Il cuore spezzato di Scarlett Cole

Il tatuatore Brody “Cujo” Matthews sa come non complicare le cose. Nella vita e in amore. Abbandonato da piccolo da una madre che si è rifiutata di allevare tre figli indesiderati, ha tutta l’intenzione di stare lontano dalle donne complicate. Le uniche cose complicate nella sua vita sono i magnifici disegni che crea e trasforma in tatuaggi. Ma tutto cambia quando gli viene chiesto di aiutare a organizzare la festa di fidanzamento del suo migliore amico Trent, il che significa lavorare con la migliore amica della fidanzata di Trent, Drea, la quintessenza di grosse pretese e curve da urlo. E l’unica donna da cui lui non vuole staccarsi.
Andrea “Drea” Caron è stanca e al verde. Dopo anni passati a prendersi cura della madre malata, è esasperata dalle spese mediche, due lavori e da una vita che ha dovuto mettere in pausa. Di sicuro non ha bisogno di una ulteriore frustrazione: un tatuatore sexy e donnaiolo sul punto di distruggere la festa di fidanzamento di Harper, la sua migliore amica, o la sua vita in precario equilibrio. Ma quando Drea è testimone del rapimento di una donna, nella caffetteria in cui lavora, non può fare altro che rivolgersi a Cujo, determinato a provarle che è qualcuno su cui potrà sempre contare… Ma mentre lavorano per portare alla luce la verità, qualcun altro si sta impegnando per mettere tutto a tacere, in modo immediato e definitivo.

Il cuore spezzato di Scarlett Cole, secondo volume contemporary romance della serie “Second Circle Tatoo” pubblicato il 3 dicembre dalla Triskell Edizioni

Aspettavo con ansia questo secondo volume della serie perché avevo avuto la sensazione che Drea e Cujo, i protagonisti, avessero tanto da dare al lettore. Dietro la facciata che entrambi davano al mondo nel libro precedente si intuiva un dolore profondo da entrambe le parti. E quel dolore c’è ed è forte, entrambi hanno superato prove durissime e ancora ne dovranno superare. C’è anche altro però tra loro, una chimica molto forte che cercano in tutti i modi di nascondere agli altri e a loro stessi perché è più facile fingere che tra loro non ci sia nulla  piuttosto che mettersi in gioco.

Nessuno dei due è pronto a lasciarsi andare, Drea perché fisicamente e mentalmente stanca della vita che conduce da quando era poco più di una ragazzina e Cujo perché crede che nessuna donna  potrebbe stare con lui e le ferite del suo passato. Ma sono delle belle anime, forse troppo belle per le brutture che hanno affrontato e anche se una parte di loro vorrebbe evitare di soffrire ancora non sono nemmeno pronti a non sentire quel senso di completezza che provano quando sono insieme. Ora, non starò qui a raccontarvi le loro peripezie, né i segreti che nascondono perché rischierei di rovinarvi la lettura, quindi, mi concentrerò solo sulle sensazioni che mi ha lasciato il libro. Sicuramente dolore per il loro vissuto, un pizzico di adrenalina perché nei libri di quest’autrice non manca mai, qualche bella risata di pancia perché le interazioni tra i due protagonisti sono piene di brio e, per finire, una forte carica sensuale visto che  insieme fanno scintille. In effetti sulla carta loro due non hanno nulla da invidiare ai protagonisti della storia precedente. Drea è una donna forte, una che lotta ogni giorno, che non si arrende nemmeno di fronte alle evidenze. Cujo, mi ha colpito forse un po’ meno ma ha avuto comunque il mio sostegno per il fatto che ha letteralmente guardato negli occhi della morte. Eppure, nonostante avessero tanto da dare al lettore c’è stato qualcosa che non ha funzionato, almeno non per me. Ci sono stati momenti durante la lettura in cui mi sono sentita spaesata e spiazzata, momenti in cui ho avuto la sensazione che mentre i due protagonisti erano alle prese con una certa situazione all’improvviso facessero o dicessero cose che nulla avevano a che fare con quella. L’atteggiamento altalenante che Cujo ha nei confronti di Drea mi ha infastidito parecchio e, a peggiorare la situazione quello che davvero non ho digerito è stato il nomignolo con cui Cujo chiama Drea ad ogni piè sospinto. Semplicemente irritante e, a mio parere, anche senza senso.

Detto questo,  posso solo aggiungere che è  un libro che scorre velocemente e  che  proverete molta empatia nei confronti dei protagonisti, quindi il mio consiglio è di farvi un’idea vostra tenendo marginalmente conto delle  mie perplessità.

e mezzo

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