Dormi stanotte sul mio cuore di Enrico Galiano
Buongiorno smeraldi e benvenuti alla seconda tappa del Blog Tour dedicato all’ultimo libro di Enrico Galiano, Dormi stanotte sul mio cuore, pubblicato da Garzanti il 28 maggio. I libri di Galiano non sono mai semplici, nonostante la scrittura lineare che arriva dritta al punto senza troppi giri di parole, riesce sempre a ideare delle dinamiche che li rendono complessi. Appena uscita la notizia della nuova pubblicazione ho pensato che la cover fosse inquietante, ma dopo averlo letto credo che sia perfetta perché in un’immagine vi è racchiuso l’intero libro. Per nulla semplice un’operazione del genere, specie quando il romanzo in questione racchiude un mondo intero. Il mio compito di oggi è parlarvi di Mia, una protagonista solitaria.
Ricordati di fare ciò che ti fa sentire vivo.
Mia sa che può sempre contare su Margherita, la sua maestra delle elementari che, negli anni, è diventata anche la sua migliore amica. Nello strambo quaderno che custodisce in un cassetto di casa ci sono scritte tante piccole meraviglie, che sono anche tante grandi risposte. È lei a spiegarle che il cuore di una tartaruga batte sei volte al minuto, quello di un colibrì seicento. E che ogni cuore, quindi, segue il suo tempo.
Ma c’è una domanda a cui Margherita non sa rispondere: «Perché Fede è andato via?». Fede è il ragazzo che la famiglia di Mia ha preso in affido. Fede non voleva parlare con nessuno, ma ha scelto lei come unica confidente. Fede, con i testi delle canzoni, le ha insegnato cose che lei non ha mai saputo. Fede l’ha stretta nel primo abbraccio in cui si è sentita al sicuro e davvero felice. Fede l’ha ascoltata e capita come nessuno mai. Da quando non ha più sue notizie, Mia non riesce ad avvicinarsi alle persone, non riesce nemmeno a sfiorarle. Mentre il mondo e la storia si inseguono e si intrecciano, lei si è chiusa in un guscio più duro dell’acciaio. E non vuole più uscire.
Ma se non si affronta un nemico, il rischio è che diventi sempre più forte, persino invincibile. Se non si va oltre l’apparenza non si conosce la realtà. Anche se provare a farlo è un’enorme fatica; anche se ci vuole molto tempo. Perché, come dice Margherita, ogni cuore ha la sua velocità: non importa chi arriva primo, basta godersi la strada verso il traguardo.
Torna il professore che è dalla parte dei ragazzi e amato dai genitori. Il professore che dà voce a un’intera generazione di adolescenti. Per la stampa e la televisione è una figura di riferimento. Dopo i bestseller Eppure cadiamo felici, Tutta la vita che vuoi e Più forte di ogni addio, un nuovo libro pronto a lasciare il segno. Bisogna fidarsi dell’istinto e credere al proprio cuore. Ovunque ci conduca, vale la pena di seguirlo.
Mia, una protagonista solitaria
Mia solitaria lo è davvero, fin da bambina non è una dall’amicizia veloce e immediata, ma ha una migliore amica che vale per 100, Margherita la sua maestra delle elementari, di cui vi parlerà in modo approfondito domani Anna nel suo blog Sognando tar le righe. Sappiate solo che Margherita è il mio personaggio preferito.
La vita di Mia però subirà uno scossone nel momento in cui i genitori prenderanno in affido un ragazzino che ha due anni più di lei. Questa amicizia così speciale la segnerà per tutta la vita. Un’amicizia che profuma d’amore fin dal primo istante. Un’amicizia tra due anime fragili che non hanno bisogno di parole per raccontarsi.
Lo portarono a casa che avevo quasi dodici anni. Lui forse tredici. Come un fratello senza esserlo, un ragazzo con gli occhi fatti di ghiaccio che non riusciva a parlare, un ragazzo senza nome che nemmeno si sapeva di preciso da dove venisse. Fede. Decisi che si chiamava Fede. Non come diminutivo di Federico. Fede nel senso di Fede. Non lo scelsi io: lo trovai all’improvviso, come un regalo sul letto quando torni da scuola. Guardai i suoi occhi color del ghiaccio ma, prima dei suoi occhi, le mani. Fede era la musica che passa in sottofondo mentre la gente ti parla. Era il profumo della pizza calda appena sfornata al centro commerciale. Era il calore del termosifone quando fuori piove. Era tutte queste cose stupende da quasi un anno, quando me l’hanno portato via, una notte di tuoni e pioggia. Tutti dicevano che mi aveva fatto del male. Lo avevano mandato via, lontano, dove non lo avrei più potuto vedere.
Mia deve fare i conti ancora oggi con quei mesi in cui Fede è rimasto in casa sua. Le sfugge qualcosa di quel periodo, qualcosa che non riesce ad afferrare ma che le ha lasciato un regalino ben poco gradito: la fefo. Detto così non vi dirà nulla, Mia è afefobica cioè prova paura e dolore quando ha un contatto fisico con un’altra persona. Una malattia subdola che non ti permette di vivere una vita normale e ti condiziona in ogni aspetto. Mia sa bene di non essere come tutti gli altri, ma di questo poco le importa, non ha nessuna intenzione di uniformarsi alla massa per piacere di più. Certo rileva non pochi difetti di se stessa… Non sono alta. Non sono bella. Non una di quelle che ti restano impresse, almeno. Non ho i capelli lunghi. Non ho gli occhi chiari. Non so fare un sacco di cose. La lista sarebbe lunghissima: non so guidare, tanto per cominciare. Nel senso che proprio non sono mai riuscita a prendere la patente. Bocciata cinque volte su cinque alla pratica. Non so allacciarmi le scarpe. Giuro. Mi prendono in giro dalla notte dei tempi per questo. Ah sì: non so colorare. Il tratto nel disegno non è male, ma i colori, quelli, non li so mettere. Fin dalle elementari facevo i cieli verdi, i prati blu. Il mare rosso. Le arance viola. Infine, cos’altro. Non sono brava con la gente. Nel senso che se sono in mezzo alle persone non spiccico quasi parola. E questo tende a non piacere a nessuno. Che poi difetti non sono, in fondo a chi importa che non abbia la patente o che non sappia allacciarsi le scarpe? Sono tutte cose di poco conto, quello che è importante è il suo cuore e lei è in grado di ascoltarlo anche quando tutti gli altri le dicono che sta sbagliando. È proprio il suo cuore a farla avvicinare a Fede, a farle credere in lui anche quando ha tutti contro, a farle venire la voglia di tornare a cercarlo dopo tanti anni. Mia è solitaria, ma non è mai sola, perché la mitica maestra Margherita e il ricordo di Fede le tengono compagnia e guidano ogni suo gesto. E poi ci sono i suoi genitori che la amano sopra ogni cosa e le stanno sempre accanto, pur commettendo degli errori di valutazione, perché si sa che nessuno è perfetto e non è la perfezione che chiediamo glia altri, ma la verità.
Mia è una protagonista a cui vi avvicinerete fin da subito, dopo poche pagine sarete lì accanto a lei, senza toccarla per non farle provare dolore. Cercherete di essere per lei la spalla a cui potrà sorreggersi durante il cammino tortuoso per giungere alla verità. Non ve la sentirete di lasciarla sola nemmeno un attimo perché nessuno merita di vivere certe scoperte da solo. Tutti hanno bisogno di un amico che spazzi via la solitudine e ti appoggi incondizionatamente.
Se volete scoprire altre cose di questo romanzo vi lascio il calendario del Blog Tour