Il taccuino delle cose non dette è un romanzo corale in cui entrerete in sintonia con tutti gli interpreti e amerete scoprire come l’autrice abbia deciso di farlo interagire tra loro. Clare Pooley è stata una bellissima scoperta, una penna che, con leggerezza, ma anche introspezione, è riuscita a toccare molti aspetti della vita di ognuno di noi. Personalmente un libro così non l’avevo mai letto e sono certa che questo valga anche per parecchie di voi. Quindi smeraldi, se avete voglia di un bel romanzo di narrativa in cui l’amicizia, la comprensione, la voglia di mostrarsi in tutte le fragilità e anche l’amore, perché no, sono protagonisti, non dovete lasciarvelo sfuggire. Non ve ne pentirete, ve lo garantisco.

5 stelle

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