Il rifugio delle ginestre di Elisabetta Bricca
Trama
Non è mai facile affrontare la verità
Ma quando arriva il momento giusto
Bisogna trovare il coraggio di cambiare
È una calda mattina d’estate sulle colline umbre e nell’aria aleggia un profumo inconfondibile di rose e lavanda. Sveva è solo una bambina e sta correndo felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito. Non è un ciondolo qualsiasi: racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell’attaccamento alle proprie origini, simbolo di un passato che le parla di tradizioni popolari e antiche leggende.
Ormai sono passati anni da allora e Sveva non crede più in quelle storie. Da quando si è trasferita a Roma per fare la copywriter in un’agenzia di grande successo, ha preferito lasciarsi alle spalle quel passato ingombrante in cui non si riconosce più.
Eppure, è in quel casale della sua infanzia, pieno di ricordi e segreti nascosti, che ora deve tornare. Gliel’ha fatto promettere sua madre. Sua madre che, prima di morire, riesce solo a rivelarle che lì potrà trovare piccole tracce in grado di condurla a suo padre. Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. Per lei non c’è altra scelta che partire. E non appena arriva in quella terra dove è ancora la natura a dettar legge, il ciondolo recupera la sua antica forza e le ricorda che solo qui potrà trovare le risposte alle tante domande su sé stessa e sulle proprie origini che la tormentano da anni. Ora, Sveva è pronta a cercare e conoscere la verità. Per lei è finalmente arrivato il momento di chiudere una volta per tutte con il presente e guardare al futuro con occhi nuovi. Ha bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l’amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili.
Recensione di Sara – Il rifugio delle ginestre di Elisabetta Bricca. Buongiorno smeraldine, oggi sono qui a parlarvi di un romanzo molto diverso dal solito, che appartiene ad un genere che io amo molto, dove a farla da padrone non è una travolgente storia d’amore, bensì il viaggio introspettivo e di crescita della protagonista, Sveva.
Sveva è una ragazza forte solo all’apparenza, come tutte però cerca di nascondere a se stessa e agli altri le proprie insicurezze e fragilità. Alle spalle ha un passato complicato e combattuto e la mancanza di una figura paterna non ha che incrementato questa sofferenza.
Per colmare le sue mancanze, sceglie di concentrare la sua vita sulla carriera, a discapito però dei rapporti amorosi ed umani in genere. Anche se lei tenta in tutti modi di nascondere tutti i brutti ricordi e le sofferenze sotto il tappeto, come si fa con la polvere, prima o poi la vita ci mette lo zampino e tutto quello che sembrava ben nascosto torna a far capolino improvvisamente. Insomma, è proprio il caso di dire che tutti i nodi vengono al pettine.
E cosi è anche per la nostra protagonista Sveva. Sua madre, in punto di morte, le rivela particolari della sua vita che saranno forse in grado di permetterle di far pace con quel passato per lei tanto doloroso e che le permetteranno anche di far luce sulla figura di quel padre fino ad ora del tutto assente.
Ma per fare tutto questo deve tornare dove tutto è cominciato, tra quelle colline umbre e quei paesaggi che la accompagnavano da bambina e che lei aveva cercato in tutti i modi di dimenticare. Il dolore per la perdita della madre e le nuove informazioni che ha ricevuto sul suo passato, la spingono ad intraprendere questo viaggio, più determinata che mai ad andare a fondo e a far luce finalmente su quella parte della sua vita che fino ad allora le è sempre stata tenuta nascosta.
Riuscirà Sveva a ritrovare se stessa e le sue origini? Riuscirà a far pace con il proprio passato per poter finalmente guardare ad un futuro roseo e sereno? Ovviamente non posso dirvelo, ma quello che posso dirvi è che sarà un viaggio molto profondo ed emozionante, contornato da suggestivi paesaggi e luoghi meravigliosi. La natura, con i suoi colori e i suoi profumi, farà da suggestiva cornice a questa emozionante rinascita di Sveva.
Ho amato molto la scrittura di Elisabetta Bricca, descrittiva al punto tale da farti provare le emozioni, le incertezze e le paure della protagonista. Riesce a farti sentire parte di quel paesaggio meraviglioso. Quello che ho maggiormente apprezzato è stata la scelta di ambientare il romanzo in Italia, cosa che ormai purtroppo accade sempre più di rado, soprattutto tra le nostre stesse autrici.
Ha saputo descrivere a parole tutta la bellezza del nostro paese e ha saputo catturare la mia attenzione e accendere la mia immaginazione, tanto che una volta terminato il romanzo ho sentito la voglia di andare a visitare quei luoghi.
L’autrice ha saputo valorizzare e, ricordare appunto, la bellezza del nostro paese, con le sue tradizioni, i suoi colori, i suoi profumi, i suoi cibi. Perché troppo spesso, purtroppo, siamo concentrati più a lamentarci sulle lacune e sulle brutture della nostra terra, da dimenticare che viviamo in un luogo ricco di cultura, storia e tradizione, aspetti che vanno valorizzati e non nascosti.
Il Rifugio delle ginestre è un romanzo da leggere tutto d’un fiato, lasciatevi trasportare dalle parole e vedrete che la vostra immaginazione farà il resto. Viaggerete insieme a Sveva ed anche voi ritroverete delle emozioni e delle sensazioni che sicuramente avete perso negli anni.