Il nostro piccolo pazzo condominio di Fran Cooper

Trama Questa non è la Parigi che tutti conoscono…
Edward arriva a Parigi in una caldissima giornata di giugno, ancora sconvolto per la morte di sua sorella. Per ritrovare un po’ di serenità, sta per trasferirsi nell’appartamento vuoto di un’amica, al numero 37 di una strada anonima. La Parigi in cui si trova immerso non è quella che credeva di conoscere: niente boulevard e luci romantiche, ma il palazzo dove arriva pulsa dei segreti dei suoi inquilini. Tra le sue mura, c’è chi parla, chi si bacia, chi ride e chi piange; alcuni sono contenti di starsene da soli, mentre altri vorrebbero una compagnia. La donna dai capelli color argento gestisce una bizzarra libreria al piano terra, un vecchietto, tutti i giorni, dà da mangiare ai passeri sul davanzale della finestra, mentre una giovane madre è sull’orlo di un crollo nervoso. Anche se le pareti dei loro appartamenti si toccano, gli inquilini stanno ben attenti a rimanere dei perfetti estranei. Ben prima che se ne accorga, Edward si trova impigliato in questa rete di straordinaria umanità che sempre più lo avvinghia a sé, facendogli risvegliare sensazioni che pensava sopite…

Recensione di Sara – Buongiorno Smeraldi, oggi vi parlo del nuovo romanzo di Fran Cooper, Il nostro piccolo pazzo condominio edito da Newton Compton.

La storia che sto per raccontarvi è sì, la storia di un uomo, Edward, che corroso dai ricordi e dai sensi di colpa, decide di scappare dalla sua Inghilterra per cercare rifugio nella meravigliosa Parigi, ma è anche la storia di un intero condominio tipico parigino.

Edward non si ritroverà nella Parigi romantica, sfarzosa e illuminata a cui ovviamente tutti pensiamo, ma l’appartamento della sua amica si trova in un vero e proprio quartiere fantasma, in fondo alla Rive Gauche al civico 37. Un edificio del tardo diciannovesimo secolo, dal portone azzurro, che negli anni non è cambiato per nulla, tanti inquilini sono passati da quel condominio e ciascuno di loro ha lasciato le proprie storie. Se quei muri potessero parlare, ne avrebbero da raccontare di storie!

E’ un luogo che non ha risentito per nulla del cambiamento e della modernizzazione che invece ha coinvolto il quartiere che lo ospita, celando misteri e segreti che solo chi lo abita può cercare di capire e conoscere.

“E così la storia del numero 37 è, per molti versi, la storia dell’essere sempre un po’ indietro rispetto ai tempi, un po’ fuori dal mondo, nascosto dietro il suo portone turchese affacciato su una strada dal nome di fiori dimenticati (ormai non crescono più qui, sempre che l’abbiano mai fatto). Qui si è trovato per anni e vi si trova ancora oggi, anche se il quartiere che gli sta intorno sta gradualmente cambiando.”

Edward, incuriosito dai tanti strambi inquilini, si ritroverà coinvolto dalle tante personalità e dai tanti personaggi che incontrerà per le scale e in cortile.

Chi di noi non ha mai fantasticato un po’ circa quello che si nasconde dietro la porta del proprio vicino di casa? Chi di noi, sentendo un rumore provenire dagli appartamenti accanto, non ha mai fatto supposizioni? Credo ciascuno di noi, ed è quello che fa anche Edward, osservando e parlando con i propri vicini, e sarà anche grazie alle storie che ognuno di essi gli racconterà che Edward si troverà in un vero e proprio percorso introspettivo. Grazie a tutto questo, riuscirà anche a tornare in contatto con le proprie emozioni, scoprendone di nuove.

“Il numero 37 è pieno di ironie. Si diffondono tra le case, come gli odori delle cene dei vicini che aleggiano lungo i pianerottoli e i rumori privati che sfuggono da dietro le porte chiuse. Mentre Chantal siede alla finestra, grata che il marito stia andando al lavoro, la donna dell’appartamento al piano di sopra avrebbe preferito invece che il suo fosse rimasto a casa. È suo il bambino che piangeva, e suo marito è l’uomo in completo elegante che si è quasi scontrato con Mme Marin in cortile.”

Non ci troviamo di fronte ad un romanzo d’amore, a partire dalla trama e poi dal lessico utilizzato, ma è una di quelle storie che ha qualcosa da lasciare e da dire a chi si appresta a leggerlo. Permette molti spunti di riflessione sulla vita propria e degli altri, e insegna che, a volte, dietro ai comportamenti ed al modo di essere di chi ci circonda, si celano motivazioni che spesso hanno dei fondamenti.

E’ un romanzo molto particolare e se vi lascerete coinvolgere dalle vite e dai pensieri dei tanti personaggi che Edward incontrerà sul proprio cammino, ne uscirete arricchiti.

Consiglio la lettura di questa storia a chi è in cerca di qualcosa di diverso e a chi ama leggere di spaccati quotidiani.

bello

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