Il regno di rame di S.A. Chakraborty

La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell’abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere.

Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù.

Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo.

Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l’intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.

Il regno di rame di S.A. Chakraborty, secondo volume della trilogia fantasy Daevabad in uscita domani, 2 marzo, grazie a Mondadori.

Vi succede mai di amare follemente un libro e non sapere come parlarne? A me succede molto raramente ma questo è il caso. L’ho letto da ormai dieci giorni e non trovo le parole da mettere in questa recensione. Ammetto che ero partita piuttosto prevenuta, perché il primo mi era piaciuto, ma avevo letto di meglio lo scorso anno e perché i secondi volumi di una trilogia sono solitamente di passaggio e piuttosto deludenti. Per fortuna mi sono dovuta ricredere, l’ho cominciato con ben poco entusiasmo e le prime pagine mi portavano in quella direzione, troppe dettagliate le descrizioni, poca evoluzione e i tre protagonisti cristallizzati ognuno per i fatti propri a condurre vite che non includevano gli altri due. Poi arriva la svolta, Ali trona a Daevabad, Nahri lo detesta e non lo nasconde in nessun modo, ma questa situazione dura giusto il tempo di capire che qualcosa è accaduto di strano quel giorno, che Ali non ha nessuna colpa per ciò che è successo e che lui c’è ancora, ma non è più lui o meglio non è più solo e ha dentro sé una magia oscura che non tenta di divorarlo, ma che non è nemmeno certo di saper controllare. Nahri e Ali ci mettono qualche capitolo a ritrovare la sintonia di un tempo, ma solo uniti possono cambiare il mondo che li circonda e solo cooperando possono vedere la luce di una nuova era.

Anelavo i capitoli con loro protagonisti e quando arrivavano quelli di Dara (sì lo so è uno spoiler grande come una casa, ma davvero non so come potrei parlarvi di questo libro in altro modo) mi dicevo ‘ancora questo viene a scocciare?’. Sono una persona con poco cuore me ne rendo conto, ma già faticavo a reggerlo in La città di ottone, figuratevi adesso che l’unica cosa che ha in mente è la vendetta. Per me lui è bocciato su tutta la linea, fatico proprio a digerirlo, mi infastidisce in ogni cosa che fa, anche quando parla d’amore. Proprio non lo reggo scusatemi.

Poi per fortuna arriva Ali, il suo buon cuore lo porterà lontano (quando non rischierà di farlo uccidere), per me lui è il sole che illumina questa trilogia, sono ormai cotta di lui e non ho nessuna intenzione di nasconderlo. Ali è perfetto anche quando commette degli errori perché ci mette l’anima e non ha nessuna intenzione di sopraffare gli altri, non gli interessa nulla di primeggiare, di essere il leader (anche se lo è in modo naturale e inconsapevole), lui vuole la pace più di qualsiasi cosa e se per raggiungerla deve sacrificarsi lo fa senza esitazioni.

Certo la pace sembra ben lontana dall’essere raggiunta e nel capitolo finale non oso immaginare cosa potrebbe succedere visto l’ingresso di un personaggio che sembra la personificazione del male. Per scoprire di chi sto parlando vi tocca leggerlo ovviamente, ok che vi ho spoilerato la resurrezione di Dara, ma non intendo spingermi oltre.

Ho apprezzato moltissimo la scelta dell’autrice di farci conoscere nel profondo il fratello di Ali, nonché sposo di Nahari ed erede al trono, e la sorella di Ali. Due personaggi che daranno tanto alla storia e che sentirete vicini a voi man mano che la narrazione prosegue e prende pieghe inaspettate.

Ho scritto una recensione sconclusionata, vi ho detto poco e troppo in queste poche righe. Parlare di un secondo volume non è mai semplice e quando questo ti stupisce, ma non hai la possibilità di dire tutto diventa ancor più complicato. So solo che vorrei avere già in mano L’impero d’oro e spero davvero che Mondadori non ci farà attendere troppo per poterlo stringere tra le mani. Ma poi avete visto l’edizione Oscar Vault di Il regno di rame quanto cavolo è perfetta? Domani si corre in libreria per poterlo ammirare in tutta la sua incredibile bellezza con la certezza che l’ultimo capitolo sarà una bomba viste le premesse.

5 stelle

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.