Gli occhi invisibili del destino di Silvia Casini
Eilis Rush, una giovane studentessa diciassettenne, dopo un incidente automobilistico, dove i suoi genitori perdono la vita, dall’America viene a vivere a Roma. Va a stare da sua zia Clara che gestisce il negozio esoterico “Filincanto”. Eilis ha un’amnesia parziale a causa del trauma subito e non riesce a ricordare molti dettagli del suo passato. I suoi occhi sono molto particolari: sono verdi, striati di grigio, giallo e blu notte, ma soprattutto nascondono un segreto.
Inizia così un thriller paranormale che vi avvolgerà dalla prima all’ultima pagina, tra omicidi misteriosi e misteriose presenze, e che troverà la conclusione a bordo del re dei treni: l’Orient Express.
Gli occhi invisibili del destino di Silvia Casini, thriller paranormale in uscita oggi, 11 giugno, con golem Edizioni.
Quando ho accettato di partecipare all’evento promozionale di questo libro non avevo ben chiaro cosa mi sarei trovata davanti, l’unica certezza era sull’autrice che avevamo già avuto modo di apprezzare in Il gusto speziato dell’amore.
Non permettete a nessuno di dominare la vostra mente, altrimenti il mondo si assottiglierà, si frantumerà e la follia dilagherà. È garantito: il pigro cielo blu cobalto si tingerà inesorabilmente di nero e diverrete solo corpo tra i corpi. Ciò che ci rende veramente unici è l’anima e i nostri occhi. Per vederla ci vuole coraggio. Per leggere e ascoltare questa storia ci vuole coraggio.
Gli occhi invisibili del destino è un libro parecchio complesso che va letto mantenendo alta l’attenzione, cosa che, devo ammettere, a me ultimamente viene piuttosto difficile. Troppi pensieri mi mandano fuori strada e ritrovare il filo in questa matassa intricata non è stato sempre semplice.
L’inizio è coinvolgente, Eilis Rush, dopo un incidente in cui hanno perso la vita i suoi amati genitori, si vede trasferire dall’America a Roma. L’incidente ha ancora parecchi strascichi, Eilis ricorda pochissimo di quella sera e non sa collocare nell’ordine esatto cosa sia successo a lei e ai suoi. L’unica certezza al momento è la sua passione per la boxe. Ma Eilis ha un segreto che custodisce gelosamente per paura di essere presa per pazza: di notte sente la presenza di entità oscure. Ogni notte è sempre più difficile non farsi sopraffare dalla paura.
Eilis ha solo diciassette anni, ma è molto tosta e sul ring non si risparmia mai, lo sa bene il suo nuovo sparring partner nella palestra che ha deciso di frequentare a Roma. Si tratta di Luca Marra, segnatevi questo nome perché è lui il protagonista maschile. Luca è un ottimo boxeur e non si aspettava di venire colpito da uno scricciolo come lei. Questo primo incontro scatena in lui delle sensazioni strane che lo portano a domandarsi chi sia quella ragazza taciturna che sa il fatto sul ring.
Eilis è stata accolta a Roma dalla zia Clara, una donna un po’ bizzarra ma amorevole, che gestisce, nel cuore della Capitale, un piccolo negozio esoterico dal nome Filincanto. Eilis si trova bene con lei, anche se l’ha resa l’attrazione del negozio inventandosi una storia bizzarra ‘trasformandola in una fata’. La sua eccentricità sembra essere assolutamente innocua, a uso e consumo dei suoi clienti abituali che cercano un pizzico di magia nel grigiore che li circonda. Eilis crede che Clara non viva nel mondo reale ma, essendole grata per averla presa con lei, l’asseconda per quanto le sia possibile.
A Roma però nulla sembra scorrere tranquillo, da quando Eilis è arrivata, la città è scossa dal ritrovamento di un cadavere dopo l’altro, gli omicidi sembrano portare la firma dello stesso esecutore ed Eilis pare essere in grado di aiutare la polizia a scoprire chi si cela dietro questi delitti. Strano che una ragazzina venga coinvolta in un’indagine, strano che molte risposte si trovino nel libro scritto da sua madre, strano che le vengano sottoposte le foto scattate sulle scene dei crimini.
Le stranezza in Gli occhi invisibili del destino sono la normalità e l’effetto di spaesamento persiste per gran parte della lettura, scelta sicuramente voluta dall’autrice. Dare pochi punti fermi, per giungere alla parte conclusiva senza certezza alcuna.
Questa scelta può piacere o meno, ma è funzionale per lo svolgimento della narrazione. A me personalmente ha fatto sentire disorientata e questo non sempre l’ho trovato piacevole, avrei preferito un filo conduttore più chiaro e meno carne al fuoco. Ci sono stati dei momenti in cui faticavo a collegare tra loro gli eventi e mi incolpavo, certa di essere stata troppo poco attenta durante la lettura.
Un evento lineare è stato l’evolversi del rapporto tra Eilis e Luca, quello funziona, ha un inizio, diversi passaggi necessari, tra cui un aiuto soprannaturale che aveva la sua logica, e un epilogo che non lascia nulla al caso.
Interessante e ben gestita anche tutta la parte riguardante la mancanza di ricordi di Eilis, sulla fatidica notte in cui avvenne l’incidente dei suoi genitori. Ricordare da sola è impossibile e infatti si avvarrà di un supporto esterno e, piano piano, tutto tornerà a essere chiaro.
Mi è spiaciuto invece che la parte della boxe sia stata accantonata troppo presto, avrei voluto che questa caratteristica di Eilis fosse importante fino alla fine, che avesse maggiore rilievo, proprio perché è l’unica cosa che la fa stare veramente bene.
L’inserimento di molti personaggi è stato necessario, me ne rendo conto, ma a parer mio era meglio presentarne meno e lasciare alcuni delitti avvolti maggiormente nel mistero.
Bella la descrizione della città e delle sue leggende, Roma è sempre affascinante e Silvia Casini la conosce alla perfezione. Mi sarebbe piaciuto che a fine libro ci fosse una mappa creata ad hoc per questo libro che aiutasse il lettore spaesato a orientarsi tra le varie zone e nozioni.
Le potenzialità ci sono, Gli occhi invisibili del destino è un thriller paranormale ben scritto e con diversi punti a suo favore che mi permettono di consigliarlo agli amanti del genere.