Draconis Chronicon di Manlio Castagna

Salerno, anno 1066. Un predicatore vaga per le strade annunciando la fine del mondo: «La Bestia si sta risvegliando! Temete il drago, perché il giorno dell’eclisse è vicino!». Il giovane Barliario non presta attenzione alle parole di sventura, ma quella sera stessa il padre Rainardo, alchimista, viene sorpreso da un incendio nel suo laboratorio. Quando lo portano fuori è ancora vivo, ma sfigurato dal fuoco. E mentre Barliario veglia al suo capezzale, compare una figura misteriosa e incappucciata, Arimane, che gli rivela: «Portami il fuoco del drago e Rainardo sarà salvo». Barliario non ha bisogno di pensarci: deve partire. Lo accompagnano l’amico Shabbatai, che sogna di diventare un guerriero, Trotula, giovane studentessa di medicina dall’intelligenza disarmante, Mercuriade, dai misteriosi poteri, e la piccola Ligea, che riesce a parlare con i morti. Tra briganti, licantropi e streghe in grado di scatenare tempeste, un’avventura epica in cui scienza e magia si mescolano: alla ricerca del fuoco del drago, e alla scoperta di se stessi. Età di lettura: da 11 anni.

Draconis Chronicon di Manlio Castagna, libro per ragazzi pubblicato da Mondadori il 31 maggio.

Una lettura che ha saputo stupirmi, una scrittura coinvolgente e scorrevole che ti porta a leggerlo tutto d’un fiato, una storia che ti cattura fin dalla prima pagina e dei protagonisti che crescono ed evolvono grazie alla reciproca vicinanza.

Potrei interrompere qui la recensione perché sono certa di aver convinto molti di voi a dare una possibilità all’ultima creatura di Manlio Castagna, un libro avventuroso che mescola fantastico e soprannaturale con l’alchimia e le credenze che nel Medioevo riguardavano la collettività. Ho adorato la scelta dell’ambientazione così vicina a noi, siamo a Salerno nel 1066, non in un mondo immaginario e infatti l’autore stesso lo definisce un romanzo storico fantastico non un fantasy puro. Ed è per merito di questa ibridazione che mi sono tanto calata nella narrazione, temevo avrei faticato e invece è stato immediato immedesimarmi in Barliario e Trotula che sono ragazzi del loro tempo per credenze e modo di vivere, ma che possono essere affini a tanti ragazzi del giorno d’oggi.

Barliario e Trotula, ma anche Shabbatai, Mercuriade e Ligea, sono loro i nostri eroi, sono loro che decidono di mettere in pericolo le loro vite per un bene superiore. E non potrebbero essere più diversi, proprio in questo risiede la forza del romanzo, c’è chi si immedesimerà nel protagonista Barliario, chiamato ad affrontare la Bestia per poter salvare la vita del padre e portare a Arimane, un individuo oscuro e misterioso di cui non si conosce l’identità, il fuoco del drago, ma ci sarà anche chi amerà il carattere indomito di Trotula, studentessa di medicina, intelligente e dalla lingua tagliente o Shabbatai, miglior amico di Barliario, sempre al suo fianco, pronto a dare la vita per lui, o Mercuriade, amica di Trotula, i cui poteri non sono chiari nemmeno a lei, ma che durante la storia troverà il suo posto nel mondo e la piccola Ligea che conoscerete più in là nella narrazione, ma che non vi lascerà indifferenti e la cui capacità di comunicare con i morti può risultare molto utile.

Le sfide da affrontare saranno tante, le speranze di uscirne indenni ridotte al lumicino, durante il viaggio che li condurrà al cospetto del drago i cinque ragazzi dovranno vedersela non solo con esseri soprannaturali e fantastici, come streghe, licantropi, ma anche con l’essere più pericoloso di tutti, l’uomo. Barliario sa che per riuscire a vincere il drago deve diventare un alchimista al pari del padre, deve andare oltre le sue capacità e mettercela tutta per non deluderlo e poterlo salvare da morte certa. Trotula crede nella medicina e non nella magia, ma avrà modo di rivedere molte delle sue certezze e scoprire che per lei può esistere un futuro diverso da quello che le viene imposto.

E la storia non finisce qui perché l’ultimo capitolo lascia aperte le porte a un seguito che io sono già pronta a leggere. Come avrete capito se avete figli o nipoti alle medie che amano il genere fantastico o che vogliono approcciarsi Draconis Chronicon è un romanzo che dovete regalare loro.

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