Il narratore di storie di Rita Nardi

C’ERA UNA VOLTA
UN NARRATORE DI STORIE.
SI DICE CHE INCANTASSE ANCHE LE
ANIME PIÙ DISILLUSE, PERCHÉ I
SUOI RACCONTI DONAVANO CIÒ CHE
PIÙ CI R INCUORA: LA SPERANZA.

Sogna in grande, Trinity. Era la frase con cui papà mi dava la buonanotte. Si sedeva sotto il nostro acchiappasogni e mi leggeva i suoi racconti per spazzare via gli incubi. Ora che lui non c’è più, passo le sere a bordo della mia auto, con il finestrino abbassato, il cappuccio in testa e la musica dei Bee Gees che sovrasta il rumore delle onde. D’altronde, qui a Seafolk, non c’è nulla da fare. Ma la monotona routine a cui sono ancorata sta per essere stravolta dall’arrivo di Acher Morris. Mia madre ha deciso di ospitarlo per aiutare la sua migliore amica, ma io non lo voglio in casa mia. Per quanto mi riguarda, può mettere in valigia le sue immacolate camicie di lino e uscire dalla porta, con i suoi odiosi ricci e i suoi finti sorrisi educati. Voglio che se ne vada dallo studio in cui mio padre scriveva le sue storie solo per me. Voglio che fugga lontano dalle mie parole taglienti, dalla mia rabbia che sobbolle, dai miei sbagli a cui risponde con irritanti silenzi. Eppure, solo lui riesce a scovarmi al faro quando voglio stare da sola. Solo lui non mi volta le spalle quando esplodo. Solo lui capisce il mio dolore. Noi due, tempesta e quiete, insieme, ci completiamo.

Liberi come la neve è rimasto per mesi in vetta alle classifiche italiane. Un risultato incredibile per una giovane scrittrice di talento come Rita Nardi, che è riuscita, partendo dal web, a costruire una community che aspetta con ansia i suoi libri. Finalmente, dopo migliaia di richieste, arriva in libreria con una storia d’amore di grande impatto. Perché Trinity e Acher, i protagonisti di questo romanzo, sono due adolescenti che combattono, la prima con furore, il secondo trincerandosi dietro il silenzio. Ma, nel loro incontro, c’è la chiave per superare la grande sofferenza che nascondono.

Il narratore di storie di Rita Nardi, young adult in uscita oggi, 17 ottobre, grazie a Garzanti.

Secondo romanzo per la Nardi e anche in questa storia ho apprezzato l’ambientazione e il modo che Rita ha di descriverla e renderla parte importante della narrazione. Questa è una storia di accettazione e rinascita, una storia che ha il sapore del proibito e riesce a spiazzare il lettore per l’intensità con cui i sentimenti dei suoi protagonisti arrivano in maniera dirompente, senza preavviso.

Non è facile entrare in sintonia con Trinity, lei è scontrosa, avventata, capricciosa, forse per la grande differenza di età e di vedute che inevitabilmente ci sono tra me e lei non sono riuscita a immedesimarmi, mi ha tenuto costantemente a distanza e va bene così, perché non tutte le protagoniste devono rispecchiarci, non sempre è necessario riconoscersi, a volte basta osservarle e provare a capirle. Ed è questo che mi è successo con Trinity, l’ho vista per quello che è, una ragazza che non riesce a superare il trauma della perdita del padre e reagisce con rabbia alla sofferenza che prova.

E poi c’è Acher, il cugino di secondo grado che viene ospitato perché sua madre è in ospedale. Trinity con lui è insopportabile fin dal primo momento, fa i capricci, non lo vuole, lo vede come un intruso che va a occupare lo studio del padre e carca di riempire gli spazi vuoti che lui ha lasciato. Acher che preferirebbe stare vicino alla madre nella sua sofferenza e che ha un segreto che non vuole rivelare a nessuno che lo divora. Acher che fatica ad aprirsi, ma è capace di gesti di grande dolcezza e sa comprendere i silenzi e le azioni di chi a differenza sua sprigiona tutto il dolore che prova.

Acher mi è piaciuto fin dal primo istante, ho apprezzato le sue parole e i suoi silenzi, il suo carattere schivo e riservato, ma capace di infondere sicurezza, la vicinanza nei momenti difficili e i segreti che si porta dietro e non è in grado di svelare perché porterebbero con sé troppo dolore. Acher è un ragazzo speciale e farà innamorare molte lettrici, ne sono sicura.

Trinity all’inizio non è dello stesso avviso, vorrebbe se ne andasse, non accetta di avere un estraneo in casa, non vuole scombinare la sua routine e non vuole doverlo includere nella sua ristretta cerchia di amicizie. Acher in realtà attira da subito l’attenzione di tutte le ragazze della scuola, specie della nemesi di Trinity, una ragazza che fa di tutto per metterla in difficoltà e farla uscire dai gangheri, cosa che per Trinity non è molto difficile. L’ultimo anno è stato costellato da punizioni, voti bassi e sospensioni, nessuno si aspetta di meglio da lei anche se dovrebbe darsi una regolata per non mettere a repentaglio il suo futuro. Ma lei ha solo un obiettivo ben chiaro in mente: portare a termine il libro del padre. E, inaspettatamente, troverà in Acher molto più di un fastidioso coinquilino.

Sapete cosa apprezzo maggiormente della Nardi? Che scrive storie senza scene piccanti, i suoi libri sono davvero young adult e sono perfettamente in target con il pubblico a cui si rivolgono, per questo mi sento di consigliarli alle mie studentesse delle medie. Il narratore di storie è un libro che tocca tematiche importanti e lo fa con la delicatezza che caratterizza la sua autrice.

4 stelle

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