Gli effetti collaterali delle fiabe di Anna Nicoletto
Trama La vita di Melissa è molto lontana dai sogni e dai progetti che sentiva di poter realizzare fino a pochi mesi fa: dopo aver mandato all’aria un prestigioso dottorato a Londra per amore, l’amore le ha sbattuto la porta in faccia, fregandosene altamente di tutti gli anni passati insieme e del suo cuore spezzato. E ora lei si ritrova disoccupata e sola, con il timore di fidarsi di nuovo.
Stefano Marte, invece, è esattamente dove vuole essere: è brillante, carismatico ed è l’erede dell’impero di famiglia, un’azienda domotica di successo internazionale. Melissa e Stefano, due vite agli antipodi, non erano destinati a incrociarsi, eppure una serie di coincidenze li porta l’uno sulla strada dell’altra. La sintonia è immediata, almeno fino a quando lei non scopre chi è lui. Perché Melissa sa esattamente che tipo di uomo vuole al suo fianco, e di certo non è un figlio di papà che crede gli sia tutto dovuto. Il problema è che Stefano è disposto a darle l’unica cosa che lei desidera: il lavoro dei suoi sogni, l’opportunità per riscattarsi e dimostrare il suo valore. Rifiutare non è un’opzione. E, comunque, è solo lavoro. Basta relegare i sentimenti in un angolo insieme al brivido di eccitazione che prova ogni volta che lo vede. E poi lei è una donna razionale, ha già perso tutto per amore una volta, non cadrà mai più vittima del principe di turno. Quello che Melissa non sa è che ogni fiaba ha i suoi tranelli e le sue magie, e restarne immune si rivelerà più difficile del previsto.
Recensione di Veronica – Care lettrici, oggi vi parlo di Gli effetti collaterali delle fiabe, contemporary romance scritto da Anna Nicoletto ed edito Piemme, approdato nelle nostre librerie il 27 giugno di quest’anno!
“questa storia inizia con l’alcool. Un calice di vino rosso, profumato e intenso, che mi diverto a rigirare tra le dita. E a bere, ovviamente.”
Dopo aver letto una delle prime righe di questo romanzo, mi sono detta, bene: qui c’è tutto. Una bella protagonista con il modo di fare irriverente in una situazione di disagio cosmico. Mi piace! E posso già anticiparvi che il mio primo pensiero è stato abbondantemente confermato.
La nostra Bridget Jones è Melissa Neri, una ragazza alle prese con una vita che ha tutta l’aria del “mai una gioia”. Ha un fidanzato che l’ha mollata di punto in bianco per inseguire i propri sogni in Norvegia, dopo aver ovviamente chiesto a lei di rinunciare ai suoi per non mettere in pericolo la loro storia d’amore, una laurea in ingegneria informatica che utilizza per fare la cameriera, genitori separati e un tugurio di appartamento che condivide con una fantastica amica. E chi veste invece i panni del principe senza macchia e senza paura? Lui è Stefano Marte, futuro CTO della MarsTech, azienda di domotica tra le più in vista a Milano.
Loro sono “il fuggiasco e l’imbucata”.
In fuga da un appuntamento andato male, Melissa si ritrova nei bagni di un locale a consolare una giovane modella, che soffre per amore. La ragazza per ringraziarla del sostegno ricevuto le regala il suo invito per un esclusivo party della MarsTech, alla quale Melissa ha inviato più volte il suo curriculum. Melissa potrebbe avere tra le mani la svolta della sua vita e decide di coglierla al volo. Arrivata a destinazione, si ritrova a curiosare qua e là finché non finisce all’interno del prototipo di un bagno di una camera d’albergo e mentre è lì, si accorge che qualche cosa nel prototipo non funziona come dovrebbe, ed è proprio quando si trova accovacciata sotto il lavandino, che incontra quest’uomo bellissimo che ha indosso il badge della azienda. Una volta chiarito che il bell’imbusto non è della sicurezza e nemmeno dell’ufficio del personale, i due si ritrovano a conversare all’interno della vasca da bagno e insieme si mettono a risolvere alcuni bug del sistema, ma a rovinare il momento magico sancito da un bacio improvviso, arriva qualcuno dello staff che chiama il ragazzo per nome. Ebbene si, si tratta proprio di Stefano Marte, l’erede al trono della MarsTech. Come nelle migliori fiabe, a Melissa non resta che raccogliere le sue scarpette e fuggire via scalza, la sua carrozza è ancora una zucca ed è pronta per portarla a casa.
Un paio di settimane dopo è l’ufficio risorse umane dell’azienda di Stefano a contattarla per offrirle un posto di lavoro come programmatrice per un progetto pilota il cui lancio è previsto a breve. Melissa si trova perciò di fronte ad un dilemma. Accettare il lavoro sapendo che è stato Stefano a procurarglielo per quello che è successo tra loro o rimanere sulla sua posizione, conservando l’integrità morale e rifiutando categoricamente? E se si potesse gestire il tutto? In fondo non si vedrebbero poi così spesso, lui lavora ai piani alti e lei sarà a quelli più bassi. Ma Ahimè, Stefano è il responsabile del progetto di cui Melissa fa parte e i due si trovano a condividere molto più tempo di quello che lei credeva. Melissa è costretta ad ammettere che il suo capo, non è solo bello ed intelligente, ma anche gentile. Nel tempo che trascorrono insieme, lei scopre una versione diversa di lui e la sua convinzione a mantenere le distanze comincia a vacillare.
Ma da cosa fuggiva Stefano la sera del loro incontro? ” Non è lavorare il problema. E nemmeno essere dediti al cento per cento a una causa. Il problema è farlo per ottenere un’approvazione, perché quello è l’unico modo per essere considerati da tuo padre”
Melissa non può fare a meno di ripetersi che Stefano non è l’uomo che fa per lei, è già stata con qualcuno che l’ha messa al secondo posto e non può permettersi un altro errore, il suo cuore non può spezzarsi nuovamente, tuttavia non sa come, ma si ritrova sempre catapultata tra le sue braccia, attirata da quest’uomo carismatico come una calamita. Quello che lei ha conosciuto non è Stefano Marte il CTO di una grande azienda, ma “Ste”, l’uomo che ama programmare con lei, l’uomo che adora il Gelsomino e ha disegnato i suoi primi giardini all’età di dieci anni
“Eppure adesso sto bene. Così un po’ chiudo gli occhi, un po’ li tengo aperti. Un po’ immagino e un po’ realizzo che ciò che sta accadendo coincidono in modo imbarazzante. E’ solo una fantasia, l’effetto collaterale di una fiaba mai raccontata”
Perché la vita non è una fiaba così come siamo abituati a concepirla, non è certo tutto così semplice. La vita reale ti mette di fronte a degli ostacoli e anche quando tutto sembra possa funzionare, occorre fermarsi e analizzare, per evitare di scottarsi.
Stefano è un uomo imprigionato nei doveri familiari, un uomo che ha dovuto rinunciare ai suoi sogni, alla sua vita spensierata a ciò che amava fare per essere il figlio che suo padre voleva, per diventare l’erede giusto e meritevole dell’azienda di famiglia. Ma quanto gli costerà questa presa di posizione? Quando sono i sentimenti quelli a rischio, quando è la persona che ti fa sentire speciale, vero e capito, quella che rischi di perdere?
“il fatto è che tu non sei il Principe e io la Principessa. Tu sei un uomo intrappolato nella tua rete di demoni e io non ho bisogno di te per salvarmi”
Mi è piaciuto molto il personaggio di Melissa, perché lei è orgogliosa e indipendente anche se spesso testarda. E’ una donna che non si fa comprare, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, soprattutto dal bel riccone di turno, anche se questo significa lavorare dodici ore al giorno come cameriera. E’ lei che con il suo carattere deciso e irruento salva il nostro principe e non il contrario. Ecco a voi un romanzo dove la protagonista non è una donna fragile che non riesce a risollevarsi e ha bisogno del favoloso uomo di turno per tornare a galla, ma un’eroina forte che con la sua tenacia riesce comunque a realizzare il suo sogno.
“Chiunque può ambire a diventare ciò che desidera, principessa o brigante, blogger o programmatrice. Ma la cosa importante è trovare il coraggio di provarci. Compiere quel passo verso l’ignoto lontano da ogni certezza possibile. Nonostante le avversità, nonostante i disincentivi, nonostante tutto.”
Sia che crediate nelle fiabe o meno, vi consiglio di leggere “Gli effetti collaterali delle fiabe“. L’autrice con uno stile fresco, frizzante e spesso ironico, ha saputo raccontare una bellissima storia d’amore, che non è infarcita del solito corteggiamento, ma una favola reale, che parla di scelte, sostegno e indipendenza.
“Non sono tanto le fiabe di per sé, quanto gli effetti collaterali a contare. La speranza che ti spinge ad andare avanti. La principessa che si salva da sola e poi salva pure il principe. La consapevolezza che, qualsiasi cosa accada, non è mai la fine. E’ solo una nuova storia da riscrivere”
Anna Nicoletto è stata così gentile da rispondere al alcune mie domande, venite a scoprire cosa ci ha rivelato.
– Partiamo con una domanda di rito. Come nasce l’idea del tuo romanzo?
Di solito le idee per le storie arrivano mentre guido, ma Gli effetti collaterali delle fiabe è nato da un sogno. La parte divertente è che di solito storco il naso quando sento che un romanzo nasce da un sogno, ma come sempre il karma sa bene dove colpire… e così mi sono risvegliata con le scene iniziali in testa: una ragazza che, non sapevo bene né come né perché, si ritrovava tra le mani un invito esclusivo per una festa a cui normalmente mai avrebbe potuto partecipare. Ho scritto di getto le prime pagine e poi mi sono presa del tempo per capire chi fosse quella ragazza, quale fosse la sua storia e cos’avesse da raccontare. E pian piano la trama si è delineata prima nella mia testa e poi su carta.
– Il tuo romanzo è uscito prima Self e ora edito da Piemme. Cosa hai provato quando la casa editrice ti ha contattato?
Quando il romanzo era in classifica su Amazon, sono stata contattata da un’agente letteraria, che l’aveva notato. Prima di pubblicare in self publishing non sapevo nemmeno se qualcuno l’avrebbe letto, poi lei mi ha detto che Piemme era interessata al libro ed è stato davvero un momento di gioia per me.
– Il tuo romanzo parla del valore degli effetti collaterali che le fiabe producono. Ci sono stati “effetti collaterali” nella tua vita che ti hanno portato ad essere la persona che sei ora?
Assolutamente sì, una valanga di effetti collaterali! Esattamente come credo accada a chiunque, volenti o nolenti siamo il risultato di quello che ci capita e di come decidiamo di reagire a quello che ci capita.
In particolare, c’è stato un momento di svolta: ero molto indecisa su quale valore e spazio dare alla scrittura nella vita, poi mi è capitata una delusione lavorativa che mi ha spinto a prendere una decisione netta, convincendomi a smetterla di fare ciò che non mi rendeva felice e buttarmi nel mondo di chi inventa e scrive storie.
– Melissa è una donna a tratti fragile, ma soprattutto è caparbia e orgogliosa, una donna in cerca di indipendenza e che non crede nelle favole. Quanto di te c’è in lei?
Sicuramente Melissa ha ereditato da me la voglia di indipendenza e il desiderio di realizzarsi al di fuori della ricerca di un uomo, l’orgoglio e la volontà di farcela con le proprie forze. Sono miei anche il disordine cronico e la passione smodata per le serie tv. Quasi tutte le serie citate nel libro mi hanno tenuto compagnia episodio dopo episodio e anch’io ho preso una cotta enorme per Nicholas Brody di Homeland, perché quando un personaggio è tratteggiato bene non resisto al suo fascino!
Invece la dote informatica e la passione per Call of Duty sono solo sue: ammetto la mia incapacità con gli sparatutto … e con la programmazione sono ferma poco dopo “Hello, world”.
– Stai già lavorando ad un nuovo romanzo?
Certo, anzi, l’ho già scritto! L’epilogo de Gli effetti collaterali delle fiabe è un po’ un passaggio di testimone e infatti il prossimo libro sarà su Caterina Marte, la sorella di Stefano. Mi era piaciuta così tanto come secondaria e scalpitava per raccontare la sua storia. Il libro sarà autoconclusivo e compariranno brevemente anche i protagonisti conosciuti qui.
Attualmente ho in stesura un altro romanzo, una sfida perché per la prima volta ho scelto ambientazione e personaggi esteri. Insomma, le idee non mancano!
Grazie per l’intervista e per lo spazio!