Il problema è che mi piaci di Paola Servente

Trama Le cose non sono mai state troppo semplici per Nora, un’insegnante di musica in una prestigiosa scuola privata, che cresce da sola suo figlio di cinque anni, Michelangelo.
Può contare solo su sé stessa, perché Filippo, il padre di suo figlio, vive a Santo Domingo, terrorizzato all’idea di diventare una persona adulta e responsabile. Nora però ha mantenuto con lui un legame forte, nella speranza che un giorno la loro famiglia possa riunirsi definitivamente. Ma quando la scuola rischia la chiusura, le preoccupazioni di Nora si moltiplicano. Possibile che la sfortuna abbia deciso di perseguitarla? Oppure il destino le sta dando una seconda opportunità? Nella sua vita piomba Alessandro, consulente aziendale e papà di una delle sue alunne, che si offre di studiare un piano di rilancio per salvare l’istituto e che la vuole nel suo team di lavoro. Il fatto che sia terribilmente affascinante di sicuro complica le cose… Se vuole davvero fare ordine una volta per tutte nella propria vita, Nora dovrà imparare a fidarsi del proprio cuore.

Il problema è che mi piaci di Paola Servente, contemporary romance pubblicato da Newton Compton Editori il 4 marzo scorso.

È ormai risaputo quanto le difficoltà mettano a dura prova la stabilità famigliare, specialmente di questi tempi. Nel corso degli anni le famiglie hanno faticosamente costruito un equilibrio interno che regola l’andamento del tempo, la suddivisione dei compiti, la gestione dei figli e degli spazi domestici. E quando questo spazio desiderato diventa imposto con la quarantena, succede che tutti -dal più piccolo al più grande- siamo costretti a venire a patti con le nostre certezze. Può darsi che vi verrà voglia di strozzare vostro marito o di ignorare totalmente vostra moglie all’ennesima richiesta di chiacchierare insieme, senza contare la fatica di intrattenere h24 i figli.. ma cerchiamo di vestirci di positività anziché restare in pigiama, d’altra parte quando vi ricapiterà l’occasione di passare così tanto tempo a stretto contatto con i vostri cari? Mai.

Ecco perché se è un’assoluta certezza che la famiglia è il miglior regalo che può riservarci la vita, dobbiamo esserne grati. Che sia tradizionale, allargata o scelta non importa, il principio non è vivere insieme né essere d’accordo su tutto. La cosa fondamentale è essere uniti nonostante le differenze e sapersi rispettare l’un l’altro per ciò che si è, legittimati da un atto di totale lealtà.

Certo che Nora, la protagonista del romanzo di cui vi parlo oggi, non ha problemi di quarantena ma di affari di famiglia se ne intende, o meglio, ci prova barcamenandosi, perennemente in equilibrio, per assicurare al figlioletto di cinque anni una certa stabilità. Ci racconta, attraverso la sua voce narrante, come da mamma è riuscita ad accettare la fuga del compagno dalla loro relazione, attraversando tutte le fasi del dolore, fino alla catarsi dello stesso. Trasformando la voglia di rivalsa in amore verso il loro nucleo famigliare, che nonostante tutto è in perenne connessione grazie al piccolo Michi, Nora riesce finalmente a trovare la chiave per far funzionare l’ingranaggio.

Forse non è mai stata un’abilità diffusa, quella di lasciarsi, dimenticare un uomo o una donna, di chiudere i rapporti in modo sano quando questi sono ormai esauriti. Come se il tema del lasciarsi fosse ancora difficile da affrontare e da elaborare, al punto che, di fronte a esso, molti di noi tirano fuori le parti peggiori di sé, le nevrosi irrisolte, le rabbie di antica data.

Ma Nora ci riesce, e questo, devo darle atto, è un aspetto del suo carattere che ce la fa ammirare moltissimo. Non è resa la sua, nemmeno sudditanza, piuttosto una consapevolezza positiva che la fa ripartire nonostante dal principio risulti impelagata in una situazione sentimentale tra alti e bassi con il suo ex, scambiando l’amore per affetto sincero. E qui ritorna il senso di famiglia, perché non importa che rispetti i canoni ma che ci si rispetti sempre e comunque.

E Filippo, in questa famiglia ci rimane anche a distanza, ed è forse proprio grazie a questo distacco che riesce a maturare consapevolezza sulla paternità e sull’amore per Nora. Ma se ad ogni azione corrisponde una responsabilità, quella di scappare dall’oggi al domani ammettendo di sentirsi in trappola, di avere bisogno di fare esperienze e viaggiare, tanto da lasciare figlio e compagna per trasferirsi a Santo Domingo, non è certo cosa da poco. Anche per Filippo arriverà la resa dei conti, in cui dovrà finalmente smettere di essere un eterno Peter Pan, per diventare l’uomo che sa di poter essere.

La nuova consapevolezza di Nora apre per lei una fase della vita del tutto nuova e piena di incertezze. Se prima il centro del suo mondo erano unicamente il benessere del figlio Michelangelo e la funzionalità della sua famiglia separata, ora ritrovare sé stessa rimettendosi in gioco è l’obbiettivo principale per poter affrontare al meglio anche la maternità. E visto che le disgrazie non arrivano mai da sole, Nora si ritroverà impelagata in una situazione spinosa che la vedrà in prima linea per salvare le sorti della scuola in cui insegna. Ma come fare se l’ennesima insidia arriva attraverso l’affascinante e seducente Alessandro, esperto manager e padre di un’alunna?

Tra divertenti episodi famigliari di vita quotidiana e scolastica, un’incasinata Nora rimane una semplice giovane donna e mamma che fa del suo meglio con quello che ha a disposizione, cercando la via giusta con la testa e con il cuore, per sé e per la propria famiglia. Chi, nella realtà, non fa lo stesso? Nonostante la paura di perdere il lavoro e il delicato equilibrio del rapporto a distanza con il suo ex, Nora resta sé stessa riuscendo ad evolversi attraverso gli eventi che le stravolgeranno la vita -primo su tutti il ritorno di Filippo-.

Riuscirà Nora a mantenere unita la famiglia? E se questo volesse dire capire l’importanza di stare uniti volendosi bene e rispettandosi senza vivere sotto lo stesso tetto? Ma Filippo sarà realmente tornato per restare o solamente per sconvolgere i già precari equilibri famigliari? E Alessandro, che sicuro del suo sentimento fa un pressing del tutto aggressivo, sarà la persona giusta che riuscirà ad arrivare al cuore di Nora?

In una girandola di eventi tra parenti matti, come ne abbiamo tutti, e resoconti dal mondo adolescenziale direttamente dai banchi di scuola, questo bel libro affronta temi delicati come la difficoltà di essere un genitore single in un mondo sentimentale e lavorativo precario. Vi dico che ho amato molto Nora perché rappresenta una larga fetta di donne e mamme di oggi che combattono tra l’essere sia l’una che l’altra. Di una tenerezza commovente mentre parla del figlio e goffa ed impacciata mentre è alle prese con l’amore.

E quindi vi consiglio “Il problema è che mi piaci”, divertente e piacevole lettura -proprio per tutti- che vi potrà accompagnare in queste giornate davvero difficili lasciandovi un bel sorriso stampato in viso.

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Una risposta

  1. Aprile 25, 2022

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