Dobbiamo essere leoni di Line Baugstø

C’è una nuova arrivata in classe! Malin è entusiasta: Leona potrebbe diventare la sua nuova migliore amica e aiutarla a tenere testa a Sarah e alle sue perfide compagne. Ma la nuova ragazza è estremamente timida e riservata: parla poco di sé, non posta foto sui social, si tiene in disparte, non spiega il motivo per cui la sua famiglia si è trasferita. Più Malin cerca di conoscerla, più è ovvio che Leona abbia un segreto da nascondere. E il segreto viene svelato nel modo più brutale: nello spogliatoio della palestra Sarah le strappa di dosso lo strano lenzuolo che la ragazza usa per cambiarsi. Con questo gesto fulmineo viene rivelata a tutti una verità scomoda e l’equilibrio della classe viene sconvolto. Ma grazie al coraggio di pochi, le cose inizieranno a cambiare e la diversità non sarà più qualcosa da nascondere.

Il tema dell’identità di genere raccontato DAI ragazzi, PER i ragazzi

Dobbiamo essere leoni di Line Baugstø, libro per ragazzi QLGBT pubblicato da MIMebù il 16 settembre.

Un libro che dovrebbe entrare a far parte delle letture obbligatorie delle scuole medie, perché in merito a questa tematica c’è ancora troppa ignoranza e troppa chiusura. Me ne rendo conto ogni giorno e ogni volta che sento uscire dalla bocca di qualcuno frasi omofobe e discriminatorie mi si gela il sangue, ma la nostra Italia deve farne ancora di strada per arrivare ad accettare chiunque e l’ennesima dimostrazione l’ho avuto proprio la scorsa settimana. Lunedì 11 ottobre era il coming out day, stavo andando in macchina e come sempre ascoltavo radio deejay, Pinocchio era in onda in quel momento e se ci sono dei conduttori che hanno a cuore queste tematiche sono proprio La Pina e Diego Passoni. Insomma inizia la trasmissione, stravolgono la scaletta e parlano di identità di genere, della differenza tra coming out e outing, di orientamento sessuale, perché questi sono termini che sentiamo quotidianamente ma su cui c’è ancora tanta confusione, la trasmissione prosegue e io la trovo molto interessante, ma ovviamente non tutti la pensano così, insieme ai messaggi di grazie arrivano gli insulti e La Pina non si fa problemi a parlarne in diretta perché bisogna smetterla di tacere di fronte all’ignoranza e alla bassezza di certi individui. Questa è l’Italia un paese che ne ha ancora tanta di strada da fare per diventare grande, un paese in cui se sei nato nel corpo sbagliato sei additato, un paese in cui non è facile essere se stessi. Dobbiamo essere leoni non è stato scritto in Italia, l’autrice è norvegese e l’ambientazione pure, leggendo le note della traduttrice Sara Culeddu ho compreso quanto la Norvegia sia più evoluta dell’Italia, quanto da loro ci sia una maggiore apertura mentale, quanto si parli di transgender, parola che qui da noi sembra proibita, chissà in quanti hanno storto il naso quest’anno quando la De Filippi ha deciso di mettere sul trono Andrea Nicole, una ragazza transgender, ma lei è andata dritta per la sua strada e ha lanciato un bellissimo messaggio di normalità, la stessa Nicole chiede di smetterla di parlare del suo passato perché non conta il sesso con cui è nata, ma quello che la identifica da che ne ha memoria.

Dobbiamo essere leoni parla proprio di questo, delle tante difficoltà che si affrontano ogni giorno quando si nasce nel corpo sbagliato, quando ci si sente oppressi dalle aspettative degli altri, quando si ha paura di fare coming out e qualcuno decide di fare outing al posto nostro. Leona è un’adolescente, il periodo della vita in cui si è perennemente confusi, in cui ogni cosa sembra sopraffarci e lei vorrebbe solo che fossero rispettate le sue tempistiche non chiede altro, ha già dovuto cambiare scuola una volta perché era vittima dei bulli e costantemente discriminata, ma il copione non deve per forza ripetersi.

La famiglia di Leona l’appoggia in ogni modo possibile, ma come si fa a trovare amici che facciano lo stesso? Come si fa a decidere cosa è meglio, se conviene essere da subito sincera coi compagni o rivelarsi dopo che l’hanno conosciuta. Leona è finalmente libera di essere se stessa, di costruirsi delle amicizie e mostrarsi senza paure, ma quando il segreto viene a galla sarà difficile trovare qualcuno che voglia stare ancora al suo fianco. Difficile ma non impossibile perché ci sono genitori che sanno come educare i propri figli, facendo capire loro l’importanza dell’empatia, perché ogni diversità cessa di essere tale se c’è qualcuno pronto ad accoglierla come se fosse la normalità. Malin affronterà un bel percorso di crescita che la porterà a maturare e a rendere orgogliosi i suoi genitori, ma non sarà l’unica a mostrarsi solidale con Leona e a darle tutto l’appoggio di cui ha bisogno per non gettare di nuovo la spugna.

Ho davvero apprezzato la delicatezza, ma anche la verità con cui l’autrice parla di identità di genere e mi sento di consigliare Dobbiamo essere leoni a chiunque abbia a cuore gli altri e speri che il mondo possa diventare un luogo migliore.

5 stelle

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Una risposta

  1. Marzo 28, 2022

    […] che leggo su questa tematica, ma è certamente il più crudo. Lo scorso anno MIMebù ha pubblicato Dobbiamo essere leoni e sono rimasta molto colpita dal modo dell’autrice di affrontare l’argomento con tatto, […]

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