Il club dei perdenti di Andrew Clements
Se sta leggendo un libro che gli piace, Alec non lo molla, neanche per seguire le lezioni. Così, quando la preside Vance gli dà un ultimatum, “o stai attento in classe oppure”, si fa venire un’idea. Per non perdere preziose ore di lettura, fonda un club. Un club di cui intende essere l’unico membro. In fondo leggere non è un gioco di squadra e nessuno si iscriverebbe mai a un club che si chiama “dei perdenti”, giusto? Però, man mano che gli altri ragazzi scoprono il suo club, compreso un ex amico diventato bullo e una ragazza che comincia a piacergli, Alec nota una cosa. La vita reale può essere più complicata dei suoi libri preferiti, ma è altrettanto interessante.
Con “Il club dei perdenti” Andrew Clements ci regala una nuova storia di scuola che è una dichiarazione d’amore alla lettura e ci ricorda che a volte le storie più belle sono quelle che succedono fuori dai libri le nostre! Età di lettura: da 9 anni.
Il club dei perdenti di Andrew Clements, romanzo per ragazzi pubblicato in edizione economica nella collana Bur Rizzoli il 30 marzo.
Vorrei recuperare tutti i libri di Andrew Clements, mi piace troppo il suo modo di scrivere e di parlare di ragazzi per lasciarmeli sfuggire. Nell’edizione Bur Verdi troverete anche La mia migliore peggiore amica, Una storia di scuola, Il gioco del silenzio e Uno per due. Datemi un pochino di tempo e troverete le recensioni di tutti questi sul blog.
Andrew Clements sapeva come parlare ai preadolescenti, su questo non vi è alcun dubbio, la sua prosa è semplice e diretta e sa mettersi nei loro panni, portando su carta i loro dubbi, le loro incertezze e anche le convinzioni tipiche di quell’età.
Il club dei perdenti parla al cuore di chi ama la lettura fin da bambino, mostra loro che non bisogna mai vergognarsi di ciò che rende felici, anche se gli altri non lo capiscono, anche se gli altri ti trattano come se tu fossi fuori posto. Adoro il titolo perché vuole essere un atto di denuncia e vuole porre l’accento su quanto l’opinione degli altri sia di poco conto. Il bullismo è una delle piaghe della nostra società, è sempre esistito, ma negli ultimi anni è venuto a galla in maniera preponderante. Sentirti chiamare topo di biblioteca, nerd, secchione, non dovrebbe toccarti, sono tutti aggettivi che racchiudono bellissimi significati, il problema è come queste cose vengono dette, sparate addosso per insultare, per sminuire, per prendere in giro.
Ecco Alec insegna ai piccoli lettori che per lui quelle parole non contano davvero, perché se io sono il primo a usarle per descrivere me stesso allora gli altri non possono ferirmi. Certo vedere un ragazzo che era suo amico comportarsi da idiota non gli fa piacere, ma dalla sua ha una grande intelligenza e la certezza che, se ama perdersi tra le pagine di un libro invece di voler giocare a basket, non ci sia nulla di male. Ora il problema principale di Alec è riuscire a dedicarsi a questa sua magnifica passione durante il doposcuola, pare sia proibito estraniarsi e mettersi in un angolo a leggere, o si fanno i compiti nell’apposita aula o si entra in uno dei club. E da qui l’intuizione geniale: fondare un club di lettura.
Attenzione non ho detto gruppo di lettura o club del libro, Alec non vuole mettersi a chiacchierare con altri, condividere le sue opinioni o compilare schede su schede, lui vuole solo mettersi a un tavolo da solo e leggere, leggere, leggere, senza badare a ciò che gli accade intorno. Per farlo ha bisogno di un’altra persona che voglia farne parte, il tempo stringe e in mezzo alla bolgia del doposcuola trova una ragazza che sembra fare al caso suo, anche Nina ama leggere e come lui non vuole perdersi in inutili chiacchiere. Insomma il club del libro è pronto a vedere la luce e si chiamerà Il club dei perdenti proprio per scoraggiare gli altri, chi vorrebbe iscriversi a un club con quel nome? Ma Alec non ha fatto bene i conti perché in breve tempo il suo club si popolerà e i tavoli per la lettura cresceranno di numero, c’è chi si estranierà, chi affronterà delle letture condivise e chi si confronterà sui libri. Tutto questo permetterà ad Alec non solo di scoprire che tante persone condividono la sua passione, ma anche che c’è un modo al di fuori dei libri che è vivo, pulsa e vuole essere scoperto da lui. La vita vera è appassionante e Alec si accorgerà presto che è anche difficile perché imprevedibile.
Impossibile non affezionarsi ad Alec, è l’emblema del ragazzino delle medie, convinto di avere la verità in tasca, di essere sempre nel giusto. Alec è profondamente imperfetto, fa parecchi errori, a volte si comporta male, non è un tipetto facile da gestire. Se pensate di trovarvi di fronte a un ragazzino remissivo a cui gli altri possono fare ciò che vogliono vi sbagliate di grosso, Alec è una vera peste che finisce regolarmente al cospetto della Preside e che disubbidisce ai genitori. Sarà facile per i giovani lettori rivedersi in lui e questo darà loro modo di riflettere sulle proprie azioni e di porsi parecchie domande sui loro comportamenti.
Il club dei perdenti è un libro che consiglierei a tutti i ragazzini dai 9 ai 12 anni, certa che Alec saprà guidarli, farli appassionare alla lettura e mostrare loro che non c’è niente di più bello al mondo che vivere appieno ogni giorno della loro vita senza nascondersi.