E se fosse un segreto? di Virginia Bramati

e se fosse un segreto?

Trama Alessandra è una ragazza fortunata: la sua mamma avrebbe voluto chiamarla Sendi (la sua trascrizione di Sandy), come la protagonista di Grease, ma con un piccolo inganno gliel’hanno impedito. Così la figlia della parrucchiera Mary Mantovani e di un padre ignoto è stata registrata come Alessandra, e dio sa quanto ne è felice tutte le volte che sua mamma si ostina, invece, a chiamarla con le clienti del negozio Lamiasendi. Ma Alessandra non è solo fortunata: è anche molto, molto in gamba. Nonostante i piani che sua madre aveva fatto per lei, tra phon e bigodini, è riuscita a studiare, è diventata avvocato, e da pochi giorni grazie all’appoggio di una lista civica di persone per bene è stata eletta sindaco della piccola cittadina brianzola dov’è cresciuta: Verate.

E adesso, la prima cerimonia pubblica a cui partecipa con la fascia tricolore è destinata a rivelarsi un’emozione al quadrato… Nell’inaugurare il nuovo reparto maternità dell’ospedale Alessandra rincontra Stefano Parodi Valsecchi, il giovane, brillante primario con il quale a diciassette anni ha vissuto l’incanto del primo vero amore. Invece la vita, finora, li ha separati: lui a studiare ad Harvard, lei in un convitto di suore francesi a Milano.

Ma forse entrambi conoscono solo una parte della verità. Come sono andate davvero le cose? Perché proprio ora si ritrovano a Verate? Le sorprese, per Alessandra e Stefano, sono appena iniziate…

e se fosse un segreto

Recensione di EsmeraldaE se fosse un segreto? di Virginia Bramati, libro uscito con Mondadori nel 2015. In questo afoso agosto di chiusura del blog ho deciso di dedicarmi ad alcune letture che giacciono sui miei e-reader da un po’ di tempo, avendo acquistato l’ultimo capitolo pubblicato da Virginia, Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato) non potevo di certo perdermi per strada un pezzo, dovevo andare con ordine e conoscere Lamiasendi.

Torniamo nell’immaginario, ma quanto mai vero, paese della Brianza chiamato Verate. Ammetto di averlo cercato su google dopo aver letto i primi volumi della serie Tutta colpa della neve! (e anche un po’ di New York) e Meno cinque alla felicità! talmente era vivida l’immagine che la Bramati era riuscita a creare nella mia mente. Verate non esiste, è frutto della fantasia dell’autrice ma potrebbe essere uno qualsiasi dei paesi in cui viviamo, stessi pettegolezzi, stessi problemi, stesse virtù ma una magia tutta sua. Merito dei personaggi sempre pittoreschi e folkloristici che riesce a inserire all’interno dei suoi romanzi. In questo capitolo spicca in modo particolare la madre della protagonista, la parrucchiera di Verate Mary Mantovani, colei che non ha nulla in comune con la figlia e che riesce spesso a metterla in imbarazzo coi suoi modi non convenzionali. Per la Mary Alessandra è Lamiasendi e, nonostante non abbia un gran merito in ciò che è diventata, per lei non sognava l’avvocatura ma una carriera da parrucchiera, se ne vanta parecchio con le clienti del suo salone.

Il racconto ha inizio il giorno dell’inaugurazione del nuovo reparto maternità dell’ospedale, un centro all’avanguardia che vedrà il ritorno a Verate dopo quindici anni del primo amore di Alessandra, Stefano Parodi Valsecchi. Alessandra, in qualità di sindaco appena eletto, non può di certo mancare, a lei toccherà il taglio del nastro con forbici da clown (la sua giunta è molto giovane e, nonostante il grande entusiasmo che li accompagna, molto inesperta) e l’incontro con il ragazzo che le ha spezzato il cuore e con cui non ha più nessun contatto da tantissimo tempo. Il cuore le balzerà in gola appena i suoi occhi incroceranno quelli di Stefano, lei ci ha provato, o almeno così ama raccontarsi, ad allontanarlo dalla sua mente ma ha fallito miseramente e lo ama ancora come quando aveva diciassette anni, con la certezza che lui non sia nel suo destino.

Ma sarà davvero così o Alessandra e Stefano torneranno a far battere i loro cuori all’unisono come in quell’estate indimenticabile per entrambi? Ho adorato immergermi nuovamente nell’atmosfera di Verate e in questa storia dolce ma al contempo intrisa di misteri. Virginia Bramati ha creato un racconto che si fa leggere tutto d‘un fiato intervallando con grande maestria il presente e il passato, dandoci in questo modo un quadro completo delle vicende che hanno portato i due protagonisti a questo punto delle loro vite. Partendo dal presente in cui un gesto avventato, ma voluto, porterà con sé delle conseguenze importanti e, tornando al passato, proprio a quell’estate magica che ha visto sbocciare il loro amore tra il centro estivo e una vacanza on the road in giro per la Francia. Da quell’estate nulla sarà più come prima né per Stefano che si vedrà costretto ad abbandonare Alessandra senza alcuna spiegazione dopo la loro prima notte insieme e partire per l’America, né per Alessandra che dovrà lasciare Verate e trasferirsi in un convitto di suore francesi in centro a Milano. Per Alessandra questo trasferimento sarà la svolta che ci voleva nella sua vita, lì incontrerà Olivia, colei che diverrà la sua migliore amica, e intraprenderà la carriera da avvocato grazie a Alceste Fumagalli, che le farà da mentore e da padre. Dietro a tutto c’è però un segreto ben celato che non può emergere e che una volta svelato potrebbe stravolgere la vita dei nostri protagonisti…riuscirà Stefano a guardare oltre le apparenze e ascoltare il suo cuore o crederò davvero che Alessandra abbia ordito un piano diabolico per incastrarlo?

Dopo aver avuto il piacere di conoscere Virginia Bramati devo ammettere che ogni frase che leggevo uscita dalla bocca di Alessandra mi sembrava pronunciata da lei, col suo tono, la sua intelligente ironia e la sua cadenza. Così ho passato tutto il libro a immaginarmi Alessandra come Virginia (sono certa che starai ridendo in questo momento). Spesso mi chiedo da chi traggano spunto le autrici quando delineano le proprie protagoniste, Virginia ha messo in Lamiasendi un po’ della sua personalità, Alessandra ha una sottile ironia che la contraddistingue, un modo pacato nell’esprimersi, una propensione a empatizzare facilmente con gli altri ed è molto tenace. Inutile dirvi che mi è piaciuta tantissimo, praticamente impossibile non identificarsi in lei nelle varie fasi della sua vita. Esilaranti le scene in cui compare la madre, Mary Mantovani da brio alla storia e porta con sé una ventata di ilarità senza volerlo. E poi abbiamo Stefano, il primo indimenticabile amore che ognuna di noi vorrebbe vivere. I cuore pulsante dei libri di Virginia sono sempre le donne e anche in questo caso non fa eccezione, Stefano c’è ma non è il pezzo forte del romanzo. Quando facciamo la sua conoscenza nel passato ha ventidue anni e si merita un 10 per le scelte che compie andando contro alla madre snob, antagonista di Alessandra per l’intero libro, e scegliendo di seguire ciò che gli suggerisce il cuore, ma nel presente? Si merita un 6 politico, le sue scelte sembrano dettate dal buon senso e non dall’amore che ancora cova per Alessandra, tanto che lei si ritroverà a domandarsi parecchie volte se sono sullo stesso livello…ci saranno momenti in cui vorrete dare lui uno scossone e altri in cui sospirerete per la sua dolcezza, un protagonista interessante ma che non ha “nell’immediatezza” il suo punto forte.

Come avrete capito già da un po’ E se fosse un segreto? mi è piaciuto e anche parecchio e, nonostante non sia un libro fresco di stampa, non posso fare altro che consigliarlo. Adesso vi saluto e mi tuffo in Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato).


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