Fireborn. Il giuramento dei cacciatori di Aisling Fowler
Un avvincente fantasy che unisce una scrittura suggestiva e dal ritmo incalzante a una coraggiosa protagonista che scopre il fuoco dentro di sé.
Prometto di servire tutti i sette clan come se fossero il mio ha giurato Dodici per essere ammessa come apprendista alla Loggia dei Cacciatori, dove sarà addestrata nell’arte di combattere i mostri e mantenere la pace tra i clan di Ember. Ma nessuno, nemmeno l’Anziana Silver sa qual è il vero piano di Dodici: il suo passato è infatti costellato di dolorose cicatrici e il suo cuore brucia di vendetta contro il clan che ha distrutto la sua famiglia.
Un giorno però le mura della loggia vengono violate, e i goblin rapiscono una ragazzina di nome Sette. Decisa a salvarla, Dodici si avventura nell’inospitale Foresta di Ghiaccio insieme al magico cane di pietra che da sempre protegge la loggia. Non immagina che per superare i pericoli che la attendono e per vincere questa battaglia dovrà affrontare il suo passato e finalmente fare pace con se stessa.
Fireborn. Il giuramento dei cacciatori di Aisling Fowler, fantasy per ragazzi pubblicato da HarperCollins il 17 marzo.
Ho dovuto attendere qualche settimana prima di avere il tempo per tuffarmi in questo fantasy, ma una volta iniziato non ho potuto fare altro che divorarlo in un sol boccone. La storia è super avvincente, i personaggi che si muovono sulla scena sono forti e fragili al tempo stesso, ognuno con una propria personalità, nonostante per identificarli ci si serva di un numero e, forse per la prima volta, la cover italiana è più bella di quella originale.
Il ritmo della narrazione è incalzante e i cambi di scena sono repentini, tanto da non far capire al lettore dove si voglia andare a parare. Il colpo di scena degli ultimi capitoli è riuscito a spiazzarmi e il finale senza conclusione mi fa ben sperare sulla pubblicazione al più presto del seguito, anche se purtroppo non se ne ha ancora notizia nemmeno in lingua originale.
La protagonista assoluta è Dodici, ma non è la sola perché un ruolo fondamentale lo rivestono Cinque, Sei, Sette e Cane. State pensando che sia impazzita vero? No smeraldi questi sono i loro nomi e vi spiego subito il perché, quando una ‘recluta’ entra come apprendista nella Loggia dei Cacciatori deve dimenticare il suo passato e non può farne parola con nessuno, la prima cosa che ti identifica è il nome e quindi da quel momento diventi un numero fino a quando non diventerai un Cacciatore e allora potrai scegliere il nome che terrai per tutta la vita.
La strada per diventare Cacciatore è lunga e non tutti ne sono degni, sono molte le prove da affrontare e gli ostacoli da superare e gli apprendisti si esercitano ogni giorno per essere degni di provarci, Dodici è tra questi ed è un bel peperino. Lei non fa amicizia con nessuno, anzi spesso si scontra con Cinque, tra loro non scorre buon sangue e ogni scusa è buona per azzuffarsi e dare il peggio di loro. Tutto cambia quando i goblin violano la fortezza e rapiscono Sette, una ragazzina emarginata come Dodici con cui si è trovata ad allenarsi proprio perché nessuna delle due veniva scelta da altri.
Dodici sa solo una cosa, deve uscire e cercare Sette, non può lasciarla nelle grinfie di quegli essere abominevoli ed è chiaro che gli altri non abbiano intenzione di muovere nemmeno un dito per trovarla. Subito si trova a essere affiancata dal Guardiano Cane, e meno male perché senza lui sarebbe spacciata all’inizio, e inspiegabilmente a loro si aggiungono Cinque, il suo acerrimo nemico e Sei, un ragazzo che non aveva mai preso in considerazione essendo molto vicino a Cinque, ma che si rivelerà molto diverso da come credeva. Tutti gli apprendisti nascondono segreti, il fatto che non possano fare parola del loro passato è molto indicativo, e questi segreti, quando verranno a galla mineranno il fragile equilibrio che si sta instaurando tra i nostri eroi.
È stato bello scoprire man mano i vari elementi fantasy e le creature magiche sono una più interessante dell’altra, io ho amato gli ambigui Ardovampa, ma siccome non voglio togliervi il piacere di scoprire di cosa sono capaci e che ruolo avranno nella storia non vi dico nulla di più. Entusiasmanti gli scambi di battute tra Dodici, Cinque, Sei e Cane, vi ritroverete a sorridere anche quando tutto sembra volgere al peggio e mi è piaciuta la leggerezza che l’autrice è riuscita a donare alla narrazione, promossa a pieni voti questa scelta e non solo perché tutto funziona a meraviglia e porta il lettore a essere sempre più dentro la storia, dall’impulsività di Dodici, alla spocchia di Cinque, al fascino di Sei, alla dolcezza di Sette, al buon cuore di Cane che dovrebbe essere fatto di pietra, ma ha un animo tenero e un altruismo unico.
Insomma smeraldi se siete alla ricerca di un fantasy da regalare a figli e nipoti lo avete trovato, Fireborn. Il giuramento dei cacciatori è la risposta.