Il dodicesimo cavaliere di Victoria Sue

Un male antico… le armi e la magia non saranno sufficienti. Avranno bisogno l’uno dell’altro.
Per 1500 anni, Lancillotto ha combattuto per il bene, e adesso si trova ad affrontare un piano malefico orchestrato da Morgana centinaia di anni fa; però non può sconfiggerla da solo. Deve trovare l’altra metà della sua anima, ma c’è solo un piccolo problema: non sa dove cercarla.
Chiunque sia, è certo che viva a New York.
Il tempo scorre.
E non è dalla sua parte.
Merlino ha sempre avuto una vita difficile dopo aver perso il padre quando era solo un bambino. Ha fatto di tutto per sopravvivere, e non è stato facile. Quando incontra uno strano uomo inglese, che gli racconta una storia incredibile, deve prendere una decisione: seguire il suo cuore e credergli, oppure scappare via?
Riusciranno Mel e Lance a sconfiggere il più grande nemico che il mondo abbia mai conosciuto? Oppure saranno costretti a scoprire, nel bel mezzo della lotta, che la vera minaccia è sempre stata quella di ritrovarsi con un cuore infranto?
E se l’unica battaglia che non hanno speranza di vincere fosse quella contro se stessi?

Il dodicesimo cavaliere di Victoria Sue primo volume della serie “Guardiani di Camelot” romanzo fantasy a tematica male to male pubblicato il 18 giugno 2020 dalla Triskell Edizioni

Ah, i cavalieri della Tavola Rotonda hanno sempre esercitato su di me un loro fascino. Che si parli di Re Artù, Lancillotto, Ginevra o, del mitico e potente mago Merlino, sono sempre pronta ad immergermi in una nuova avventura, che sia letteraria o cinematografica, poco importa, l’importante è che ci siano loro: i mitici cavalieri di re Artù. E questa volta ne incontreremo un bel po’ perché 1500 anni prima, sul punto di perdere la battaglia con la perfida Morgana, il potente Merlino ha orchestrato un piano che un giorno avrebbe portato tutti i cavalieri a combattere la battaglia finale e sconfiggere il male, una volta per tutte. Per farlo, ognuno di loro avrebbe dovuto trovare il proprio “Tresor” l’altra metà della propria anima e riunirla. Certo Merlino non ha dato molte indicazioni, stava per morire, quindi, nessuno dei cavalieri sa a cosa andrà incontro. Sono passati molti secoli da quel giorno fatale, ed è nella New York dei giorni nostri che incontriamo nuovamente Lancillotto e alcuni dei suoi fidanti compagni d’arme. Purtroppo, pur essendo passati molti secoli, fino ad ora, quasi nessuno dei cavalieri ha avuto la fortuna di incontrare la propria anima gemella. Lancillotto, che ha assunto il ruolo di capo, ha nutrito la speranza, per molti secoli, che il suo “Tresor” sarebbe stato qualcun altro, e quindi, quando si ritrova di fronte uno splendido ragazzo, con un nome particolare quasi quanto il suo e, la strana capacità di vedere i mostri creati da Morgana, non si rende conto di nulla, anzi! Ma il destino ha deciso diversamente e lui e Mel, al secolo Merlino, dovranno venire rapidamente a patti con quello che sono stati e quello che potrebbero essere. Perché il tempo scorre, ormai, inesorabilmente e la grande battaglia potrebbe essere proprio dietro l’angolo. Lancillotto e Mel dovranno scoprirsi e riscoprirsi se vorranno vincere e, per farlo, dovranno ammettere delle verità a lungo taciute. Soprattutto Lancillotto, per il quale, fin da subito, non ho nutrito una grande simpatia. Troppo ancorato al suo passato e ai suoi sogni di un amore cavalleresco non si rende conto della bellezza che ha davanti se non quando potrebbe essere troppo tardi. Per Mel, al contrario, ho sentito subito una certa empatia. Quello che ha sofferto, quello che l’ha portato a fare scelte anche discutibili me lo ha reso sempre più caro. Ma sarete voi a giudicare il loro operato. Per quanto mi riguarda devo ammettere che questa storia aveva tutti i presupposti per dare vita ad un romanzo bellissimo e intenso. C’erano cavalieri dalla scintillante armatura, un’anima gemella da trovare per sentirsi completi, magie e malefici più antichi del mondo, due personaggi che hanno fatto sognare tantissime persone nel corso dei secoli, eppure, ci sono stati momenti in cui mi sono ritrovata ad annaspare per cercare di entrare in empatia con la storia e a faticare molto per portare a termine la lettura. A distanza di qualche giorno devo ammettere che non sono riuscita a capire se le mie perplessità dipendessero solo dall’intreccio ingarbugliato della storia o se ci fosse anche qualche problema di traduzione.  In effetti, pur essendo consapevole che si tratta di un romanzo corale dove, oltre ai due protagonisti, ci sono tanti altri personaggi, facevo fatica a capire “chi diceva cosa” e “chi faceva cosa” costringendomi,   più e più volte alla rilettura di una frase, per capire chi stava parlando e chi ascoltava. Peccato, perché la storia per come è stata concepita aveva un altissimo potenziale. Vi invito comunque a leggere questo primo capitolo perché potrei essere stata io a non averne compreso tutto. Ogni libro ha un suo momento per essere letto e forse non era ancora arrivato quello giusto per me. Sono comunque curiosa di leggere gli altri libri della serie nella speranza che questo primo volume sia stato solo un inizio un po’ traballante.

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