Dove tutto finisce di M. Robinson
Cenere alla cenere, polvere alla polvere, e tutta quella merda lì.
Avevo ucciso.
Avevo sacrificato.
Colpevoli e innocenti.
Conoscevo il sangue e conoscevo la violenza. Ma non avrei mai immaginato che avrei conosciuto l’amore. Mia Ryder era una donna da amare.
Da venerare.
Da reclamare.
Da ora e per sempre, ogni singolo giorno.
Se c’era qualcuno per cui andare all’inferno e tornare, era lei. Anche se significava andare in guerra contro… mio fratello.
Dove tutto finisce di M. Robinson, 2° Volume della duologia Road to nowhere, pubblicato il 9 Agosto 2019 dalla Quixote Edizioni.
Smeraldine, prima di scrivere questa recensione ho lasciato passare qualche giorno dalla lettura, un po’ per la grandissima intensità del libro e un po’ per raccogliere le idee ed evitare di fare spoiler. Sì, perché questa seconda parte della storia è così piena di colpi di scena, di verità che vengono a galla e altre taciute per il bene di altri, che è davvero difficile parlarvi del libro rimanendo in termini vaghi. Nel primo libro abbiamo avuto modo di conoscere Creed e la sua vita dura, i suoi doveri in quanto figlio di un uomo che comanda i Devil’s Reject con pugno di ferro e senza un briciolo di cuore, nonché i suoi infiniti dolori per un tipo di vita che non lo interessa assolutamente ma che si costringe a vivere, per amore dei suoi fratelli e della madre. Lo abbiamo conosciuto in tutte le sue mille sfaccettature: freddo, violento, implacabile, tormentato, vendicativo e piegato dalla vita. Ma, in mezzo a tanto dolore, ha avuto la fortuna di intravvedere una piccola luce che lo ha riscaldato nei momenti peggiori e gli ha dato la forza per superare tutto lo schifo che deve affrontare giorno dopo giorno. Quella luce è Mia, la bambina conosciuta anni prima e che per anni lo ha inseguito con le sue patch divertenti. Ora è diventata una splendida ragazza e quella che Creed pensava fosse solo una tenerezza iniziale si è trasformata in qualcosa di più forte, più intensa e più duratura di quanto avesse creduto possibile. Anche in questo caso ha dovuto pagare un prezzo molto alto e accettare una realtà molto dura, ma ci è riuscito e ha potuto reclamare per sé questa splendida fanciulla che gli ha rubato il cuore e l’anima tanti anni prima. Quando le cose sembrano aver trovato una certa stabilità, e Creed sta provando a fare di tutto per essere degno di lei, sognando una vita diversa con la donna che ama, la loro vita viene nuovamente ribaltata in un modo che mi ha fatto soffrire, come i due protagonisti. Non ho potuto fare a meno di piangere quando entrambi sono stati messi in ginocchio dalla vita, né quando il destino si è accanito su entrambi togliendo loro quanto di più importante c’era nelle loro vite. Nella recensione del primo libro vi avevo detto che mi riservavo di parlarvi di Mia dopo la lettura di questa seconda parte e devo confessarvi che, se nel primo libro il suo ruolo mi aveva stizzito non poco, forse perché tendevo a dimenticare che era una ragazzina, in questo prosieguo il mio cuore ha sanguinato per tutto quello a cui ha dovuto rinunciare in nome dell’amore. Per tutte le scelte, giuste o sbagliate, che ha dovuto fare per trovare la sua strada nel mondo, per capire se seguire la strada della ragione oppure quella del cuore. Il suo non è stato un ruolo facile e probabilmente non tutti i lettori sapranno capirla a fondo. Da parte mia posso solo dirvi che ci sono stati dei momenti in cui avrei solo voluto abbracciarla stretta e mormorarle parole di conforto che lei, forse, non avrebbe nemmeno voluto. Dopo aver letto tre libri di questa talentuosa autrice posso affermare, con assoluta certezza, che è bravissima a sconvolgere la vita dei protagonisti dei suoi libri e quella del lettore che in trecento pagine vivono almeno trecento milioni di sensazioni diverse, passando dal dolore più acuto, alla rabbia più folle per poi provare una tenerezza infinita per ognuno degli attori coinvolti, senza dimenticare sentimenti di vendetta per questo o quell’altro personaggio o la gioia pura quando inizi a capire che forse c’è uno spiraglio di luce per tutti coloro che hanno preso parte a questa storia. So che vi ho detto ben poco riguardo alla trama ma è stato fatto perché ognuno di voi deve poter sentire e provare tutte le emozioni che questa duologia provoca nel lettore. Ogni lettrice deve potersi affezionare ai protagonisti e provare a capire le scelte fatte da ognuno di loro, perché la vita e tutto quello che ci accade mentre la viviamo, è sempre la conseguenza di una scelta. Possiamo fare una scelta che è giusta per noi ma sbagliata per l’altro e in questo modo cambiamo la nostra vita e quella di quanti ci circondano. Dove tutto finisce è una storia forte, a tratti dura, più dura di quanto mi sia capitato di leggere ultimamente ma è anche una storia che mi è rimasta dentro, che mi ha fatto borbottare tra me e me quando non capivo o accettavo un certo comportamento, che mi ha fatto sospirare e sperare che tutto si aggiustasse per il meglio. Che mi ha commossa e mi spinta a leggere avidamente le vicende di Creed, Mia e Noah anche quando avrei voluto solo piangere. Vi esorto a leggere la storia per la sua intensità e per il folle amore di cui è pervasa ogni singola pagina. Per il personaggio incredibilmente forte e allo stesso tempo fragile di Creed, per quello gioioso e poi distrutto di Mia, per quello rabbioso ma anche tenero di Noah, di cui sono curiosa di leggere altro. Amateli come ho fatto io e portateli per sempre nel vostro cuore perché sapranno conquistarne un pezzetto per costruirci la loro casa.