Elevation di Stephen King


Trama
 Scott Carey sta percorrendo senza fretta il tratto di strada che lo separa dal suo appuntamento. Si è lasciato alle spalle la casa di Castle Rock, troppo grande e solitaria da quando la moglie se n’è andata, se non fosse per Bill, il gattone pigro che gli tiene compagnia. Non ha fretta, Scott, perché quello che deve raccontare al dottor Bob, amico di una vita, è davvero molto strano e ha paura che il vecchio medico lo prenda per matto. Infatti Scott sta perdendo peso, lo dice la bilancia, ma il suo aspetto non è cambiato di una virgola. Come se la forza di gravità stesse progressivamente dissolvendosi nel suo corpo. Eppure, nonostante la preoccupazione, Scott si sente felice, come non era da molto tempo, tanto euforico da provare a rimettere le cose a posto, a Castle Rock. Tanto, da provare a riaffermare il potere della parola sull’ottusità del pregiudizio. Tanto, da voler dimostrare che l’amicizia è sempre a portata di mano. In questo racconto, che è anche un omaggio ai suoi maestri, King si prende la libertà, più che legittima, di dare una possibile risposta alle tristi derive del nostro tempo.

Recensione di Loreads – Elevation di Stephen King un breve racconto horror pubblicato da Sperling & Kupfer lo scorso 19 febbraio.

Il Re è tornato, lunga vita al Re! Anche se questa volta si tratta solo di un racconto davvero troppo corto per gli standard a cui ci ha abituato.

Ma andiamo con ordine. Il protagonista di “Elevation” si chiama Scott Carey, alto e robusto e con un accenno di pancetta (inevitabilmente mi è venuta in mente la figura di King e mi chiedo se si sia davvero ispirato a sè stesso per descrivere il protagonista), è un web designer, divorziato e ormai abituato ad una routine piuttosto monotona e solitaria allietata soltanto dalla compagnia del suo gatto Bill D. Cat (nome favoloso!).

Improvvisamente e senza motivo, si accorge di stare perdendo peso, ogni giorno e sempre più in fretta, anche se esteriormente non si nota alcuna differenza. Ne parla con l’amico ed ex dottore Bob il quale, però, non sa fornirgli una spiegazione medica, ma Scott non sembra comunque preoccupato per la sua situazione, anzi si sente psicologicamente rinvigorito e, complice la soddisfazione per l’ingaggio da parte di una catena di grandi magazzini che lo ha scelto per la creazione del proprio sito internet (pagandolo una piccola fortuna), decide persino di tentare di riappacificarsi con la coppia di vicine con cui ha avuto degli attriti e di partecipare alla locale Corsa del Tacchino.

“Scott ripensò a quello che aveva provato mentre scendeva lungo Hunter’s Hill, quando si era sentito invadere da una nuova ondata di energia e il mondo intero gli si era rivelato in tutta la gloria che di solito si nasconde nelle cose più ordinarie.”

A questo punto mi fermo perché non posso proprio rivelare chi vincerà la gara e come finirà la vicenda di Scott…

Quello che, invece, vi posso dire è che se cercate un racconto horror resterete delusi ma, se non avete mai letto niente di questo autore e non siete convinti che le storie di paura facciano per voi, approcciarvi a King con questo testo potrebbe essere una buona idea. Infatti, “Elevation” non è una storia horror, nonostante la presenza del paranormale o comunque di un elemento difficilmente spiegabile razionale, e come spesso accade nei romanzi del Re ci sono aspetti e tematiche strettamente legati all’attualità, attraverso i quali l’autore ci fa conoscere il suo punto di vista (che personalmente sposo in pieno).

Nonostante questo e per quanto io sia una grande appassionata del Re che ama leggere qualsiasi cosa scriva (fosse anche la lista della spesa!), resto convinta che King dia il meglio di sé nei romanzi, ed “Elevation” ne è l’ennesima conferma. Credo che uno dei suoi tanti talenti consista nel creare e presentarci personaggi che, attraverso l’evolversi della trama, alla fine diventano un po’ come degli amici di famiglia. Il fatto stesso di ambientare spesso le sue storie nei medesimi luoghi (a Derry, la città natale di It, a Castle Rock, come in questo racconto e nel recente “La scatola dei bottoni di Gwendy”) ci fa in qualche modo sentire a casa. Di sicuro, in un racconto di poche decine di pagine non c’è il tempo narrativo sufficiente perché questo accada, è difficile conoscere e affezionarsi al protagonista nel giro di poche pagine. In particolare in questo racconto sono rimasta piuttosto spiazzata: potrebbe anche trattarsi di un’interpretazione assolutamente personale, ma dall’iniziale descrizione fisica di Scott, che mi ha portato subito ad immaginarlo vagamente somigliante al Re, e da alcuni altri piccoli accenni (tra cui il fatto che King lo definisce “di mezza età”), mi ero fatta l’idea che si trattasse di un uomo vicino ai sessant’anni e invece, ben oltre la metà della storia, scopriamo che ne ha… quarantadue! Sarà che mi sento particolarmente tirata in causa, ma avrei qualche cosa da dire al Re riguardo alla sua idea di mezza età.

“Scott era un uomo grande e grosso, alto più di un metro e novanta senza scarpe, e con la pancia lievemente sporgente.”

“Scott colse una serie di occhiate stupite nel vedere un uomo di mezza età, con la pancia sporgente che sbucava dalla maglietta sudata, che si infilava tra loro per poi lasciarli indietro.”

Quindi, tornando al discorso legato alla lunghezza del testo, non sarebbe corretto dire che “Elevation” mi abbia entusiasmata, anche se, come speravo, all’interno del racconto (ambientato nella cittadina di Castle Rock che, come ho scritto sopra, ormai conosciamo alla perfezione) sono disseminati alcuni Easter eggs che i Fedeli Lettori non tarderanno ad individuare e che sono per me uno degli aspetti più stuzzicanti delle opere del Re.

Inoltre, ho apprezzato la conclusione, che definirei poetica e che mi ha ricordato per certi aspetti il film di animazione “Up!”, uscito una decina di anni fa. Ovviamente sta a voi scoprire a che cosa mi riferisco.

Voto: 4 stelline, perché King è King, il suo stile è sempre piacevole, anche se le pagine da leggere sono poche (a quando la lista della spesa?)

4 stelle

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2 risposte

  1. Buona lettura ha detto:

    Prima o poi leggerò anch’io un libro di King!

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