Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi
Un tempo i maji, dalla pelle d’ebano e i capelli candidi, erano una stirpe venerata nelle lussureggianti terre di Orisha. Ma non appena il loro legame con gli dei si spezzò e la magia scomparve, lo spietato re Saran ne approfittò per trucidarli. Zélie, che non dimentica la notte in cui vide le guardie di palazzo impiccare sua madre a un albero del giardino, ora sente giunto il momento di rivendicare l’eredità degli antenati. Al suo fianco c’è il fratello Tzain, pronto a tutto pur di proteggerla, e quando la loro strada incrocia quella dei figli del re si produce una strana alchimia tra loro.
Ha inizio così un viaggio epico per cercare di riconquistare la magia, traverso una terra stupefacente e pericolosa, dove si aggirano le leopardere delle nevi e dove gli spiriti vendicatori sono in agguato nell’acqua. Un’esperienza umana che non risparmia nessuno, in un turbine di amore e tradimento, violenza e coraggio. Nella speranza di ridare voce a un popolo che era stato messo a tacere.
Recensione in pillole
valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
consigliato a: ragazzi dai 13 anni in su
perché leggerlo: un fantasy che non lascia respiro, fin dalle prime
pagine in cui ci vengono presentati i protagonisti e in cui ci vengono
spiegate le origini e la fine della magia, è una corsa contro il tempo.
Chiuderete il libro con un’unica certezza: non dare nulla per scontato!
Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi, primo volume della serie fantasy young adult Legacy of Orïsha pubblicato da Rizzoli il 2 ottobre 2018.
Ho acquistato questo libro appena pubblicato, spinta dalla cover stupenda e dal genere di appartenenza, poi l’ho posato nella mia libreria e da allora ho continuato a osservarlo in attesa del momento giusto per leggerlo. Lo ammetto, non avendolo richiesto alla CE, ho atteso che si avvicinasse la data della pubblicazione del secondo volume. Quando si seguono diverse serie fantasy è fondamentale ricordare un bel po’ di particolari di ognuna per non rischiare di avere nella mente una gran confusione. Immaginavo che Figli di sangue e ossa avesse ben poco in comune con le altre, ma non avendone la certezza non ho voluto rischiare. Ho divorato la prima parte nel giro di un’ora, ero così coinvolta dagli avvenimenti che macinavo pagine su pagine a una velocità impressionante, dopo il primo 25% ho rallentato lo ammetto, per poi riaccelerare nella parte finale. Con questo non voglio dire che sia un libro a due velocità però la parte centrale è leggermente meno coinvolgente. Come in ogni buon fantasy young adult che si rispetti una parte importante della trama è dedicata all’evoluzione delle storie d’amore. Che saranno ben due, una l’ho trovata poco interessante, ma l’altra…è una bomba!!!
I POV sono tre e già da qui si capisce quale dei personaggi sia un pochino in ombra. Abbiamo due eroine Zélie e Amari e un principe che darà loro non pochi grattacapi, Inan. Facciamo subito la conoscenza di Zélie e del modo in cui lei e la sua gente sono costretti a vivere. Zélie viene addestrata da Mama Agba a combattere nonostante questo sia proibito. Il suo popolo è oppresso da un re tirannico che continua ad aumentare le tasse senza dare nulla in cambio. «Anche se la vostra capacità di diventare maji è venuta meno, l’odio e la violenza nei vostri confronti restano. Ecco perché siamo qui. Ecco perché ci addestriamo.»
Mentre Zélie era all’addestramento e suo fratello Tzain ad allenarsi per i Giochi Orïshani le guardie sono andate dal padre a pretendere altro denaro e questo ha rischiato la vita uscendo in mare per pescare. Zélie non avrebbe mai dovuto lasciare Baba da solo, non è in grado di badare a se stesso, per fortuna Tzain è riuscito a trarlo in salvo, ma il problema rimane: se non vogliono che Zélie entri a far parte delle scorte devono trovare le monete da dare alle guardie quando torneranno. L’unica cosa che viene in mente a Zélie è andare a Lagos, la capitale, a vendere il pesce pregiato che avevano pescato il giorno precedente. Zélie è bravissima nelle contrattazioni quindi non c’è dubbio che debba andare lei a mercanteggiare. Dopo aver venduto il pesce si imbatte in una ragazza che le chiede aiuto, deve fuggire da palazzo. Zélie non se la sente di abbandonarla e così la porta con sé grazie all’aiuto della sua fedele leonera Nailah e di suo fratello Tzain. Passa poco tempo prima che Zélie si renda conto di aver ‘rapito’ la principessa di Orïsha, Amari, e che questa sia in possesso di una pergamena in grado di risvegliare la magia. Pergamena che ha sottratto al padre dopo averlo visto uccidere senza pietà l’unica vera amica che avesse a corte.
Inan viene incaricato di andare a recuperare la pergamena, nessuno deve sapere del tradimento di Amari, nessuno deve scoprire dell’esistenza di questa pergamena in grado di risvegliare la magia al solo tocco. Inan controlla il libro mastro e capisce chi ha aiutato Amari a fuggire, adesso non gli resta che recarsi al villaggio e, una volta ottenuto ciò che gli serve, incenerirlo per ordine del padre. Zélie, Amari e Tzain riescono a sfuggire all’imboscata per un soffio e cominciano ad incamminarsi verso il leggendario tempio Chândomblé, indicato loro da Mama Agba.
«So che siete spaventate, ragazze, ma so anche che potete farcela. Tra tutti i giorni in cui fare affari a Lagos, ci sei andata oggi. Tra tutte le persone che avresti potuto avvicinare in quel mercato, hai scelto lei. C’è lo zampino degli dei. Ci stanno restituendo i nostri poteri dopo tutto questo tempo. Dovete fidarvi di loro, del fatto che non stanno giocando con il destino dei maji. E fidatevi di voi stesse.»
E così, mentre il legame tra Amari e Tzain cresce, Zélie comincia a sentire una connessione con Inan, si incontrano in sogno, si aggrediscono, si insultano, e Zélie inizia a comprendere che lei e Inan hanno in comune molto più di quanto il principe vuole ammettere. Hanno in comune qualcosa che lo mette in pericolo e Zélie è certa che Inan non si fermerà fino a quando lei non sarà morta e il suo segreto sarà al sicuro.
Il rapporto di odio e amore tra Zélie e Inan vi terrà incollate alle pagine, proseguirete la lettura agognando i capitoli che li vedono coinvolti entrambi, sentirete la loro fortissima attrazione scorrere vibrante sottopelle e in men che non si dica tiferete per questa unione che sembra impossibile. Sono stati cresciuti per odiarsi, Zélie potrebbe riportare la magia in questo mondo, Inan deve impedire che questo accada. Cosa potrebbero mai avere in comune una maji e un principe?
Figli di sangue e ossa è un fantasy che non lascia respiro, fin dalle prime pagine in cui ci vengono presentati i protagonisti e in cui ci vengono spiegate le origini e la fine della magia, è una corsa contro il tempo. Già perché sono pochissime le lune che separano la vittoria dalla sconfitta. Per tutto il tempo resterete in bilico tra il bene e il male, vi domanderete se far tornare la magia sia giusto, se davvero tutti coloro che la accoglieranno la useranno a fin di bene o se tra loro ci saranno dei cuori corrotti che ne abuseranno. La battaglia finale sarà epica, ricca di colpi di scena, tradimenti e coraggio. Chiuderete il libro con un’unica certezza: non dare nulla per scontato!