Fuoco invisibile di Javier Serra

Il più grande mistero dell’umanità sta per essere svelato

Al Trinity College di Dublino, il giovane e brillante «esperto di parole» David Salas ha appena finito il dottorato. Non ha programmi per l’estate, deve sgombrare l’ufficio dalle carte accumulate in lunghi anni di studio e, come se non bastasse, non vede di buon occhio le prossime nozze della madre con l’insulso fidanzato, di molti anni più giovane. Così, quando la sua responsabile gli propone di partire alla volta di Madrid in cerca di uno dei testi più rari e preziosi del Siglo de Oro, David accetta al volo l’occasione di cambiare aria e tornare nella terra dei suoi avi. Ma appena arrivato a Madrid si ritrova risucchiato nell’orbita dapprima di Paula, affascinante storica dell’arte, e poi di Victoria, vecchia amica di famiglia che dietro la facciata di rispettata scrittrice coltiva arcane e pericolose passioni. Ben presto, quello che per David doveva essere un incrocio tra una vacanza e una spedizione di lavoro si trasforma in un’incredibile e rischiosa avventura fra pregiate collezioni d’arte, misteriose scritte scolpite nella pietra e chiese romaniche sperdute nei Pirenei. Sarà un’indagine senza esclusione di colpi quella che porterà David a far luce sulla morte di un allievo di Victoria. E, forse, ad apprendere la verità sulla sorte del padre, scomparso molti anni prima in circostanze mai chiarite.

Recensione di Dana – Fuoco invisibile di Javier Serra pubblicato da DeA Planeta il 18 settembre.

Vi siete mai chiesti se la vostra vita fosse già tutta scritta, programmata? Se gli eventi che incontrate lungo il cammino fossero delle prove già organizzata e ben strutturate dal Fato?

Immergiamoci insieme al nostro protagonista in un’avventura piena di misteriose domande, e cerchiamo di comprendere a quale risposta ci faranno arrivare alla fine di questo viaggio!

David Salas è il più giovane professore di Linguistica del Trinity College di Dublino, un ragazzo a cui piacciono gli sport, un esperto di parole, più precisamente uno studioso dell’etimologia. L’ultimo giorno dell’anno accademico, la coordinatrice, nonché migliore amica della mamma di David, gli propone di fare un viaggio a Madrid. Cerca di convincerlo a prendersi un periodo di vacanza, ritrovare sé stesso, visto che in questo periodo si sente apatico; ma l’obiettivo per cui gli ha proposto di andare è soprattutto perché un collezionista possiede uno dei testi più rari e preziosi de Il Siglo de Oro, Il primus calamus di Juan Caramuel.

Veniamo a conoscenza anche del fatto che il padre di David lo ha abbandonato quando lui era ancora piccolo, e che quindi è cresciuto in casa del nonno, José Roca, un noto e importante scrittore. Da piccolo era incuriosito del lavoro di suo nonno, cercava di capire da dove gli venissero le idee per scrivere un intero romanzo.

“Scrivere è un mestiere pericoloso. Immaginare personaggi ti espone all’influenza di menti sconosciute; finisci per sentire voci che ti sussurano. Vedi cose che gli altri non vedono ed è difficile non impazzire […]”

Attraverso l’esperienza che gli raccontava il nonno, di un “altro mondo” in cui metter piede e, dal quale si potevano prendere le ispirazioni, ha sempre avuto una sorta di timore ad avvicinarsi alla scrittura. Immerso nei ricordi e nella nostalgia, si ritrova nello studio del nonno, una sorta di luogo sacro e intoccabile, aggirandosi per la stanza si accorge che sulla poltrona dove si era seduto non poco prima c’è un libro, come se di propria volontà si fosse posizionato in quel punto per farsi notare. Il libro è dell’Autrice Victoria Goodman. Conosceremo questa donna attraverso il ricordo del protagonista, in cui scopriremo essere una figura importante, in quanto allieva del nonno e amica della madre, figlia di uno dei più importanti editori del dopoguerra.

Qualche pagina dopo, il nostro protagonista arriva a Madrid, ma in hotel c’è qualcuno che chiede di vederlo perché ha una cosa importante da riferirgli. Ad entrare in scena sarà l’affascinate Storica dell’arte, Paula Esteve, per conto della signora Goodman, che lo invita a casa sua per parlare di alcuni fogli appartenuta al nonno del protagonista in cui venivano annotati nomi o altre cose per il lavoro di scrittore. Accettando l’invito, il giorno successivo ci ritroviamo in casa dell’autrice e scopriamo il vero motivo del perché voleva vedere David, cerca di convincerlo a partecipare ad un progetto e ad aiutarla a trovare “L’OMEN” delle parole di un libro in particolare, e quindi gli dà appuntamento il giorno dopo alla Montagna Artificiale. La sera successiva, realizziamo che questa Montagna non è altro che la biblioteca della casa di Donna Victoria, dove conosceremo nuove figure, tra cui ritornerà la nostra Paula. Cercando di sintetizzare un po’, la riunione si basa sullo studio di un libro, Li Contes del Graal di Chrétien de Troyes, più precisamente sulla parola Graal.

Inizierà un dibattito molto acceso tra uno dei partecipanti, Luis Bello stimato direttore d’orchestra ed ex benedettino, e Donna Victoria, in quanto il primo sostiene che il significato deriva dalla bibbia, mentre la seconda afferma che l’autore del libro non ha mai detto che facesse riferimento alla coppa della vita. Da tutto questo esce fuori che a causa di scoprire significati un tragico evento ha colpito un loro compagno, Guillermo.

Non mi dilungo molto, anche perché vi toglierei il bello del mistero, della scoperta; lascio a voi questo arduo compito.

Fuoco invisibile

Il libro si presenta suddiviso in sei parti, ognuna di queste viene presentata come se fosse un’intera giornata. La lettura potrebbe essere scorrevole, se non fosse che alcune parti, a mio parere, si soffermano troppo sulle descrizioni e quindi risulta un po’ stagnante e lenta.

Il protagonista, David, è un ragazzo benestante, ma con i piedi ben saldi alla superficie terrena, si ritrova a dover mettere da parte per un attimo il suo vero obiettivo; invischiato in un intrigante mistero, e con l’aiuto della nostra coprotagonista Paula, una figura molto affascinante e, inizialmente enigmatica, con un carattere ben definito.

Ho trovato molto intrigante e simpatica il personaggio di Donna Victoria Goodman avvolta nel suo alone di scrittrice del mistero, cerca di far emergere nel nostro protagonista la vocazione che è stata assopita per molto tempo.

Consiglio la lettura ad appassionati del mistero, a chi vuol provare a risolvere intrighi complessi e a vivere un’avventura, attraverso le pagine, immersi tra le vie ed i monumenti della splendida città di Madrid. Perché a volte viaggiare con l’immaginazione, ci porta a scoprire luoghi incantati!

Un abbraccio

Dana

La vostra Dana.

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