Il mio piano per salvare il mondo di Tanya Lloyd Kyi

Mya Parsons ha dodici anni e grandi sogni. Vuole lavorare all’ONU, anzi diventare ambasciatrice dell’ONU, e vincere il premio Nobel. Ha a cuore i diritti civili e per questo, insieme all’amica Cleo, ha fondato il gruppo dei Giovani per la Giustizia Sociale. Ma ha anche un desiderio molto più spiccio: vorrebbe tanto un cellulare. Per convincere i genitori, Mya mette a punto una strategia. Lavora come babysitter, si mostra responsabile nel badare alla sorellina mentre la mamma è dalla nonna in Myanmar e il papà annaspa tra il lavoro e i broccoli “caramellati” (o forse bruciati). Non è facile fare tante cose insieme, ma Mya non molla quando vuole qualcosa, soprattutto adesso che l’amica Cleo sembra precipitata in un altro mondo: ha un telefono suo, fa mille foto, chatta con le compagne di scuola e… esce con un ragazzo!
Chissà se Mya riuscirà a realizzare il suo sogno: ottenere u̶n̶ ̶c̶e̶l̶l̶u̶l̶a̶r̶e̶ la pace nel mondo?

Il mio piano per salvare il mondo di Tanya Lloyd Kyi, libro per ragazzi pubblicato da Rizzoli il 5 novembre.

Ogni volta mi domando se sia normale che, in alcuni casi, riescano a prendermi maggiormente le storie per ragazzi rispetto a quelle per adulti e ogni volta mi rispondo che sì, probabilmente sono ancora un po’ ragazzina e questa cosa non riuscirà mai a levarmela nessuno. La narrativa per ragazzi è un porto sicuro perché racconta esperienze che tutte noi abbiamo vissuto, problemi con cui abbiamo dovuto fare i conti e che all’epoca ci hanno suscitato le stesse emozioni che vivono i piccoli protagonisti. Questa storia non fa eccezione.

Mya Parsons ha dodici anni ed è rimasta l’unica della sua classe a non possedere un cellulare. Anzi, vi dirò di più, ogni giorno può passare sul web un massimo di trenta minuti e lei, da brava ragazzina coscienziosa quale è, lo sfrutta per fare le ricerche per la scuola. Perché Mya ha poco in comune con i ragazzini della sua età, ha grandi sogni e ambizioni ancor più grandi: vuole arrivare a lavorare all’ONU. Mya vuole fare la differenza. Quindi è un po’ una contraddizione che si impunti per uniformarsi agli altri, ma a quell’età si è una contraddizione vivente e lei non fa eccezione.

A casa non sta passando un periodo semplicissimo visto che la mamma è dovuta andare per un periodo in Myanmar per prendersi cura della nonna. E riuscire a tenere la casa pulita e funzionante col padre e la sorella minore sembra un’impresa impossibile, se a questi disagi si aggiunge la momentanea follia che coglie la sua migliore amica avrete il quadro completo dei tanti disagi che Mya sta affrontando!!!

La narrazione è interamente dal punto di vista di Mya. Attraverso i suoi occhi scopriremo i mille problemi che spuntano come funghi in casa (che sia santificata subito la mamma perché avere a che fare con marito e figlie deve essere un’impresa non da poco), i suoi tentativi di fare da babysitter a due gemelli che sembrano i figli del demonio (se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna…ma per 5 dollari l’ora non ne vale proprio la pena), il comportamento ben poco da amica di Cleo (il cellulare le ha dato di volta il cervello) che sembra non calcolarla nemmeno più da quando ha un telefono tutto suo. Non solo ha stretto amicizia con una ragazzina che prima non la calcolava, ma pare nutrire addirittura un certo interesse per un loro compagno di classe che fino a poco prima riteneva un completo idiota. Perfino il gruppo fondato insieme dei Giovani per la Giustizia Sociale, che tratta temi molto importanti (nel libro li scoprirete e resterete stupite) sembra non destare alcun interesse in lei, troppo impegnata a chattare e scattarsi selfie per aiutare Mya a cambiare il mondo.

Può un oggetto cambiare così tanto la testa delle persone? Mya ragionerà su tutto questo e molto altro, perché la sua mente viaggia velocissima, così veloce che anche il lettore fatica a starle dietro. Gli spunti di discussione in questo libro per ragazzi sono molteplici e desteranno tanti interrogativi nei giovani lettori (anche i quelli attempati come me, se è per questo). Mi sono molto divertita a conoscere una ragazzina così sicura di ciò che vuole dalla vita, così intelligente e acuta e al tempo stesso ancora bambina, con tutte le sue opinioni che sono delle sentenze e le sue idee folli e irrealizzabili.

Il mio piano per salvare il mondo è un libro per ragazzi perfetto per la prima e la seconda media (forse più adatto a un pubblico femminile), quando i ragazzini sono tutti lì a chiedere, chiedere, chiedere, senza pensare di dare nulla in cambio. Mya sarebbe davvero un buon esempio da sottoporre loro perché non avrà il cellulare che la uniforma al resto dei suoi compagni, ma ha un cervello pensante che li mette in riga tutti.

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