Il club degli insolenti di Fabiana Sarcuno
Giò stavolta l’ha combinata grossa. Quella che voleva essere una vendetta innocente le è sfuggita di mano e non potrà nemmeno contare sull’aiuto del Club degli Insolenti. Ma facciamo un passo indietro: com’è iniziato tutto? La vita alle medie, si sa, non è affatto semplice, soprattutto se i tuoi migliori amici sono dei tipi un po’ “diversi”: come Rita, che si è da poco trasferita in città e si sente un pesce fuor d’acqua; o come Leonardo, un asperger geniale e ipersensibile, ma impacciato nelle relazioni con i coetanei; lo sa bene Jana, che vuole diventare una calciatrice ma le sue zie le regalano tutù da ballerina; per non parlare di Giacomo, che dalla sua sedia a rotelle è sempre pronto a sostenere gli amici. A dar loro voce sarà proprio Giò, sfrontata come i suoi capelli rossi, chiacchierona, polemica e un po’ rompiscatole. La missione del Club? Riparare i torti che i membri subiscono. Per incoraggiarli, Giacomo racconta le vite di quattro personaggi famosi che ce l’hanno fatta nonostante le difficoltà: Bebe Vio, Mama Africa, Satoshi Tajri e J.K.Rowling. Un libro dedicato agli amici, che hanno inventato un ponte dove gli altri vedevano solo un muro. Età di lettura: da 10 anni.
Il club degli insolenti di Fabiana Sarcuno con le illustrazioni di Giulia Iori, libro per ragazzi pubblicato da MIMebù il 25 novembre.
Se siete alla ricerca di un libro che parli di inclusione e scuola lo avete trovato. L’autrice è una professoressa di Lettere quindi, chi potrebbe trattare queste tematiche meglio di lei? Perché da docente hai diversi compiti da assolvere e il primo di questi non è di certo insegnare la tua materia, la cosa più importante è dare ai tuoi alunni le basi per diventare degli adulti comprensivi, empatici e sensibili. Insomma l’impresa è ardua, ma con tanto impegno si può arrivare a ottenere ottimi risultati.
Io ho tante classi, ben nove, e solo due ore per ogni classe, ma quando c’è da parlare di cose importanti non mi tiro certo indietro in favore del programma che deve proseguire. Credo sia più costruttivo cercare di appianare le divergenze, parlare di come rapportarsi con gli altri e spiegare loro come certi gesti e parole possano arrivare a far soffrire chi li riceve piuttosto che far finta di nulla e andare avanti a spiegare la differenza tra Gotico francese e Gotico italiano. Sono certa che molti docenti alla lettura la pensano esattamente come me e per tutti gli altri che credono che ‘il nostro ruolo non è educativo’ (ebbene sì ho sentito dire anche questo), beh a tutti loro dico che così facendo si stanno perdendo la bellezza di essere a contatto ogni giorno con ragazzi che hanno bisogno di una guida e di essere ascoltati.
Forse sotto sotto, anche se non si direbbe perché come affermato dalla vicepreside della mia scuola sembro una fatina con i miei capelli rosa, sono anch’io insolente proprio come la protagonista di questa storia, Giò, una tipetta tutto pepe che di certo non le manda a dire.
Giò detesta gli ottusi, i bulli e tutti coloro che cercano di prevaricare il prossimo, proprio non può sopportare chi fa distinzioni di ogni tipo e chi si presenta agli altri con aria di superiorità. Soprattutto se a farne le spese sono i suoi amici, persona stupende che nella vita combattono ogni giorno con i pregiudizi e le mille difficoltà che si presentano.
I suoi migliori amici non sono peperini come lei, ma fanno comunque parte di questo club ristretto chiamato Il club degli insolenti un gruppo nato dall’amicizia e dalla volontà di mettere fine ai soprusi che i membri subiscono. Ma andiamo a conoscerli meglio, anche grazie alle schede contenute nel volume in cui ci vengono presentati: abbiamo Giò che ama parlare fino allo sfinimento e detesta le compagne di classe lecchine; abbiamo Giacomo, detto Jack, un ragazzo intelligentissimo che ama scrivere e conoscere le vite di personaggi che possono essere di grande ispirazione e detesta le barriere architettoniche e chi quando si rivolge a lui lo definisce ‘poverino’; abbiamo Rita una ragazza timida e buona che si è trasferita da poco e sente la mancanza del suo paese; abbiamo Jana che ama giocare a calcio e vorrebbe diventare una calciatrice nonostante le difficoltà di farlo in provincia dove di squadre femminili non se ne vede nemmeno l’ombra e infine abbiamo Leonardo, per gli amici Flipper, lui è un vero genio, il suo cuore batte per la ragazza più bella e intelligente della classe, ma la sua timidezza gli impedisce di farsi avanti.
L’amicizia che li lega è splendida, vederli così uniti, pronti a supportarsi in ogni occasione, pronti a correre in soccorso di chi è in una situazione difficile è importante. È bello vederli crescere e scoprire le piccole grandi conquiste che fanno ogni giorno. È bello vederli liberi da ogni costrizione, senza filtri, perché sanno che tra loro possono essere davvero se stessi, senza filtri, senza maschere.
Io vorrei entrare a far parte de Il club degli insolenti ci starei alla grande e mi sentirei capita come difficilmente capita nella vita. Insomma smeraldi questo libro è un inno all’inclusione, una delle parole più importanti sia a scuola che nella vita di tutti i giorni.