Il profumo perduto della cannella di Jenny Ashcroft

1891, Alessandria. Olivia ha soli ventidue anni quando è costretta a lasciare l’Inghilterra per raggiungere il suo promesso sposo, Alistair Sheldon, in Egitto. Sposare un uomo che non ama per lei è un tormento, ma la sua nuova casa la conquista a poco a poco, rivelandosi fonte di un’insperata felicità: può infatti riabbracciare finalmente sua sorella Clara, e fare la conoscenza dell’affascinante Capitano Edward Bertram. Quando Clara viene rapita in una delle affollatissime strade della città, Olivia si ritrova invischiata in qualcosa di più grande di lei. E la richiesta di riscatto è solo l’inizio. Se vuole scoprire che cosa è successo a sua sorella, dovrà addentrarsi nell’oscuro mondo sotterraneo di Alessandria, mettendo a rischio la sua stessa vita e il suo affetto per Edward, l’unico uomo che abbia mai amato. Ma c’è qualcuno che sembra disposto a fare qualunque cosa per non farle scoprire la verità.

Recensione a cura di Dannyella – Il profumo perduto della cannella di Jenny Ashcroft. Edito il 31.01.2019 da Newton Compton editori. Genere: narrativa contemporanea. 448 pagine.

In un periodo storico in cui tutti si credono scrittori o s’improvvisano tali, sono diventata un’appassionata di romanzi d’esordio. Mi piace pensare alla fatica, al lavoro di ricerca, le aspettative e le frustrazioni che un romanzo d’esordio può avere dietro di sé. Questo è il romanzo d’esordio di Jenny Ashcroft, una laurea in storia e un profondo fascino per il passato. Questo suo primo romanzo è stato pubblicato in lingua originale nel 2017 diventando un bestseller kindle. In lingua originale è già stato pubblicato anche il suo secondo romanzo e l’autrice sta lavorando al terzo ambientato in India. Il profumo perduto della cannella è ambientato, invece, ad Alessandria e il titolo originale dell’opera è ben più suggestivo: Beneath a Burning Sky.

La protagonista della storia è Olivia, costretta a 22 anni a sposare un uomo che non ama e per tutto il romanzo assistiamo ai continui abusi che il marito le riserva. L’unico motivo di gioia nella vita per Olivia è la sorella Clara, che viene misteriosamente rapita all’inizio del romanzo. Mentre Olivia è impegnata nel cercare la sorella, il capitano Edaward viene a stare a casa sua come ospite del marito ed è lui il personaggio a cui tocca portare un po’ di romanticismo nella storia e, infatti, pagina dopo pagina, assistiamo all’avvicinamento tra lui e Olivia, che forse merita qualcosa di meglio delle violenze del marito. L’ambientazione storica vede sullo sfondo i contrasti tra egiziani e britannici. Tutto sommato sono davvero tanti gli elementi presenti nel romanzo: storia – amore – mistero. Il romanzo si fa leggere con facilità e interesse, anche se non è mai riuscito a entusiasmarmi e coinvolgermi sino in fondo. C’è qualcosa nella caratterizzazione che manca, che fallisce. Dialoghi un po’ troppo contemporanei, finale tragico un po’ troppo tirato per le lunghe. Un romanzo d’esordio che mira alla luna, ma che si ferma alle stelle. Un’autrice a mio parere da osservare con curiosità. Non ci sono ancora recensioni per quest’edizione, ma sono curiosa di leggere l’opinione generale di questo libro. Ben curata l’edizione della Newton, anche se le traduzioni a quattro mani mi lasciano sempre qualche perplessità.

Mentre arrancavano verso il bagnasciuga, Alistair abbaiava ordini: pretendeva che qualcuno, chiunque fosse, andasse a prendere quel bambino che urlava abbandonato a se stesso e che tutti gli altri tornassero ai cavalli, dentro la carrozza. Per questa mattina il divertimento era stato più che sufficiente.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.