Fall of ruin and wrath di Jennifer L. Armentrout
Lei vive di intuizioni.
Lui si nutre del suo piacere.
Solo nove città sono state risparmiate dalla collera degli dei che ha distrutto il mondo. Ora sono separate da vaste distese selvagge brulicanti di mostri e pericoli inimmaginabili, e ciascuna di esse è governata da un principe o una principessa della stirpe degli Hyhborn, custodi del Regno di Caelum, creature misteriose che si nutrono del piacere mortale.
Dotata fin dalla nascita della capacità di intuire il futuro, Calista sa che il suo potere fa gola a molti, e così ha scelto di vivere nascosta nel palazzo del Barone di Archwood, con il quale ha stretto un patto: in cambio della sua protezione, si offre come cortigiana ai suoi ospiti per carpire loro le informazioni di cui lui ha bisogno.
È quello che succede quando si presenta ad Archwood una delegazione di Re Euros, capitanata da Thorne, Principe di Vytrus, il bellissimo hyhborn che lei aveva salvato qualche tempo prima da un destino orribile e che ora pretende le sue attenzioni. La creatura che potrebbe essere la sua felicità oppure la sua rovina.
Ma la città è in preda al caos, e con orde di mostri e nemici alle porte e un principe affamato nel suo letto, il rischio per Calista è che questa volta il suo potere non basti a tenerla al sicuro.
E dunque deve scegliere: seguire l’intuito verso la salvezza o seguire il proprio cuore fino alla rovina?
Un romantasy immersivo e dai toni dark, che fonde adrenalina, suspense e passione bollente, in perfetto stile JLA.
Fall of ruin and wrath di Jennifer L. Armentrout, primo volume della Awakening series, in uscita oggi 28 novembre grazie a HarperCollins.
Dimenticate Sangue e cenere perché questa è tutta un’altra storia che, pare, si concluderà in due volumi, ma conoscendo la Armentrout non mi fiderei troppo perché in questo primo capitolo sono troppe le cose da chiarire, sono troppi i dubbi e le incertezze e non credo sia possibile risolvere tutto e lasciare soddisfatti i lettori con solo un altro libro.
Una cosa è certa: è diverso da tutto ciò che ha scritto fino ad oggi. E di libri ne ha pubblicati tantissimi in questi anni.
È un fantasy romance atipico sia per le creature inventate dalla Armentrout, e qui devo farle un plauso perché non deve essere semplice scrivere così tanti fantasy e trovare sempre nuovi spunti, che per il mondo magico che ha creato che emerge qua e là durante la lettura, ma non sembra essere centrale alla storia. E devo dire che questo aspetto mi è mancato, non sono una da high fantasy, e non amo le descrizioni troppo minuziose che si perdono in particolari inutili, ma qui sembra non esserci quasi totalmente e la scelta mi ha spiazzato.
Certo c’è la mappa e i nomi dei luoghi vengono inseriti qua e là durante la narrazione così come piano piano di comprendono la maggior parte delle dinamiche, ma ho trovato che fosse tutto ritenuto poco rilevante rispetto alla storia tra i due protagonisti.
Fall of ruin and wrath parte forte e questo è un pregio anche se lascia il lettore confuso proprio per questo, mi sono trovata più volte a chiedermi se non si dessero troppe cose per scontate. E l’ultima parte fa venire voglia di continuare, su questo non ho alcun dubbio, ma ci sono cose che mi hanno fatto storcere il naso in più di un’occasione e con zia Jenny mi era successo solo con la trilogia Wicked che proprio non era riuscita a conquistarmi.
Ci sono stati momenti in cui mi è sembrato di essere finita dentro un film per adulti e non sto parlando delle scene spicy, quelle mi piacciono, credo che la Armentrout sia una delle migliori sotto questo aspetto, ma il mondo magico sembra essere incentrato sul sesso e se l’intento era spiazzare il lettore con me ci è sicuramente riuscita. Ci sono frasi che mi hanno fatto pensare ‘che schifo’ ‘era proprio necessario?’ e non credo sia io puritana, ma che davvero avessero poco senso e con un buon editing si potessero trovare strade diverse per esprimere gli stessi concetti.
Calista è molto interessante, soprattutto nella parte iniziale in cui compie scelte avventate, spinta dal proprio senso di giustizia e dal proprio istinto, poi si perde un pochino, risulta più fragile e meno tosta di come ci si aspetti dalle protagoniste dei fantasy. Comunque non è detto che questo sia un difetto, la porta a distinguersi, anche se non la fa spiccare. Alcune frasi ripetitive si potevano aggiustare, sarà che le ripetizioni tolgono ritmo alla narrazione e non le amo particolarmente, ma questo deve arrivare a monte, so che le case editrici italiane possono solo tradurre nel miglior modo possibile senza toccare nulla.
Thorne è il protagonista maschile che ti aspetti dalla Armentrout, parla ma non troppo, è permeato di un’aura nera che terrorizza chiunque e non si capisce se stia dalla parte del bene o del male. E a noi gli eroi grigi piacciono sempre moltissimo. Certo non guasta che sia sexy come il peccato e che non abbia nessun problema a esprimere le sue fantasie e avverare quelle più segrete della sua Na’laa.
La loro connessione è immediata, anche se sono molte le cose che di lui non emergono e che dovranno attendere il seguito per venire svelate, ma quello che è certo è che sono destinati…
Insomma smeraldi forse questa recensione vi avrà lasciati sconvolti, di solito sono qui a elogiare la Armentrout anche quando respira ed è proprio per questo che devo essere totalmente onesta con voi e con me stessa e dire che questo primo capitolo della nuova serie non è al livello di ciò che ha scritto prima, ma i margini di miglioramento ci sono e io sono curiosa di scoprire cosa ci riserverà il seguito.