Il mondo contro di Jacopo Olivieri
È un mattino di inizio estate e Sara è agitata. Anzi, molto più che agitata: è pronta a esplodere. Il suo luogo del cuore, l’orto botanico in cui si rifugiava fin da piccola, verrà raso al suolo per fare posto a un centro multifunzionale.
Decisa a salvare l’orto a tutti i costi, Sara inizia a fare ricerche sul suo iScroll ed entra in contatto con un’associazione ambientalista clandestina. Riceve uno psy-pod, una sferetta che si infila sottopelle, e una nuova identità: Neurone N6012.
I membri di NeuroNet, grazie alle proiezioni visive dello psy-pod, le appaiono vestiti tutti uguali e con i volti irriconoscibili, ma sono ragazzi come lei, con gli stessi ideali, la stessa rabbia, che trova sfogo in missioni sempre più aggressive. Sara, guidata dalla voce suadente di Medulla, è convinta di fare la cosa giusta, ma quanto ci si può spingere oltre?
Il mondo contro di Jacopo Olivieri, romanzo per ragazzi uscito il 3 settembre con Mondadori.
Ho ricevuto la bozza durante il mese di agosto, mi piaceva l’idea che sta alla base del libro «Come nella serie di culto Black Mirror, l’idea di Martina descrive un futuro ispirato al mondo di oggi, che non solo potrebbe diventare realtà, ma forse lo sta già diventando. Unisce classici della fantascienza con temi di grande attualità. Spunti che per qualsiasi scrittore o scrittrice costituiscono una grande sfida e che, siamo sicuri, incontreranno il gusto dei giovani lettori che vogliono essere presi sul serio». Questo romanzo nasce dal contest per ragazzi Ce l’hai una storia?, e trovo sia bellissimo dare loro voce, ascoltare le loro idee, premiarne le migliori e affidarle alle sapienti mani di alcuni autori perché vengano trasformate in storie impresse su carta. Affascinata dal concetto che ne sta alla base mi sono avventurata in questa nuova lettura e l’inizio è stato molto coinvolgente…
Sara è una ragazza di quattordici anni che passa le sue giornate dividendosi tra i suoi due migliori amici e la quiete dell’orto botanico, in cui era solita andare con l’amata nonna che non c’è più. Conosce tutti i nomi delle piante, per lei quello è il luogo del cuore, il posto in cui si rifugia quando il mondo, così pieno di tecnologia, sembra sofforcarla. Purtroppo quel luogo che tanto ama sta per diventare un ricordo, al suo posto sorgerà un centro multifunzione, addio per sempre alberi, piante, fiori. Sara è sconvolta da questa cosa e cerca di trovare il sostegno dei genitori, deve pur esserci un modo per fermare questa follia. I genitori difficilmente ascoltano, e soprattutto prendono sul serio, i pensieri e i desideri di un’adolescente e così Sara, sentendosi poco capita comincia a fare delle ricerche in rete per venirne a capo da sola.
Davanti le si apre un mondo e più scava in profondità più il marcio sembra venire a galla, fino a quando si imbatte in un sito di un’associazione ambientalista. Legge avida gli articoli, loro si che capiscono quello che lei sta provando, ma a un certo punto non riesce più a trovare quel sito, come se non fosse mai esistito. ‘Stranissimo’ pensa Sara che raggiunge Tommaso, uno dei suoi migliori amici, e gli spiega cos’è appena accaduto. Tommaso si accorge che sull’iScroll di Sara si è installata un’app illegale e i due, spinti dalla curiosità e dall’incoscienza, tipici dell’adolescenza, decidono di aprirla e seguire le indicazioni che vengono date loro. Arrivati a un certo punto Tommaso decide di tagliare la corda, troppo pericoloso quel posto, ma Sara va fino in fondo perché, se c’è un modo per salvare il parco, lei deve trovarlo.
Le viene assegnata una nuova identità, Neurone N6012. Coloro che fanno parte di NeuroNet non devono potersi riconoscere, l’anonimato dei membri è fondamentale, e le vengono consegnati un auricolare e una piccola sferetta che va a posizionarsi appena sopra l’attaccatura del naso. Grazie a questi due aggeggi Medulla, mente dell’organizzazione, può comunicare con Sara in ogni momento e dirle cosa deve fare.
Da questo punto in poi Sara non sembra più essere libera di decidere in autonomia. Fare parte di qualcosa di così importante è esaltante, ma fino a dove ci si può spingere prima di fare un passo indietro?
Devo essere sincera, durante la lettura ho provato delle sensazioni contrastanti. Sono partita carica di entusiasmo che però purtroppo è scemato man mano che proseguivo. Mi è piaciuta la voglia di Sara di provare a fare qualcosa, ho apprezzato molto la prima parte del libro, quella più pura, non contaminata dal mondo esterno, quella dei sentimenti che la smuovono a provare a cercare una soluzione. Poi però mi è sembrato tutto troppo, troppo veloce, troppo caotico, troppo, passatemi il termine, futuristico. Può darsi che io non fossi pronta per leggere un libro del genere, può essere che lo stile dell’autore non rispecchi il mio gusto, sta di fatto che non mi ha convinta e questa cosa non mi fa piacere. Editing curato, bellissima copertina, trama interessante, sono tanti i punti a favore di questa pubblicazione. Jacopo Olivieri sa scrivere e su questo non ci piove, il problema è che avrei voluto che Sara uscisse maggiormente, avrei voluto che avesse approfondito maggiormente la tematica, che gli adolescenti fossero stati il perno del libro. Apprezzo il messaggio che il libro vuole lanciare: gli adolescenti possono dare molto di più, sarebbe giusto ascoltarli e dar peso alle loro parole, senza relegarli al ruolo di ‘nuova generazione da cui siamo spesso infastiditi’. La libertà di opinione e di azione è tutto, bisogna aiutarli a esprimere se stessi senza imbrigliarli in schemi già prefissati, bisogna spronarli a combattere per le proprie idee restando nel limite del consentito. Tutti temi importanti che però, a mio modo di vedere, vengono solo accarezzati senza andare veramente in profondità.
Non amo essere critica, ho sempre paura di non trovare le parole giuste per esprimere il concetto che ho in mente e finire con l’offendere il mio interlocutore, spero tanto di non averlo fatto con questa recensione e mi riprometto, in futuro, di dare un’altra possibilità a questo autore.