Il mio imprevisto migliore sei tu di Karla Sorensen
Se ti è capitato di passare una notte bollente con un giocatore di football inglese e poi scoprire di aspettare un figlio da lui, sai come si sente Lia Ward.
Ad essere onesti, Lia non sa chi sia Jude McAllister quando si incontrano.
Trovandosi all’estero per motivi di studio, tutto ciò che sa è che si sente un po’ sola e che lui è molto affascinante, anche se hanno una discussione incredibilmente sexy su quale sia il miglior tipo di football.
Secondo Jude, andare a letto con l’esuberante ragazza americana è esattamente ciò di cui ha bisogno. La sua lunga carriera calcistica sembra essere giunta al capolinea e i giocatori più giovani sono pronti a prendere il suo posto. Dimostrare a se stesso e agli altri che può tornare ad essere quello di un tempo, dovrebbe rivelarsi più facile dopo essersi sfogato con Lia.
Ma quando il test di gravidanza di Lia risulta positivo, quell’avventura di una notte diventa molto di più.
Ora Lia e Jude devono gestire la chimica irresistibile che c’è tra di loro e prepararsi a fare i genitori, un campo in cui nessuno dei due sa come muoversi.
Il mio imprevisto migliore sei tu di Karla Sorensen, terzo volume della serie dedicata alle sorelle Ward, pubblicato il 2 febbraio.
Karla Sorensen è uno dei miei porti sicuri, quando ho voglia di un buon sport romance mi rifugio tra le pagine dei suoi libri e non resto mai delusa. È una delle poche autrici di cui nemmeno leggo la trama prima di accingermi alla lettura perché so per certo che amerò tutto ciò che è uscito dalla sua mente. In questo caso sono ancor più felice di non aver letto la trama perché mi avrebbe frenato, i romance in cui dopo una notte di passione la protagonista scopre di essere incinta non rientrano tra i miei preferiti, ma la Sorensen è riuscita a far passare questa cosa in secondo piano e a coinvolgermi dalla prima all’ultima pagina.
Prima di tutto cambiamo ancora sport, le sorelle Ward devono coprirli tutti a quanto pare, ci trasferiamo in Inghilterra e facciamo scendere in campo il calcio. Lia di football o soccer, come preferisce chiamarli, non sa granché e non crede nemmeno che sia uno sport degno di quel nome, troppo da fighette per i suoi gusti cresciuta a pane e football americano. Ma cosa ci fa Lia a Londra? Per tre mesi frequenterà l’università di Oxford per approfondire la sua tesi sulle sorelle Brontë (ho adorato questa scelta, che potrebbe apparire scontata, ma fidatevi non la è).
Lia se ne va in giro per Londra tutta depressa quando a causa di un acquazzone si vede costretta a rifugiarsi in un pub. La sua mancanza di gioia non passa inosservata a sua sorella che le consiglia di flirtare con un bel ragazzo inglese. L’occasione le si presenta servita su un piatto d’argento e lei decide di non lasciarsela sfuggire. La serata prende una piega imprevedibile per entrambi, lei voleva svagarsi, lui voleva solo parlare con suo fratello. Jude non si aspettava certo di battibeccare con un’affascinante ragazza americana dalla lingua tagliente e ancor meno di approfittare della stanza sopra il pub per passare una notte con lei.
La mattina successiva Lia lascia un biglietto col suo numero di telefono e niente di più. Jude vorrebbe scriverle, ma non ha un attimo di tempo per farlo e così passano diverse settimane prima che si faccia vivo. Settimane in cui Lia si dedica alla sua ricerca e, proprio durante un weekend nello Yorkshire, si rende conto di avere un ritardo. Jude è interessato a Lia tanto da chiederle di rivederla a casa sua. Lia si presenta con una sorpresa che mette Jude in crisi e lo fa reagire piuttosto male. Lia non gli ha chiesto niente, non vuole i suoi soldi, non le interessa che lui sia un famoso giocatore, nemmeno sapeva chi fosse quando lo ha incontrato e la reazione di Jude la fa parecchio arrabbiare. Lei vuole solo sapere se in questo sono insieme, se lui vuol far parte della vita del piccolo che porta in grembo o meno, perché lei sa cosa significa crescere senza i genitori visto che alla morte del padre la madre ha deciso che non era in grado di occuparsi di loro e le ha lasciate tutte nelle amorevoli mani di loro fratello maggiore. Ma se pensate che solo Lia sia incasinata vi sbagliate di grosso perché Jude, nonostante abbia i genitori, non si è mai sentito appoggiato da loro nelle sue scelte e i rapporti con entrambi sono molto tesi da diverso tempo.
Non importava che il mondo intero comprendesse gli effetti unificatori dello sport, e la gioia, la passione e il cameratismo del tifare per la stessa squadra. Il mondo intero tranne la mia maledetta famiglia, apparentemente. Per loro, questa cosa che amavo e a cui avevo dedicato la mia vita era frivola. Mio figlio–o mia figlia–non si sarebbe mai sentito come me.
La scelta è certa, nessuno dei due farà mai mancare nulla al piccolo in arrivo, ma anche se in teoria sanno come vogliono muoversi, farlo è tutta un’altra cosa e i dubbi sono tanti, specie quando i genitori vivono in due diversi continenti. Riusciranno Lia e Jude a trovare un compromesso? Chi finirà per sacrificarsi per donare una famiglia alla creatura in arrivo? Questo lo scoprirete solo leggendo, ma vi posso assicurare che adorerete la scelta che uno dei due prenderà.
Nonostante le premesse il rapporto di Lia e Jude tocca tutte le tappe fondamentali con la giusta tempistica, potrebbe sembrarvi folle questa mia frase, quale coppia prima fa un figlio e poi si conosce, avete ragione, ma dopo questa anomalia entrambi mettono in campo le proprie fragilità man mano che la narrazione prosegue, non si raccontano subito e questo è ciò che avviene in ogni rapporto che segue le normali tappe evolutive. Mi è piaciuta la caratterizzazione di Jude, sicuramente il mio personaggio preferito di Il mio imprevisto migliore sei tu tutte meriteremmo un uomo così al nostro fianco e non solo per la sua avvenenza, ma per il cuore che mette in ogni cosa che fa, per la sua capacità di ammettere quando sbaglia e per il suo altruismo. Insomma smeraldi ci sono tanti tipi di romance, i miei preferiti sono gli hate to love senza alcun dubbio, ma a volte si ha bisogno di qualcosa di diverso e io questo qualcosa l’ho trovato in Il mio imprevisto migliore sei tu. Cosa state aspettando?