È un giorno bellissimo di Amabile Giusti
Trama Grace Gilmore, bionda diciottenne di buona famiglia, vive in un mosaico di cristallo in cui ogni tessera ha il suo posto preciso: i suoi genitori sono belli, ricchi e affettuosi, le porte dell’università di Yale si apriranno subito dopo l’estate, e un principe azzurro di nome Cedric è il fidanzato pronto a sposarla. Eppure bastano una sola notte e tre colpi bassi del destino a farle mettere in discussione tutto quel mondo.
Con i cocci delle sue illusioni in uno zainetto e i frantumi della sua vecchia vita nel cuore, Grace si ribella al suo futuro perfetto, scelto da chiunque tranne che da lei. Si lancia così in un inatteso e spontaneo road trip in giro per gli States, decisa per una volta a seguire il suo istinto e i suoi sogni.
A New York conosce il bellissimo Channing: metà latino e metà asiatico, capelli di seta e fisico mozzafiato, irriverente ma gentile. È lui il fulmine dagli occhi blu che squarcia il cielo grigio nel cuore di Grace. Dalla Pennsylvania all’Ohio, dal Kentucky all’Illinois, fino al tour sulla mitica Route 66, il destino sembra deciso a far intrecciare le strade dei due giovani. E mentre Grace imparerà a conoscere sentimenti nuovi ed emozioni autentiche – così lontane dalla sua vecchia vita –, Channing dovrà fare i conti con un tragico segreto che potrebbe spezzare il sogno di un giorno bellissimo.
Recensione di Simona – È un giorno bellissimo di Amabile Giusti
Che l’amore sia tutto quel che c’è
È tutto ciò che sappiamo dell’amore
Emily Dickinson
È con questa citazione che comincia lo splendido romanzo new adult di Amabile Giusti “È un giorno bellissimo” pubblicato da Amazon Publishing lo scorso 9 maggio 2017.
Avrei voluto leggerlo sin dalla sua data d’uscita, ma i vari impegni mi hanno permesso di recuperare questa lettura soltanto adesso e oserei dire, finalmente!!
È il secondo libro che leggo di questa autrice Calabrese e sono giunta già alla conclusione che la Giusti non può che scrivere meraviglie. Adoro il suo stile, la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso la sua penna così delicata ed incisiva: arriva dritta al cuore di chi legge coinvolgendo il lettore con anima e corpo.
La parola chiave di questo romanzo è Amore, proprio come afferma Emily Dickinson nella citazione su riportata: tutto ciò che sappiamo dell’amore è che l’amore c’è, esiste, ed è TUTTO! Anche se alle volte non è subito riconoscibile, o piuttosto lo si cerca di ignorare perché innamorarsi non rientra tra le nostre priorità del momento, lui ti trova ugualmente, bussa forte alle pareti del cuore per gridare a gran voce “Sono qui, non puoi fermarmi! Io sono più forte di tutto e non dubitare mai sia il momento giusto per amare! Il momento giusto è questo, Adesso!”
Una lezione di vita che i protagonisti di questo libro impareranno col tempo e a proprie spese!
“Una donna più adulta, abituata agli sgambetti della realtà, avrebbe affrontato quella valanga senza trarne la conclusione che la sua vita fosse finita. Ma se hai diciotto anni e hai sempre vissuto sotto una cupola di cristallo, senza alcun sospetto che la vita possa farti del male, ogni torto assume la forma di una sconfitta definitiva.”
Grace ha diciotto anni, si è appena diplomata e davanti a sé ha un futuro roseo che l’attende. È di buona famiglia, ha un fidanzato perfetto che un giorno la sposerà ed è in attesa della lettera d’ammissione per Yale.
Fin qui tutto bene, se non fosse che all’improvviso tutto il suo mondo vacilla e il suo futuro si tinge di sfumature grigio opaco.
Tutto inizia col tradimento di quello che riteneva essere il suo principe azzurro, Cedric, che invece si rivela essere solo un brutto e gracile rospo (con tutto il rispetto per i rospi, ovvio). Questo porterà ad una scoperta ancora più inaspettata e dolorosa per Grace che, insieme alla non ammissione a Yale, farà scattare in lei un allarme, ponendosi nuovi interrogativi e raggiungendo nuove consapevolezze.
Ed è così che prende una decisione folle: scappare di casa, all’alba, zaino in spalla e nessuna idea su dove andare, soltanto fuggire e allontanarsi da quella vita all’apparenza così perfetta, ma che non le permetteva più di essere se stessa.
Prende il primo autobus in partenza che da New Haven la porterà a New York, e inizia il suo viaggio on the road. Arrivata lì conosce un ragazzo dalla bellezza sfrontata e dai tratti vagamente asiatici ma con due accecanti occhi blu, Channing il suo nome.
Memorizzatelo ragazze, prendete appunti, perché una volta fatta la sua conoscenza non lo scorderete più tanto facilmente!!
Channing aiuta Grace, vedendola spaesata e sola, e le tiene compagnia per un po’, fino a quando le loro strade non si separano. Ma non temete, questa lontananza durerà poco perché l’intero libro è un andirivieni di incontri fortuiti tra i due, il fato pare intenzionato a metterli sempre sulla strada l’uno dell’altra, anche se un osservatore più attento noterà sicuramente che niente è legato al caso e che le coincidenze non esistono, tutto ciò che accadrà, accadrà perché era così che doveva andare.
Ok, diciamo pure che una coppia di vecchietti dolcissimi con un piccolo ghiro reincarnato, ci ha messo volentieri lo zampino.
La storia del ghiro reincarnato ve la racconto un’altra volta.
No, non è vero, leggete il libro e la scoprirete da soli. 😛
“Cos’era quel batticuore, quel desiderio di stargli vicina e di toccarlo, quella protettiva sensazione di famiglia? Era come se lui facesse parte della sua vita e della sua storia, come se non fosse soltanto l’elemento di un viaggio, ma il viaggio.”
Channing fa bene a Grace, arriva nella sua vita come una boccata d’aria fresca, ma è restio ad avvicinarsi a lei più del dovuto. Cerca innumerevoli volte di tenere le distanze e andarsene per la sua strada, ma ogni volta c’è sempre qualcosa o qualcuno che lo riporta indietro, che lo riporta da lei.
E Channing questo non se lo può permettere!
Inizialmente non ne capivo il motivo, poi una manciata di parole scritte l’una di seguito all’altra mi ha chiarito tutto… e ho avuto paura. Paura di non essere pronta alla lettura di questo libro, paura di soffrire in un modo inimmaginabile senza possibilità di ritorno.
Non vi dirò se fossi pronta o meno alla storia trattata in queste pagine, ma vi dirò quello che mi ha lasciato, ciò che ne ho tratto!
A volte la vita ci mette davanti a delle scelte veramente importanti da fare, scelte che prendiamo in prima persona ma che coinvolgono inevitabilmente chi ci circonda cambiando anche le loro di vite, non solo la nostra! A volte sono scelte che le migliorano entrambe, altre portano a delle vere e proprie catastrofi, e chiaramente non si sa mai quali decisioni siano giuste e quali sbagliate sino al momento di agire.
Grace e Channing sono un esempio di scelte giuste e sbagliate!
Una raccoglie tutte le proprie forze per imparare ad affrontare la vita da sola, a rendersi indipendente, a crescere e a sentirsi più forte, rischiando sicuramente, ma riuscendoci.
L’altro parte sconfitto in partenza, non ha il coraggio di rischiare e mettersi alla prova perché è più facile rinunciare che scegliere qualcosa di diverso, anche se potrebbe dimostrarsi ugualmente bello, per paura di perdere ciò che si ha già, seppure tremendamente effimero.
So che magari dette così le mie parole hanno davvero poco senso, ma vi assicuro che trovano una collocazione all’interno della storia.
“La nostra presenza in un luogo, in un giorno, in un momento, può evitare un effetto catastrofico. Siamo nati per aiutarci. Siamo fili d’oro capaci di riparare la vita rotta degli altri.”
È proprio per questo che è importante avere chi ci sprona ad inseguire i nostri sogni, perché per quanto si possa essere forti, una mano da afferrare o una spalla su cui poggiarsi, servono sempre. Ognuno di noi può fare la differenza nella vita di chiunque, non importa da quanto tempo lo si conosca o quanto bene, noi possiamo essere d’aiuto nel ripararla, nel risanarla, nel viverla nel giusto modo. E alle volte possiamo anche prenderci i meriti per averla migliorata o addirittura salvata!
I miei complimenti vanno ad Amabile Giusti per aver reso È un giorno bellissimo un libro altrettanto bellissimo, anzi no, proprio uno . . .