Filippo e Lucilla – La luce dei Normanni di Francesca Cani
Trama Anno Domini 1069.
Filippo di Lacus è l’unico erede di un feudo saccheggiato, l’ultimo rimasto in vita di un’antica famiglia e la sua spada è la sola che può reclamare vendetta. In battaglia lo chiamano il Falco, poiché egli non nutre pietà né emozioni. La forza fisica è la sua sola alleata, finché il destino lo porta a sud.
Nella terra di Puglia dove regnano Roberto il Guiscardo e Sichelgaita di Salerno, Filippo incontra una giovane che con la sua luminosa presenza riesce a diradare le sue tenebre.
Lucilla d’Altavilla è innocente, sincera e desidera la libertà, ma suo zio vuole per lei un marito potente e i Normanni la destinano proprio al Falco di Lacus. Lucilla che con il suo canto ammalia la corte non sa che sarà consegnata proprio a colui che il suo cuore teme e sogna in egual misura.
La giovane viene data in sposa a Filippo, Lucilla è ormai sua e non può opporsi. Proprietà di un soldato che non sa provare amore, diviene signora di un castello in rovina, vittima di un complotto che ha radici profonde.
Intanto gli eserciti marciano sulla polvere in cerca di un manoscritto, un leggendario ordine di cavalieri si oppone ai malvagi e Lacus è il centro del mistero. Ma sulle sponde del lago di Garda, dalle ceneri di un uomo, nasce un legame fatto di sguardi e carezze mentre la magia di un’estate rende immortale un sentimento che nemmeno le prove più aspre potranno spezzare.
Filippo e Lucilla. La luce dei Normanni di Francesca Cani, romanzo storico pubblicato da Leggereditore il 13 marzo 2020.
Francesca Cani torna con un nuovo capitolo de “Gli eredi di Holstein”, anche se possiamo definirlo un prequel della serie visto che Filippo di Lacus è un personaggio che abbiamo già conosciuto nel secondo volume “Tristan e Doralice – Amore ribelle”. Un personaggio che non poteva restare ancora nell’ombra, meritava una storia tutta sua. L’autrice ha pensato così di accontentare tutte le sue lettrici raccontando come tutto ha avuto inizio, senza però togliere nulla alla lettura degli altri volumi soprattutto per chi ha scoperto da poco questi romanzi.
La storia ha inizio nell’anno Domini 1069. In seguito ad un improvviso attacco nemico Filippo di Lacus resta l’unico sopravvissuto della sua famiglia, unico erede di un feudo depredato e ormai in rovina. La grande perdita subita però non gli ha lasciato solo cicatrici sul corpo ma anche nell’animo, annientando ciò che di buono c’era in lui. Adesso la sua unica ragione di vita è vendicarsi di chi ha messo in atto un tale orrore, e non si fermerà fino a quando non avrà ucciso i responsabili. La sua smania di vendetta lo porta in Puglia, terra di Roberto il Guiscardo e della moglie Sichelgaita di Salerno, privo di sensi su una spiaggia e soccorso da una ragazza: Lucilla d’Altavilla. Lucilla è una giovane innocente, sognatrice e dalla voce melodiosa in grado di incantare tutta la corte ma con un destino già scritto. Suo zio infatti ha intenzione di donarla in sposa ad un potente normanno, così da poter accrescere il suo potere e le sue ricchezze. Ma nulla va secondo i suoi piani e, nonostante la sua disapprovazione, Lucilla viene data in sposa proprio a Filippo il Falco, chiamato così per la sua incapacità in battaglia di provare emozioni e pietà. A Lucilla non resta che accettare il suo destino e diventare la moglie di un uomo che inspiegabilmente l’attrae e allo stesso tempo la intimorisce. Insieme alla sua sposa normanna, Filippo torna finalmente a Lacus sulle sponde del lago di Garda, luogo testimone di tanta crudeltà passata, mura che gli ricordano il dolore provato da ragazzo e la sua impotenza nel proteggere chi amava.
Ma c’è qualcosa di più grande che si muove nell’ombra. Tra giochi di potere, complotti e inganni, Filippo e Lucilla saranno coinvolti in una guerra per la conquista di un antico manoscritto che potrebbe sconvolgere gli equilibri tra Chiesa e Impero. Dovranno proteggere quell’amore nato da sguardi e da un’estenuante lotta nel negare i propri sentimenti.
«Combatterò per te, vivrò fino all’ultimo dei miei giorni lottando per provare al mio orgoglio di essere all’altezza del tuo cuore, avrai tutto di me, se lo vorrai e finché lo vorrai. Il sangue, la spada e la terra, ma dovrai lasciare che ti conduca dove nessun’altra riservata è mai stata prima. Nessuna ombra può oscurare la tua luce e io non permetterò mai che il male possa sfiorarti, ma il dolore ha modificato me tanti anni fa e ora avrai un uomo fatto di tanti cocci appuntiti che stanno insieme per miracolo, non il paladino che meriti.» Era una dichiarazione d’amore e pretendeva da lei un atto di coraggio. Lucilla non esitò. Gli allungò la mano, il Falco chiuse il pugno per afferrarla. «Ho fatto la mia scelta a Melfi. La rinnovo oggi. Ho scelto te.»
La bravura di questa autrice non smetterà mai di stupirmi! Tutte le volte che leggo, o semplicemente rileggo, uno dei suoi romanzi non posso fare a meno di emozionarmi e sognare ad occhi aperti. È stato impossibile non commuoversi, soprattutto per chi come me segue questa serie fin dal principio. Ma soprattutto, sono felice che anche questa coppia tanto tormentata e ostacolata ha avuto finalmente un degno epilogo.
Filippo e Lucilla – La luce dei Normanni è un romanzo ben strutturato, in cui emerge il grande e accuratissimo lavoro dell’autrice nel riportare e intrecciare con maestria Storia ed elementi di fantasia, e con un risultato straordinario. Una lettrice di romanzi storici non può non apprezzare una tale cura nei dettagli e nel raccontare soprattutto se la fa sentire parte integrante della storia, e senza dubbio le permette di imparare sempre qualcosa di nuovo. Francesca Cani ha scritto una storia avvincente, romantica, ricca di azione e sentimenti, in cui le sorprese di certo non mancano, e con due protagonisti complessi, diversi come luce e ombra. Il personaggio di Filippo ha compiuto un percorso di crescita maggiore, anche evidente durante il corso della storia, rispetto a quello di Lucilla se paragonato ad altre due donne presenti nel romanzo. Ma questo, a mio parere, non ha intaccato la bellezza del romanzo.
Filippo è un uomo con un passato doloroso, forgiato dalle battaglie , dall’odio e dal rancore verso coloro che hanno posto fine alla vita della sua famiglia e del suo popolo. È un uomo spietato, sprezzante che, dopo quanto affrontato, ha sigillato ogni emozione e sentimento positivo, soprattutto è disposto a tutto pur di portare a termine la sua vendetta anche rischiando la propria vita. Ma anche il più spietato e crudele dei guerrieri che vive di solo odio non può nulla contro un sentimento forte e ingovernabile come l’amore. La sete di vendetta passerà in secondo piano quando Lucilla inizierà ad avere un ruolo importante nella sua vita.
Lucilla è una ragazza con un forte desiderio di avventura, ma nel suo futuro l’unica avventura che le si prospetta è il matrimonio con Filippo di Lacus. Non è proprio ciò che si aspettava arrivando in Puglia. Non si tratta di un eroe romantico pronto a dichiararle il suo amore ma di un uomo dalle tante ombre, incurante dei sentimenti di chi gli è accanto. Ma Lucilla non si aspettava di provare una così forte attrazione nei suoi confronti, ne sensazioni così inaspettate e sconvolgenti a cui cerca in tutti i modi di opporsi.
L’amore esisteva e non era solo una sua fantasia. Era l’armonia che provava in quel momento, era la gratitudine che si leggeva negli occhi di un uomo strappato al mare, era nell’attendere la luce del mattino fantasticando senza dormire. Lucilla non era affatto debole: per vivere di sogni ci voleva un immenso coraggio.
Ma al contempo anche il Falco non è immune alla luce e calore che emana la sola presenza della giovane.
Un amore contrastato da paure, vecchi rancori e macchinazioni per il potere ma forte e coraggioso.
Insomma l’autrice mantiene viva l’attenzione del lettore per tutta la durata della lettura, infatti il romanzo non sarà incentrato solo sull’amore tra i due protagonisti ma anche su tanti altri aspetti che sapranno stupirvi e affascinarvi in egual modo. Un tratto distintivo dei romanzi di Francesca Cani è la presenza di personaggi femminili forti, combattivi realmente esistiti, donne disposte a tutto pur di proteggere coloro che amano, senza dubbio sono un esempio in un’epoca in cui le donne non avevano alcun potere decisionale né tanto meno politico.
A mio parere rientra tra i più bei romanzi dell’autrice. Se conoscete già questa serie non potete lasciarvi sfuggire la storia di Filippo e Lucilla ma se non avete ancora letto ancora nessun libro de “Gli eredi di Holstein” questo è il momento giusto per farlo.