Il gioco della seduzione di Susan Elizabeth Phillips
Trama Quando gli opposti, non solo si attraggono, ma divengono inseparabili…
Cosa ci fa una donna che stravede per le scarpe, le borse di alta moda e le acconciature all’ultimo grido, al vertice di una delle aziende più prestigiose della città?
Chicago non è pronta per l’affascinante e capricciosa Phoebe Somerville, tuttavia quando il padre le consegna le redini della squadra di rugby della famiglia, tutti, lei compresa, dovranno farsene una ragione. Lei è un vero tornado, ma è possibile che una semplice donna riesca a creare un tale scompiglio in città?
Nessuno pensa che Phoebe riuscirà a risollevare le sorti della squadra, né tantomeno a far capitolare Dan Calebow, il fascinoso allenatore. Ma si sa che spesso la prima impressione è quella meno affidabile…
Lavorando fianco a fianco, i due comprenderanno che il gioco della seduzione è l’unico per cui vale la pena rischiare tutto, anche a costo di imbattersi in guai molto più seri di quanto abbiano previsto. E che forse è giunto il momento di far cadere quel velo di imperturbabile perfezione dietro il quale entrambi si nascondono.
Recensione Se vi dico SEP cosa vi viene in mente? Se vi state scervellando inutilmente per capire di cosa sto parlando o se vi state chiedendo se sia improvvisamente impazzita allora significa che ho fatto proprio bene a decidere di rimmergermi nel dorato mondo del football americano creato dalla magica penna di Susan Elizabeth Phillips per farvi conoscere la migliore scrittrice di contemporary romance degli ultimi 20 anni almeno.
La amo dalla prima volta che ho preso in mano uno dei suoi libri, Il gioco della seduzione è stato pubblicato nel 2012 dalla Leggereditore, cercavo qualcosa di frizzante e sono stata attratta dalla copertina sullo scaffale in libreria, poi ho letto la trama e ho pensato: bingo!
La Leggereditore dal 2012 ad oggi ha pubblicato tutta la serie Chicago Stars (sette libri in tutto) più alcuni altri suoi romance non facenti parte di alcuna serie, Odio quindi amo, Volare fino alle stelle, Le promesse di una vita, e Una scelta impossibile, sesto volume della serie Wynette Texas, cos’hanno tutti questi in comune? Due cose: la prima è che ho deciso di rileggerli e di recensirli tutti, la seconda è che li ho AMATI alla follia dal primo all’ultimo…il mio cuore batte per te SEP!
Come avrete capito mi ha conquistata al 100%, per me è la regina di questo genere e al suo livello di scrittura metto solo Colleen Hoover, Jennifer Armentrout o J. Lynn in base a come decide di farsi chiamare definitivamente e per le autrici italiane l’unica che le raggiunge è Anna Premoli, cercherò in futuro di rileggere tutti i libri di queste autrice per riuscire a recensire i loro lavori al meglio e farle conoscere anche alle poche che ancora non si sono imbattute in queste autrici strepitose.
Ma torniamo a noi e alla recensione de Il gioco della seduzione, per una volta devo dire che il titolo scelto per la versione italiana si addice al contenuto del libro e alla sua protagonista Phoebe.
Phoebe si presenta come una bambolona sexy svampita, alla Marylin Monroe per intenderci, al funerale del padre con cui non aveva contatti da quindici anni, con finto fidanzato gay modello al seguito, Victor, il suo migliore amico e la sua amata barboncina con tanto di fiocchetti alle orecchie Phoo che finisce per fare la pipì proprio sulla bara del defunto.
Qui avviene il primo incontro con Dan Calebow, il sexy e ruvido coach dei Chicago Stars, e tra i due sono subito scintille perché Phoebe intorno a se ha costruito un personaggio che non la rispecchia per niente, lei flirta con tutto cercando di sembrare un’oca giuliva e non fa eccezione con Dan.
Purtroppo le loro strade sono destinate ad incrociarsi ancora perché il padre, per mettere alla prova la sua stupidità e poterla umiliare anche dall’oltretomba decide di lasciarle la proprietà degli Stars.
Cara Phoebe,
come sai, ti ritengo il mio peggior fallimento. Per anni mi hai umiliato pubblicamente, andandotene in giro con tutti quei froci e quelle checche, ma non lascerò che tu possa provocarmi oltre. Per una volta nella vita, farai quello che io ti dico. Forse alla fine quest’esperienza riuscirà a insegnarti qualcosa sulla responsabilità e disciplina.
Il gioco del football fa diventare uomini i ragazzini. Vediamo se riesce a farti diventare una donna.
Non mandare tutto questo a puttane.
Bart
Che adorabile persona.
Phoebe non ha alcuna intenzione di cedere a questo ricatto e se ne ritorna a New York decisa ad ignorare tutto ciò che riguarda gli Stars ma Dan, per non rischiare di perdere i suoi migliori giocatori nonostante la ritenga una totale nullità e una puttana di alto bordo non tanto intelligente, la mette davanti alle proprie responsabilità e la obbliga a tornare a Chicago.
Mai prima impressione fu più sbagliata perché Phoebe oltre che un gran corpo possiede un’intelligenza acuta, e quello che per anni è stato creduto il suo amante, il pittore Arturo Flores di cui era la musa, per lei è stato il padre che non ha mai avuto e tutta la sua eredità l’ha spesa in cure mediche per i tanti suoi amici omosessuali malati di aids (il libro è stato scritto negli anni novanta e in quel periodo era uno dei temi scottanti dell’attualità).
Phoebe dimostra di avere molti assi nella sua manica, ma non conoscendo per nulla lo sport di cui dovrebbe occuparsi ha bisogno di un braccio destro e qui entra in campo uno dei personaggi che ho più apprezzato in questo libro, Ron che riesce a far riassumere da Dan con una mossa davvero astuta e lo aiuta a diventare l’uomo con le palle che serve per primeggiare in un mondo di cui lui, vista l’esile stazza e la bassa statura, non ha mai potuto far parte.
Dan è estremamente cocciuto e ci metterà un bel po’ di tempo a capire che Phoebe è molto più di ciò che fa vedere, per buona parte del libro la tratterà in modi che farebbero irritare chiunque, ma Phoebe si è costruita volutamente quella corazza quindi in qualche modo la conforta che gli altri non riescano a vedere ciò che è realmente, la rende meno vulnerabile e le fa credere di avere il controllo.
Le battute e i punzecchiamenti sono linfa vitale per me, amo che i rapporti inizino con dei conflitti, i romanzi smielati mi annoiano dopo poche pagine, bramo la passione che deve sprigionare da ogni poro dei protagonisti quando si incontrano o scontrano e in questo romanzo ce ne è da vendere, Phoebe e Dan sono una miscela esplosiva.
Le scene di passione sono descritte con maestria e visto il passato difficile di Phoebe con gli uomini Dan è dolce e paziente e tutte le lettrici si rendono contro prima di lui che quello che prova per Phoebe è amore e non solo attrazione fisica, anche se poi finisce quasi sempre per comportarsi da cretino (d’altronde è un uomo non possiamo pretendere anche che sia particolarmente sveglio). Un adorabile cretino ammettiamolo!
Non voglio svelarvi nulla della trama perché il bello di tutti i libri della SEP è che, nonostante il finale sia scontato, sono contemporary romance e tutte noi vogliamo che finiscano bene, tutto quello che succede nel mezzo è degno di essere letto e ci tiene incollate alle pagine.
Tutti i personaggi sono ben studiati e alcuni di loro (Bobby Tom Denton e Molly, sorellina di Phoebe, sto parlando proprio di voi) li troveremo con sommo piacere in altri libri della serie.
Alla fine del libro c’è un estratto di un saggio di Elizabeth Bevarly che afferma che Il gioco della seduzione in futuro potrà essere definito un classico della letteratura mondiale ed è stato il primo libro di questo genere ad avere un forte impatto sul pubblico senza conoscere neppure quale fosse il suo pubblico di riferimento e vi basti sapere che nel 1999 è stato votato dal club degli scrittori di romance americani come il libro preferito dell’anno.
Quindi ragazze, se non l’avete ancora fatto, correte ai ripari e buttatevi a capofitto su Il gioco della seduzione.
9 risposte
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