Il giorno in cui ho scoperto di avere un dono di Caroline O’Donoghue
Per Maeve Chambers, sentirsi fuori posto è normale. A scuola, dove non è la studentessa più popolare. E a casa, perché è convinta di essere l’unica maldestra in una famiglia di geni. Se così non fosse, la sua migliore amica Lily non avrebbe avuto ragione di allontanarsi da lei. Ma qualcosa sta per cambiare. Quando, all’ennesima punizione, si ritrova a pulire lo scantinato della St Bernadette Catholic School, in un vecchio armadio si imbatte in un libro e un mazzo di carte. Per qualche ragione, quel mazzo la incuriosisce e la attira. E le basta poco per accorgersi di avere un dono nascosto: con le carte può leggere il futuro. All’improvviso, da emarginata quale era, Maeve si trasforma nella ragazza più ricercata della scuola. Tutti vogliono farsi predire il futuro e lei non si tira indietro. Al contrario, si gode ogni istante di quell’insperata celebrità. Finché al suo tavolo divinatorio non si presenta proprio Lily, che, dopo essersi fatta leggere le carte, scompare nel nulla. Spaventata, Maeve sa che non può perdersi d’animo, ma deve trovare il coraggio di andare a fondo del suo dono. Di fidarsi di sé stessa e delle proprie capacità. Perché è sicura di essere l’unica a poter rimettere le cose a posto. L’unica in grado di scoprire dove si trova Lily, che l’ha sempre fatta sentire all’altezza. E che ora lei ha intenzione di ritrovare. Costi quel che costi.
In corso di traduzione in tutta Europa, Il giorno in cui ho scoperto di avere un dono è stato il libro più chiacchierato della fiera di Bologna. Caroline O’Donoghue si è fatta notare per uno stile fresco e autentico e una voce forte e distintiva che fa di Maeve un personaggio indimenticabile. Un esordio che esplora i lati nascosti dell’amicizia e i confini della fragilità: proprio lì, nelle zone d’ombra della nostra anima, si trovano doni che non sappiamo nemmeno di avere e che aspettano solo il momento giusto per manifestarsi.
Il giorno in cui ho scoperto di avere un dono di Caroline O’Donoghue, young adult fantasy in uscita oggi, 16 settembre, con Garzanti.
Questo libro mi ha spiazzato, credo che la copertina non sia adatta alla storia e per quanto adori questo genere di illustrazioni non è calzante con ciò che il libro rappresenta. Se entrassi in libreria lo etichetterei come libro per ragazzi, target 12+, ma questo non è un libro per ragazzi, è uno young adult che tratta diverse tematiche molto importanti e lo fa in modo piuttosto insolito. Tra le copertine delle altre edizioni credo sia questa la più centrata, qui emergono l’oscurità e il mistero, cosa che non avviene nella versione italiana. E se è vero che un libro non si valuta dalla copertina dobbiamo immergerci nella lettura per capire cosa ci aspetta.
L’inizio mi ha conquistato, vado a nozze con le protagoniste combinaguai e Maeve è esattamente questo, fa di tutto per attirare l’attenzione su di sé e non lo fa mai nel modo giusto, potremmo quasi definirla una teppista visto il motivo per cui finisce in punizione. Tirare una scarpa a un docente non è esattamente un buon comportamento e poco importa se non lo ha colpito, anche se lei tenta di usare questa scusa come attenuante. Maeve deve scontare la pena e proprio mentre pulisce lo scantinato trova un mazzo di tarocchi…da questo momento la sua vita non sarà più la stessa.
Ed è interessante vedere come tutto ha inizio, i tarocchi sembrano chiamarla, così prova a cercare informazioni per capire come utilizzarli e scopre di essere portata per la loro lettura, tanto da diventare molto richiesta da tutte le ragazze della scuola. Tutto procede abbastanza bene, per quanto le cose possano andare bene a Maeve, fino al giorno in cui le viene chiesto di leggere i tarocchi alla sua ex migliore amica Lily e pesca una carta che non doveva essere nel mazzo, una carta che Maeve non sa leggere e che è presagio di sciagura. Maeve e Lily hanno un acceso diverbio, Maeve perde le staffe e pronuncia una frase che si realizza…Lily sparisce nel nulla, possibile che sia colpa di Maeve?
A questo punto Il giorno in cui ho scoperto di avere un dono vira verso il mistery senza accantonare il soprannaturale, l’unica cosa che non mi ha pienamente convinto è la scelta di inserire un incredibile numero di tematiche che possono risultare eccessive. Anche perché Maeve non rende l’esperienza facile, è una protagonista tosta da accettare e risulta un tantino indigesta e piuttosto infantile in molti frangenti.
Ho apprezzato l’ambientazione, le vicende si svolgono in Irlanda e non mi è capitato spesso. Credo sia stata una scelta coraggiosa dare molta importanza al movimento Queer, uno dei protagonisti ci mostra tutte le difficoltà che si possono incontrare, perché i fanatici sono dappertutto e può essere parecchio complicato anche semplicemente essere se stessi. Certo forse scindere mistero e soprannaturale, dalla tematica riguardante il mondo LGBTQ avrebbe potuto rendere il libro più centrato. L’autrice mette nello stesso calderone troppi elementi e le cose finiscono per cozzare come se appartenessero a due libri diversi. Ovviamente questa è solo la mia opinione, so per certo che molte apprezzeranno le scelte dell’autrice. So che Il giorno in cui ho scoperto di avere un dono avrà un seguito e quando sarà il momento della pubblicazione italiana deciderò se dare un’altra possibilità a questa storia o meno. Per adesso mi lascio aperte tutte le strade.