Gang di Marilena Barbagallo

Trama Viveva ancora nelle Favelas quando gli donarono una bambina.
“È tua”, così gli era stato detto. Poi ha perso tutto.
Mikel Alves è l’erede della 28HS, la più pericolosa gang di El Salvador. All’età di sedici anni sparisce nel nulla, impara a vivere nel buio e ad amare le catene che lo tengono legato alla parete della sua grotta. Diventa un animale selvaggio, dimentica la civiltà, ma sopravvive e non si arrende. Torturato e umiliato dai suoi nemici, paga il prezzo di essere un principe, di possedere un regno e una principessa. Quando Mikel tenta di riprendere in mano la sua vita, si rende conto di essere rimasto intrappolato nel suo inferno personale. Per ricominciare, sarà costretto a portare via con sé uno dei suoi nemici peggiori: Megan Lima. L’odio di Megan ha radici profonde. Lei deve rifiutarlo, disprezzarlo, tenerlo lontano. Qualsiasi cosa, pur di non cedere al nemico.
Due gang contrapposte che cercano di imporre la loro supremazia, una lotta continua tra ragione e istinto, passione e potere. Per Megan è immorale, per Mikel è essenziale. Un romanzo oscuro, una storia d’amore violenta, due personaggi che superano tutti i limiti.

Recensione di Pri – Gang di Marilena Barbagallo, pubblicazione self del 04 marzo 2019.

Ci sono quei libri che ti sussurrano dal profondo, senti una vocina nella testa che ti spinge a sceglierlo ed è successo con Gang il nuovo libro di Marilena Barbagallo. Un libro, devo ammettere non semplice e facile, molto crudo perché racconta una realtà diversa che non siamo abituati a vedere.

E’ la realtà delle gang dell’America centrale, una realtà che ci viene raccontata dalla penna di Marilena in maniera talmente nitida e limpida da spaventare. La storia ha come protagonisti Mikel e Megan entrambi principi di due gang, le più grosse e famose di El Salvador. Un’infanzia quella di entrambi contrassegnata da una vita fatta di eccessi, uccisioni e malavita, fino a quando le due gang diventano due fazioni contrapposte e Mikel sparisce nel nulla. Viene dato per morto, ma lui per sedici anni vive segregato in una grotta diventando semplicemente una bestia legata in gabbia. Inizia ad amare le sue catene, ad amare la solitudine che diventa la sua unica amica, perdendo completamente la cognizione del tempo, della civiltà e di se stesso ma,   non perde mai la forza di volontà di sopravvivere e non arrendersi nonostante le torture e le umiliazioni che subisce. Quando Mikel riesce a riottenere la libertà, tornare alla sua vita gli è praticamente impossibile, perché in sedici anni le cose sono ben cambiate, i vertici delle gang non sono più quelli che lui ricordava e anche se il Principe è tornato, la sua credibilità è da ricostruire.  Per ricostruire il suo regno Mikel decide di rapire Megan la sorella del suo più acerrimo nemico, nonché capo in seconda della Dorada. Lui è il nero, colore che identifica la sua gang, lei è l’oro colore anch’esso rappresentativo della banda, ed insieme sono scintille e passione. Ma lei prova un odio profondo,  Mikel ha distrutto la vita di Megan come può lei provare dei sentimenti per lui? Come andranno a finire le lotte di potere di questi giovani capi mafia?

Ci ho messo molto a scrivere la recensione, avevo bisogno di metabolizzare questo libro. Come ho detto sopra è un libro forte crudo, niente viene eluso, omesso, ma non è stato questo il motivo. E’ un libro che mi ha fatto molto riflettere, mi ha dato modo di ragionare sul concetto di solitudine. Nessuno di noi è mai solo, nessuno di noi si ferma a riflettere a farsi il classico “esame di coscienza”, nessuno di noi semplicemente si ferma a pensare. La vita che abbiamo ci porta sempre a correre, a dover essere sempre migliori in qualcosa, a dover rispettare molte volte la vita che ci viene cucita addosso o in cui siamo catapultati. Mikel, nella forma del suo personaggio mi ha dato modo di capire che la solitudine e il silenzio vanno ascoltati perché nella maggior parte delle volte hanno tante cose da rivelare, devono dirci molte cose. Nella solitudine è riuscito a trovare il suo vero io, nonostante le cose abbiette che ha subito, è riuscito a non crollare a farsi forza e conoscersi  per quello che è e non per quello che gli altri volevano che lui fosse. Anche Megan ha molto da insegnare, la sua forza e il suo coraggio devono essere d’esempio, finalmente ho trovato una protagonista femminile che nonostante provenisse da una famiglia di mafiosi in cui le regole e la normalità fossero di dubbio gusto e morale, è riuscita a crescere con dei valori e degli ideali, è riuscita anche lei a trovare il suo equilibrio e la sua realtà. Due protagonisti forti, dai caratteri delineati alla perfezione, due anime talmente affini da riconoscersi nonostante tutto. Ho amato veramente tanto questa storia, una storia che è scritta in maniera impeccabile, dove descrizioni di fatti e luoghi sono raccontati con una maestria incredibile. Nonostante scene molte volte raccapriccianti, non le ho mai trovate fuori luogo anzi, sono state parte integrante della storia per farci entrare completamente nel mondo delle Gang latino americane. L’autrice Marilena Barbagallo anche questa volta ha saputo stupirmi ma soprattutto superarsi, grazie!

Alla prossima, Pri

smeraldo

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