Gli omicidi della città dei sogni di Josh Lanyon
Un incarico sotto copertura dona a Jason West, agente FBI della squadra Crimini artistici, l’illusione di essere al sicuro dal suo stalker, il dottor Jeremy Kyser. Sebbene la storia del cinema e la conservazione delle pellicole non siano la sua area di competenza, si ritrova intrigato dal caso di un’insegnante della UCLA con legami importanti la cui famiglia pensa sia stata uccisa dopo aver scoperto un leggendario film poliziesco degli anni Cinquanta perduto.
Nel frattempo, dall’altra parte del Paese, il capo della Unità analisi comportamentale Sam Kennedy riceve notizie inquietanti: il Roadside Ripper, il serial killer che lui crede abbia ucciso il suo ragazzo del college, potrebbe non aver agito da solo.
Gli omicidi della città dei sogni di Josh Lanyon della serie poliziesca “L’arte del delitto”, a tematica male to male pubblicato il 2 gennaio dalla Triskell Edizioni
Eccoci qui, l’anno nuovo è iniziato con un autore da me molto amato. Ho conosciuto Josh Lanyon qualche anno fa proprio con il primo volume di questa serie e me ne sono innamorata all’istante. Il suo modo di scrivere, i personaggi enigmatici e le ambientazioni legate al mondo della cultura e dell’arte danno alle sue storie poliziesche quel tocco in più che fa la differenza o almeno lo è stato nella maggior parte dei casi. Ho aspettato a lungo questo nuovo capitolo perché all’autore sono serviti un po’ di anni per completarlo e, per gustarmelo al meglio, ho preferito rileggere il precedente per essere certa di ricordare tutto quello che era rimasto in piedi quasi quattro anni fa. Beh, credetemi, per come sono andate le cose credo di aver fatto bene perché altrimenti avrei fatto fatica a mettere insieme tutto. Infatti, almeno per quanto mi riguarda, ho avuto la sensazione che tutto venisse ricollegato a quanto accaduto in passato tanto che più volte, non ricordando tutto, ho avuto qualche momento di confusione. Certo, la prosa che usa l’autore per creare suspense, misteri e domande nel lettore rimane sempre al top ma, per quanto mi riguarda, credo che in questa occasione abbia davvero esagerato. Misteri su misteri e ancora misteri, sì bello ma a volte è stato frustrante non riuscire a vedere una fine. Così come ho provato frustrazione per il legame che unisce Sam e Jason, spero che almeno fra loro ci fosse un momento di tranquillità e, invece, anche su questo versante non ho provato la soddisfazione che avrei voluto. Non posso dire che l’autore mi abbia deluso su tutta la linea, forse, avevo riposto troppe aspettative in un finale che non è arrivato in quanto l’autore ha deciso che la parola fine verrà scritta solo nel quinto libro, quindi, mi metterò qui, buona, buona e aspetterò il degno finale. Lo consiglio? Senza alcun dubbio, vi consiglio solo di abbassare le vostre aspettative in modo da godere di più della lettura