Il sussurro del lago di Alessia Litta
Trama Manon lavora in una libreria di Lione e vive in un piccolo appartamento. Raoul è un ex campione di rally e vive nella villetta di fronte. Quella che Manon desidera.
I due si spiano di continuo. Lei pensa che lui sia arrogante e presuntuoso. Lui che lei sia eccentrica e fuori di testa. Eppure, quando sua madre lo invita sul lago di Annecy per l’inaugurazione del loro hotel, la Vigilia di Natale, Raoul non ci pensa due volte a proporre a Manon un accordo: se lei lo accompagnerà fingendosi la sua fidanzata, lui le cederà la villetta. Manon accetta.
E sul lago di Annecy, tra paesaggi da cartolina, romantiche gite sotto le stelle e una sorpresa di Natale da togliere il fiato, Manon impara finalmente a conoscere le mille sfaccettature dell’uomo che l’ha condotta fin lì. Il cuore comincia a battere più forte, l’amore bussa alla porta. Ma ogni fiaba ha il suo lato oscuro. E presto Manon dovrà confrontarsi con il vero motivo per cui Raoul l’ha voluta con sé.
Recensione Ci si può innamorare di un libro fin dalla copertina? Credo proprio di sì perché è esattamente ciò che mi è successo con Il sussurro del lago di Alessia Litta. Dopo aver letto la trama ho sentito una connessione immediata con questa storia, l’ambientazione, il lago di Annecy, città che ho amato e in cui non vedo l’ora di tornare, le grandi differenze tra i due protagonisti, la diffidenza iniziale di Manon verso Roul e per finire il passato dei due protagonisti che emergerà poco a poco procedendo nella lettura.
Il sussurro del lago ha inizio alla Festa delle Luci di Lione, evento a cui vorrei tanto assistere dal vivo, troviamo Manon in compagnia dei suoi migliori amici che, nel tentativo di nascondersi dall’ex fidanzato e dalla sua nuova compagna, finisce dritta tra le muscolose braccia del suo odioso nuovo vicino di casa Roul, reo, secondo Manon, di averle soffiato sotto il naso la villetta dei suoi sogni. Roul non aveva idea di questa cosa e si è rifugiato a Lione dopo aver dato l’addio alle gare di rally per motivi sconosciuti su cui la stampa si è interrogata per diverso tempo ma a cui non è riuscita a venire a capo, la quiete di Lione era esattamente ciò che serviva a Roul per calmare le acque e uscire dai radar per un po’ di tempo, di certo non credeva di interferire coi piani di quella buffa ragazza sempre colorata e sorridente. Alla richiesta della madre di passare insieme le vacanze di Natale nell’hotel di famiglia sul lago di Annecy Roul ha la folle idea di portare con sé proprio Manon promettendole di cederle la villetta per la metà del suo valore. Manon trova questa idea folle ma quando si ritrova messa con le spalle al muro dalla madre che pretende passi le feste nello stesso posto in cui sarà presente l’ex fidanzato non vede altra via d’uscita e accetta di partire con lui mettendo ben in chiaro che dovranno mantenere una certa distanza e sarà solo un accordo, niente di più.
Amo quando le scrittrici giocano sugli opposti e Manon e Roul sembrano non avere nulla in comune, almeno all’apparenza perché scavando in profondità sono due anime che non riescono a venire a patti col proprio passato e che si sentono responsabili di eventi che hanno segnato per sempre le loro vite. Tanto Manon è timida, riservata, delicata quanto Roul è sfrontato, scapestrato e rude. Due opposti che non possono fare altro che attrarsi come magneti. Sono rimasta molto colpita dalla loro caratterizzazione, i buoni propositi di lontananza che molto velocemente finiscono per sgretolarsi, la voglia di aprirsi l’una ne confronti dell’altro, il loro mettere a nudo le proprie anime rivelando completamente se stessi.
Non posso poi non menzionare la storia secondaria tra Jérome e Joelle, una storia che sembrava seppellita nel passato e che invece torna a rifiorire quando il solitario amante degli animali e l’algida avvocatessa parigina si ritrovano insieme per qualche giorno. Ho amato questa scelta e anche quella di includere un po’ di suspense nella narrazione, ricordandomi lo stile della mia autrice preferita in assoluto, la regina indiscussa del genere contemporary romance, Susan Elizabeth Phillips. E vi assicuro che questo è il più grande complimento che possa uscire dalla mia bocca.
Alessia Litta ha la capacità rara di ricreare, attraverso le sole parole, la magia dei luoghi in cui ambienta la storia, mi sono ritrovata immersa nell’atmosfera delle montagne innevate di Annecy, ho sentito realmente il lago sussurrarmi e l’incantesimo di questa storia d’amore nascente mi ha coinvolta a tal punto da impersonarmi in Manon. Non posso fare altro che ringraziare il destino che mi ha fatto conoscere Il sussurro del lago di Alessia Litta, fate come me, lasciatevi avvolgere da una morbida carezza e riscaldare il cuore da questa storia che sembra creata apposta per coccolarci in queste fredde giornate d’inverno.
Una risposta
[…] nata l’idea di Il sussurro del lago e in quanto tempo l’hai […]