Il labirinto delle ombre di Remigiusz Mróz
Trama A volte hai la sensazione che la tua vita sia manovrata da qualcun altro. Qualcuno senza volto e senza nome. A volte hai ragione… Sono passati dieci anni da quella sera, eppure Damian non riesce a dimenticare. Un attimo prima, la sua adorata Ewa aveva accettato di sposarlo, l’attimo dopo erano stati aggrediti, lui era svenuto e, quando aveva ripreso i sensi, Ewa era svanita. Da allora, Damian ha vissuto di rimpianti. Ma tutto cambia quando un amico gli mostra una foto comparsa su Facebook, una foto che ritrae una ragazza uguale a Ewa tra il pubblico di un concerto. Sperando che si tratti proprio di lei, Damian contatta subito l’ispettore che si era occupato del caso, tuttavia, nel giro di poche ore, la fotografia viene fatta sparire dal web e Damian trova il cadavere dell’amico riverso in una pozza di sangue. L’unica persona disposta ad aiutarlo sembra essere Kasandra, una donna enigmatica e dal passato misterioso, sposata da dieci anni col titolare di un’agenzia investigativa. È lei che lo convince che Ewa è viva e che quella foto è solo il primo anello di una catena di indizi per ritrovarla. E per salvarla. E Damian non si tira indietro, anche a costo d’inoltrarsi in un labirinto d’ombre in cui nulla è come appare, in cui il confine tra verità e menzogna si fa sempre più sottile. E in cui qualcuno sta manovrando ogni sua mossa…
Il labirinto delle ombre di Remigiusz Mróz, thriller psicologico pubblicato da Casa Editrice Nord lo scorso 13 maggio.
Credo che questo sia il mio battesimo con il thriller polacco e sono certa che sia anche il primo libro di Remigiusz Mróz che viene portato in Italia. Ringrazio quindi la Casa Editrice Nord per avere pubblicato Il labirinto delle ombre e spero che altri titoli di questo scrittore giungano presto nel nostro Paese. Ho sempre pensato che i maestri assoluti dei thriller di un certo tipo fossero gli autori scandinavi, che in genere leggo con molta parsimonia perché, seppur con trame avvincenti e sempre originali, sono pieni di una violenza spesso gratuita. Non avevo messo in conto che anche nella parte est europea del nostro continente potessero esserci scrittori di un certo calibro. Remigiusz Mróz, prima di essere un valido autore, è innanzitutto un avvocato. Nato e cresciuto ad Opole, ha ambientato diversi suoi libri, compreso questo, nel suo paese natio. Vincitore di una serie di prestigiosi premi letterari, in Polonia è uno degli autori più stimati e letti, superiore perfino al collega Stephen King. Storco sempre un po’ il naso quando leggo che il thriller viene annoverato tra i generi di puro intrattenimento. Credo, invece, che sia grazie a determinati libri se tematiche importanti salgono alla ribalta e vengono accolte con la giusta attenzione. Parlare di donne scomparse e di violenza domestica porta il lettore a non chiudere gli occhi di fronte a certe piaghe sociali e tiene vivo l’interesse di tutti. Per intenderci l’ispirazione per Il labirinto delle ombre è giunta all’autore leggendo le percentuali abnormi di donne scomparse e maltrattate dentro le mura di casa in un anno. Le stime sono davvero allarmanti. Si calcola che ogni anno in Polonia circa un milione di donne sia vittima di violenze domestiche, e che ogni settimana ne muoiano tre. Sono numeri angoscianti e riguardano un solo Paese. Adesso provate a rapportare questi numeri a quelli nel resto del mondo e vi renderete conto che ogni giorno una donna ha più probabilità di morire perché aggredita dal marito e non per altre circostanze. Quindi, ben vengano romanzi così pieni di sofferenza ma che riescono a smuovere il senso comune.
Damian Werner ha vissuto gli ultimi dieci anni della sua vita con una serie di domande prive di risposta. Un attimo prima era l’uomo più felice della terra e in una frazione di secondo aveva perso tutto ciò che per lui contava veramente. La sera in cui aveva deciso di chiedere la mano della sua compagna Ewa aveva organizzato tutto nei minimi dettagli: avrebbe scelto il pub testimone delle loro innumerevoli serate etiliche, si sarebbe inginocchiato e avrebbe chiesto alla sua fidanzata di sposarlo. La giusta conclusione a coronamento di un rapporto che li aveva visti uniti e complici fin dagli anni scolastici. Il progetto di una vita insieme dopo aver completato gli studi. Ma nulla è andato come aveva progettato perché, dopo aver chiesto la mano ad Ewa, la coppia viene aggredita da un gruppo di malviventi che immobilizza Damian riducendolo in fin di vita e abusa di Ewa. Quando Damian si risveglia dal pestaggio, della sua fidanzata non c’è più traccia. È scomparsa nel nulla. Dieci anni a rimuginare sulle stesse domande senza trovare mai un briciolo di risposta. E per Damian la vita si arresta su quel tragico frame, lascia l’università, si chiude in se stesso, contatti con gli amici ridotti all’osso e una vita davanti senza alcuno stimolo. Fino a quando il suo migliore amico gli mostra la foto apparsa sui social di un concerto rock al quale ha partecipato. Smanettando su Facebook in cerca di scatti memorabili dell’evento, si è imbattuto in una foto che ritrae Ewa tra il pubblico del concerto. Non c’è alcun dubbio, è proprio lei. La speranza si riaccende in Damian che si augura che la polizia riapra il caso di cui si era occupata all’epoca. Ma l’ispettore sembra mostrare una certa reticenza, cerca di far desistere Damian dallo smuovere ancora le acque di questa vicenda torbida. L’uomo però non può e non vuole arrendersi, deve sapere che cosa ne è stato di Ewa, perché è scomparsa senza più far avere sue notizie. Il tutto si complica quando la foto scompare dai social e il migliore amico di Damian viene ritrovato barbaramente assassinato. Braccato dalla polizia e con una denuncia per omicidio che gli pende sulla testa, Damian decide di proseguire da solo nella ricerca della verità. Nessuno vuole dargli fiducia, nessuno gli crede, nessuno tranne Kasandra, una misteriosa donna titolare di una esclusiva agenzia investigativa privata. È lei a dare speranza a Damian, è lei a credere fermamente in lui, ed è sempre lei ad offrire pieno sostegno all’uomo perché ritrovi la sua donna. Ma chi è Kasandra e perché sembra fidarsi a scatola chiusa di un completo sconosciuto nei guai con la giustizia, perché vuole scagionarlo?
Ho letto Il labirinto delle ombre in un solo pomeriggio, attratta soprattutto da una trama originale e serratissima, piena zeppa di colpi di scena. La narrazione ha un doppio POV, da una parte seguiamo i pensieri di Damian e le sue mosse, dall’altra conosciamo meglio Kasandra, la sua vita privata piena di luci scintillanti, se osservata dall’esterno. Ho trovato coerente tutto il contesto narrativo, e ammetto che in alcuni capitoli ho dovuto chiudere il libro per riprendere fiato e metabolizzare quanto stavo leggendo.
Mróz non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi scandinavi, il titolo in Polonia ha venduto oltre 4 milioni di copie e i diritti acquistati in tutta Europa. I temi principali del romanzo sono la violenza domestica e la scomparsa delle donne in circostanze poco chiare; entrambi gli argomenti sono stati sviscerati con dovizia di particolari e spesso con una nota molto marcata di violenza. Il labirinto delle ombre non vi lascerà indifferenti, questo è certo. Ma c’è una nota dolente, almeno per quanto mi riguarda, perché non leggo in lingua polacca: il libro su Damian Werner non è un romanzo singolo. Cercando in rete mi sono accorta che esiste un secondo volume con gli stessi protagonisti di questo, e non vedo l’ora che arrivi in Italia. Consigliatissimo.
Bello vero? è stata una piacevole scoperta