Il sentiero degli alberi di limone di Nadia Marks
Ci sono tanti modi per dire “amore”
Anna non aveva mai pensato che il matrimonio con Max potesse naufragare, fino al giorno in cui ha scoperto che lui l’ha tradita. Troppo sconvolta per affrontarlo, decide di seguire il padre, recentemente rimasto vedovo, in un viaggio nella piccola isola dell’Egeo dove è nato. Una volta arrivata sull’isola, la cordialità dei familiari e la bellezza del mare la travolgono, facendole riassaporare il fascino delle proprie origini. Ma la Grecia ha delle sorprese in serbo per lei: una scoperta casuale all’interno di un vecchio baule rivelerà ad Anna segreti di famiglia che sono rimasti nascosti per oltre sessant’anni. Un fiume di eventi, accaduti durante la seconda guerra mondiale, si riversa all’improvviso sulla sua vita. Anna assiste allo sconvolgimento che quelle verità, a lungo sepolte, provocano sulla sua esistenza. Capirà in breve tempo che il solo modo per scendere a patti con il presente è fare i conti con il proprio passato…
Un viaggio in una piccola isola greca per ripercorrere la storia di famiglia e scoprire tutte le sfumature dell’amore
Recensione di Margherita – Cari Smeraldi oggi vi parlerò di un romanzo su cui avevo grandi aspettative e che, posso già dirvi, non le ha deluse. Il sentiero degli alberi di limone, scritto dall’autrice Nadia Marks, vi porterà in viaggio sulla piccola isola del Mar Egeo alla scoperta di una storia a lungo custodita e dei diversi modi di dire amore.
“Il greco antico ha quattro parole distinte per indicare l’amore: agape, eros, philia e storgé. È la lingua a definire l’uso di ciascuna. Così come gli antichi greci, pur adorando dodici divinità, non escludevano la possibilità che ne esistesse una tredicesima, non si può escludere che esista una parola per indicare un quinto tipo di amore.”
Anna è una cinquantenne attenta e premurosa che si prende amorevolmente cura della famiglia mettendo i loro bisogni prima dei propri. La sua vita procede come sempre fino a quando, un giorno, suo marito Max confessa di averla tradita, le sue peggiori paure si stavano concretizzando. Anna non si sarebbe mai aspettata che accadesse una cosa simile proprio a lei che, ha sempre provato ammirazione ed orgoglio verso il proprio marito e riposto in lui il suo amore incondizionato. Alle sue parole prova incredulità e rabbia, rabbia per averlo messo sempre al primo posto a dispetto di tutto.
Delusa e sconvolta si reca in visita dal padre, Alexis, ormai vedovo, il quale le comunica di voler partire per la piccola isola greca dell’Egeo dove è nato, le propone di accompagnarlo come ai vecchi tempi; dopo una piccola titubanza accetta di partire con lui. Forse questo invito è arrivato nel momento più propizio, è l’occasione giusta per prendere del tempo per se stessa e allontanarsi dalle mille preoccupazioni e angosce che la tormentano.
Inizialmente l’idea di tornare in Grecia le provoca una sensazione di nostalgia verso quel luogo che racchiude dei ricordi felici vissuti insieme alla sua famiglia, e che, soprattutto ora, potrebbe diventare il suo rifugio.
Al suo arrivo sull’isola avverte subito quella sensazione di serenità e familiarità che solo quel luogo è sempre stato in grado di donarle, ha sempre avuto il dono di farla sentire protetta. Vengono accolti da tutti i parenti e amici del padre, ben felici della loro visita.
Ma la Grecia non custodisce solo ricordi d’infanzia, ma anche segreti e rivelazioni a lungo taciute.
“Decenni di storia, generazioni di adulti e bambini erano passati per quella casa, quel paese, quell’isola. Per Anna, al tessuto di quel luogo erano intrecciati molti ricordi ed esperienze felici.”
In un momento particolare del suo soggiorno, Anna si ritrova a far fronte a sentimenti come confusione e senso di panico e, in cerca di un po’ di solitudine, per riordinare i pensieri si reca a casa della cugina del padre, Thia Ourania, da sempre la sua preferita. Raggiunge la stanza del cucito della zia e lì trova un vecchio baule contenente abiti e oggetti legati alla sua infanzia, mille ricordi riaffiorano in lei alla loro vista. Ma tra i tanti oggetti, quello che la colpisce maggiormente è una scatola contenente vecchie lettere legate da un nastro giallo. Anche se è consapevole di violare la privacy della zia, Anna non resiste e le apre per leggerne qualcuna.
Cosa custodiscono quelle lettere?
Questo non è solo che l’inizio di un nuovo viaggio nel passato della sua famiglia.
“Un’anfora colma di inimmaginabili segreti di famiglia si era rovesciata, con una forza tale che lei temette di affogare.”
Un passato tenuto al sicuro per oltre sessant’anni, ma che Anna desidera riportare alla luce, verrà a conoscenza di eventi avvenuti durante la seconda guerra mondiale che coinvolgono le persone a lei più care.
Si rende conto che se vuole affrontare il suo presente dovrà prima comprendere il passato.
“Anna si era domandata se fosse questo, casa: il luogo in cui si erano messe radici alla nascita. Magari per alcuni era così, ma per altri era anche possibile estirpare quelle radici e ripiantarle da qualche altra parte. Quindi… può esserci più di un posto che chiamiamo casa? Forse, nel corso del viaggio della nostra vita troviamo molte case e non siamo costretti a fare una scelta.”
Ci sono tanti modi per dire “amore”.
Tra vigne, oliveti, montagne, colline e alberi di limone l’autrice ci accompagnerà in questo meraviglioso viaggio attraverso un paese che ha molto da offrire, non solo a livello paesaggistico, ma anche con i suoi profumi e la sua atmosfera sempre gioviale e affabile così caratteristica di quei luoghi.
Un romanzo emozionante ed intenso dal sapore aspro come un limone ma allo stesso tempo dolce, caldo e confortante. Ho provato una valanga di emozioni e sentimenti contrastanti: commozione, tristezza, rabbia, nostalgia, speranza, amarezza, felicità e molte altre, ne sono stata sommersa fin dalle prime pagine.
La scrittura è fluida e coinvolgente, mi sono sentita subito parte della storia, con le sue parole l’autrice figura nella mente del lettore quei luoghi così ben descritti e la sua gente così calorosa e accogliente.
Descrive anche dettagliatamente luoghi, usanze, costumi e abitudini della popolazione greca, non tralasciando nessun dettaglio all’immaginazione, è come una piccola guida turistica, ma non si limita solo a questo, riporta anche termini greci comunemente usati (lo ammetto me li sono segnati quasi tutti).
Una delle tante cose che ho apprezzato di questo romanzo è la sua suddivisione in più parti e ad ognuna è stato assegnato un nome, utile alla comprensione della storia e che si ricollega alla vicenda in questione.
Ogni personaggio ha un suo ruolo preciso nelle varie vicende che coinvolgeranno Anna e la sua famiglia sull’isola.
Ora conosciamo meglio la nostra protagonista.
Anna è una donna che ha sempre messo la famiglia al primo posto sacrificando i propri bisogni e sogni per riversare tutte le sue attenzioni e il suo amore sui suoi figli e sul marito Max (in questo caso mal riposte aggiungerei). Lo spiacevole episodio del tradimento, la porta a riflettere sul percorso compiuto nella propria esistenza, e quale luogo ideale per fare chiarezza dentro di sé se non quello della propria infanzia?
Quell’isola richiama in lei ricordi ed esperienze felici vissute e che le rammentano con nostalgia e amarezza che quei giorni sono ormai lontani.
A contatto con la natura, con la sua famiglia e con la gente del posto ritroverà un suo equilibrio e soprattutto nuova forza per credere nuovamente in se stessa e nei propri sogni e desideri.
La storia alterna episodi di vita passata ad eventi presenti, collegati tra loro in modo da rendere tutto più chiaro e lineare e dare una visione graduale e completa dell’intera vicenda.
Sarà un tuffo nel passato, precisamente negli anni ’40, durante la seconda guerra mondiale, uno tra i periodi più duri e difficili che l’uomo abbia dovuto affrontare.
Ci fa comprendere come in quegli anni la gente avesse una mentalità totalmente diversa da quella attuale, più chiusa se posso dirlo così, piegata dalle superstizioni, dai pregiudizi, dalle tradizioni e dal giudizio della gente. Non si poteva combattere contro di esse, c’era chi si adattava accettando la situazione e c’erano i più coraggiosi e forti caratterialmente che tentavano di cambiare le cose.
Mentre procedevo verso l’epilogo speravo più che mai in un buon finale, in uno di quelli che ti dona un po’ di conforto e di sollievo e per fortuna è quello che ho trovato! Penso che un po’ tutti i lettori cerchino un finale che dia speranza e fiducia nel lieto fine di una storia.
Leggendo ho ripensato alla mia infanzia, a quei luoghi, foto, oggetti e profumi che richiamano alla mente mille ricordi e che mi riportano indietro nel tempo, sono sicura che sarà così anche per voi.
Per concludere, questo libro è stata una meravigliosa scoperta che porterò per sempre nel cuore, da non lasciarselo sfuggire.