Dolci piccole bugie di Caz Frear

Cat ha ventisei anni ed è diventata una detective della polizia. Per riuscirci ha dovuto fare i conti con il suo passato, anche se non ha sconfitto tutti i fantasmi che la tormentano. Quando viene incaricata di raggiungere una scena del crimine non troppo distante dal pub di suo padre, non ha idea di quello che la aspetta. Il corpo è quello di Alice Lapaine, una giovane casalinga, e presenta segni di strangolamento. I sospetti si concentrano subito sul marito di Alice, fino a che Cat non riceve una strana telefonata che collega la vittima a Maryanne Doyle, un’adolescente scomparsa diciotto anni prima. La chiamata riapre antiche ferite per Cat: lei e la sua famiglia incontrarono Maryanne durante una vacanza, poco prima che sparisse. Anche se Cat era ancora una bambina, ricorda perfettamente che suo padre mentì durante gli interrogatori, quando negò di aver avuto a che fare con la ragazza. Potrebbe essere coinvolto nell’omicidio? Determinata a scoprire la verità, Cat si lancia in un’indagine che potrebbe riportare a galla antiche ferite.

Recensione di Loreads – Dolci piccole bugie di Caz Frear – thriller pubblicato da Newton Compton il 22 novembre.

Sweet little lies, titolo originale di “Dolci piccole bugie”, è l’esordio letterario di una nuova scrittrice britannica di cui sentiremo parlare parecchio. I thriller inglesi sono stati un po’ la colonna sonora dell’anno che sta per terminare, pensavo che nel mio cuore non ci fosse abbastanza spazio per un’altra autrice inglese (Angela Marsons ne detiene il possesso già da 4 anni) e invece mi sono dovuta ricredere perché, dopo la scostante e anaffettiva Kim Stone, ho conosciuto la simpatica e iper-empatica Cat Kinsella, creatura di carta di Caz Frear. Non è stato facile approcciarmi a questo romanzo che ho dovuto ricominciare a leggere da capo per ben tre volte, tra impegni pregressi con il blog e totale incapacità di concentrazione, perché il criceto che vive abusivamente dentro la mia testolina faticava a correre sulla sua ruota, ed io annaspavo appresso a lui. Sono stata tentata di mollarlo al suo triste destino, il libro non il criceto, a macerare nel Kindle aspettando che si autodistruggesse, ma poi, complice una serata fredda e priva di pensieri, ho cominciato a leggerlo, a leggerlo davvero.

Cat Kinsella è l’ispettrice capo della polizia metropolitana di Londra. Ha sempre sognato di diventare custode della giustizia, ma il suo carattere sensibile e troppo empatico cozza con la fredda determinazione necessaria per svolgere un lavoro del genere. All’inizio del libro, la troviamo ad una seduta psicologica: il suo superiore, l’ispettrice capo Steele, ha preteso che lei vedesse regolarmente una psicologa perché, durante l’ultima indagine, ha avuto un crollo di nervi. Stress post-traumatico, succede quando ti ritrovi davanti una bambina di appena tre anni che cerca di risvegliare la sua mamma morta pettinandole i capelli. Ma Cat è determinata a non mollare, ha sposato il suo lavoro, vive in funzione di esso perché non può contare sul sostegno della sua famiglia. Il padre, che lei considerava il suo supereroe, l’ha irrimediabilmente delusa. Ha ricordi meravigliosi della sua famiglia e delle vacanze in Irlanda dalla nonna materna, ma è anche vero che, durante una di quelle vacanze, ha perso fiducia nel suo genitore. All’epoca aveva solo otto anni, ma porta ancora dentro di sé il ricordo delle bugie che il padre aveva raccontato in merito alla scomparsa di Maryanne Doyle. Aveva sostenuto con la polizia di non conoscere l’adolescente scomparsa, ma Cat ha sempre saputo che mentiva. Con il tempo si è allontanata dal padre, dalle sue bugie, scegliendo di diventare poliziotta come forma di provocazione verso un genitore dalla fedina penale non proprio limpida. Ma adesso, a 26 anni, non ha tempo di rimuginare troppo sul suo passato, anche se un nuovo caso riapre antiche ferite. Viene rinvenuto a pochi metri dal locale gestito dal padre, il cadavere di Alice Lapaine, una giovane casalinga. È stata strangolata e il suo corpo abbandonato per le strade di Londra. Durante le indagini la sconvolgente scoperta che Alice Lapaine altri non era che la giovane adolescente scomparsa vent’anni prima in Irlanda: dietro la sua nuova identità, infatti, si nascondeva proprio Maryanne Doyle, e aver ritrovato il cadavere così vicino all’attività di suo padre mette Cat in agitazione. Quanto è coinvolto il genitore in tutto questo? Non può essere che la stessa persona, a distanza di anni, sia così strettamente legata a lui. Ma soprattutto Cat deve proteggere il suo lavoro, e decide quindi di non raccontare ai suoi superiori quanto questa storia la coinvolga personalmente. Suo padre non merita tanta clemenza, Cat è fermamente convinta che ci sia lui dietro la sparizione di Maryanne in Irlanda e il ritrovamento del suo cadavere a Londra, ma riferirlo alla polizia significherebbe rinunciare al suo lavoro e tradire suo padre.

Dopo un inizio un po’ traballante, è stato difficile mettere giù questo libro. Caz Frear ha costruito una trama davvero ingarbugliata e l’ha portata avanti con uno stile e un ritmo davvero serrati. La narrazione in prima persona ci presenta l’intera storia attraverso gli occhi e i pensieri della protagonista. Cat è una ragazza tenace e determinata, ama il suo lavoro più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ma, anche se non vuole ammetterlo, è legata al suo bugiardo genitore. Il suo coinvolgimento dietro la scomparsa e la morte di Maryanne/Alice la destabilizza perché sa perfettamente che prima o poi lavoro e vita privata entreranno in rotta di collisione. E lei non è disposta a rinunciare all’unica cosa che la rende felice.

Adoro queste protagoniste non totalmente positive, ai miei occhi questo dualismo tra bene e male, ma soprattutto tra senso del dovere e insabbiamento delle prove, rende un personaggio di carta più vero e umano. La buona notizia è che “Dolci piccole bugie” è il primo libro di una serie, quindi sentiremo parlare ancora di Cat Kinsella. La cattiva notizia, invece, riguarda la pubblicazione del secondo volume, prevista per la metà del prossimo anno in Inghilterra. Nel frattempo potremmo ammazzare l’attesa seguendo il progetto di trasposizione televisiva che riguarda proprio questo romanzo. Ed io non vedo l’ora di rincontrare l’ispettrice Kinsella.

5 stelle

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