Erice e dintorni. Diario di viaggio…#siciliabedda1
Inizia il nostro tour della Sicilia, prima tappa Erice, il cui centro cittadino conta appena 512 abitanti ed è posto sul Monte Erice a 750 m s.l.m., è un bellissimo borgo di epoca medievale, collegato a Trapani, oltre che dalla Valderice-Erice, da una cabinovia ad agganciamento automatico che in 10 minuti di traversata offre una suggestiva panoramica su buona parte della provincia.
L’origine medievale di Erice è ancora ben visibile dalle antiche mura che proteggono il caratteristico centro storico che è un piacere da visitare con le sue viette strette e tortuose ricche di storia e di edifici da ammirare.
Assolutamente da non perdere il Duomo dell’Assunta o Chiesa Matrice, realizzata nei primi decenni del XIV secolo è in stile gotico con un ricco portale esterno di ispirazione catalana. Abbiamo mancato la visita al Castello di Venere, costruito sui resti di un tempio, nel XII secolo, ad opera dei normanni, perché siamo tornati sempre in orari con una scarsa visibilità che non ci avrebbe consentito di godere dello splendido panorama su Trapani e le isole Egadi, ci siamo ripromessi di tornarci in un prossimo viaggio e di rimanere fermi almeno un giorno per poter godere di tutte le meraviglie di questo borgo.
L’hotel in cui abbiamo alloggiato, La Pineta, non era perfetto perché un po’ datato, ma la vista spettacolare dalla nostra stanza e la dislocazione dei “cubi” all’interno della pineta ognuno con un patio privato con tanto di lettini un’ottima idea, appena fuori dal centro storico una vera oasi di pace.
Dopo pranzo prendiamo la moto e ci rimettiamo in viaggio per esplorare i dintorni, prima destinazione Marsala, famosa nel mondo per il suo vino liquoroso, ricca di edifici storici tra cui spicca il Castello di Marsala, costruito a partire dal XI secolo, integrato in seguito nell’antica città medievale e la Chiesa Madre, il più importante luogo di culto della città, la cui costruzione iniziò durante la dominazione normanna, venne ampliata nel Medioevo, ricostruita tra il 1600 e il 1800 e terminata solo dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Assolutamente imperdibile la sosta alla riserva naturale integrale delle Saline di Trapani e Paceco, un’importante zona umida gestita dal WWF Italia. Le saline erano già presenti durante la dominazione normanna, ma fu sotto la corona spagnola che il porto di Trapani divenne il più importante centro europeo di commercio del sale. Dopo la seconda guerra mondiale molte saline vennero abbandonate o dismesse.
Dopo l’istituzione della Riserva nel 1995 e la gestione del WWf si è assistito ad un rilancio nella produzione e lavorazione del sale e il Sale marino di Trapani è riconosciuto dal 2011 con la denominazione IGP. I caratteristici mulini a vento e l’isola di Favignana in lontananza fanno da sfondo a questa bellissima area naturale.
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