I miei giorni alla libreria Morisaki di Satoshi Yagisawa
Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all’inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l’eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po’ squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L’opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un’altra. È Satoru a lanciarle un’ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d’amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.
I miei giorni alla libreria Morisaki di Satoshi Yagisawa, romanzo pubblicato da Feltrinelli il 7 giugno.
Se amate la cultura giapponese questo libro fa al caso vostro, non sono un’esperta, ma tutti i libri di autori giapponesi che ho letto hanno questo stile asciutto che in poche pagine racchiude un mondo con una vena malinconica che li caratterizza. Questo non fa differenza, se avete voglia di un libro divertente non fa per voi, se invece vi piacciono che letture che vi portano a riflettere e vi mostrano un popolo così lontano da noi allora fermatevi e dategli una possibilità.
Il quartiere delle librerie a Tokyo, Jinbōchō, è un sogno per tutti noi amanti della lettura. Ogni libreria ha una sua specializzazione e questo è splendido, sicuramente se avessi la possibilità di fare un viaggio in Giappone lo metterei come tappa obbligatoria. E il potere dei libri e della lettura sono un toccasana per ogni anima, lo capisce presto anche Tatako che non è mai stata una gran lettrice e che aveva perso da tempo i contatti con quello zio che ha ereditato la libreria Morisaki.
Tatako è la giovane protagonista, una ragazza tranquilla e ingenua che si lascia vivere e prende tutto ciò che le succede senza metterci troppa energia. Questo suo carattere così apatico la fa reagire in modo esagerato alla scoperta di essere stata presa in giro dal ragazzo che sta frequentando da tempo. Questo ragazzo di punto in bianco le comunica che sta per sposarsi e che la sua futura moglie è una ragazza che lavora con loro. Per Tatako è un fulmine a ciel sereno che la getta nello sconforto e la fa licenziare. Passerebbe tutti i giorni rinchiusa in casa a piangere se non fosse per lo zio Satoru che arriva in suo soccorso e le chiede di trasferirsi sopra la libreria per dargli una mano.
I primi giorni trascorrono in uno stato di apatia, ma pian piano la situazione evolve e il potere delle persone che frequentano la libreria e la vivacità del quartiere fanno breccia in Tatako portandola a sbocciare e reagire al brutto tiro che le è stato riservato. Non vale la pena di struggersi per chi non tiene conto dei sentimenti altrui, questo le fanno capire i clienti fissi della libreria con cui intrattiene molte conversazioni illuminanti e suo zio, che ce la mette tutta per farle capire quanto lei valga e quanto abbia da dare agli altri. Pagina dopo pagina Tatako evolve, sboccia e si apre al mondo e il merito di questa evoluzione è da attribuire alla magia dei libri e all’amore di quello zio ritrovato.
Nell’arco di circa centocinquanta pagine scoprirete non solo quanto cambierà Tatako, ma anche cosa è successo a Satoru e per lui ci sarà una sorpresa inaspettata. Per cui se avete voglia di una lettura breve e coinvolgente vi consiglio di leggere I miei giorni alla libreria Morisaki.
Recensione ben scritta. Descrive con parole appropriate e riflessioni personali.
A me non è un piaciuto , l’ho trovato piatto , senza storia
Ti capisco, io con gli scrittore giapponesi non empatizzo, li trovo freddi e distaccati nel loro modo di raccontare, quasi asettici