Demone nel bosco. GrishaVerse di Leigh Bardugo e Dani Pendergast
Eryk e sua madre, Lena, hanno trascorso la loro esistenza fuggendo incessantemente da un luogo all’altro, con la convinzione che, forse, per loro non esista proprio un porto sicuro. Perché entrambi non solo sono Grisha, ma sono i più potenti e letali tra loro. Temuti da chi vorrebbe ucciderli e braccati da chi vorrebbe sfruttarne i doni, devono cercare di tenere nascoste le loro capacità ovunque vadano. Ma talvolta i segreti più pericolosi trovano comunque il modo di venire a galla…
Questo imperdibile graphic novel, scritto da Leigh Bardugo e illustrato dalla talentuosa Dani Pendergast, è il prequel di “Tenebre e Ossa”, saga bestseller e ora anche serie Netflix, tassello indispensabile del GrishaVerse che permette di gettare un po’ di luce sulle origini di un destino tanto grandioso quanto sinistro, quello del temuto e potentissimo Oscuro.
Demone nel bosco. GrishaVerse di Leigh Bardugo e Dani Pendergast, graphic novel dedicata all’Oscuro, in uscita oggi, 27 settembre, grazie a Mondadori.
Tutte le volte faccio l’errore di accettare eventi per le graphic novel e ogni volta vado in crisi quando arriva il momento di scrivere la recensione. È difficilissimo farlo perché la storia è povera di avvenimenti e riuscire a condirla con tante parole diventa complicato. Certamente posso dirvi che i disegni sono splendidi e ho amato la scelta dei colori, come posso dirvi che Eryk, the Darkling, l’Oscuro, Aleksander, chiamatelo come più vi piace, è uno dei cattivi più affascinanti in assoluto.
In questa GN esce la sua vulnerabilità e questa storia aiuta a capire meglio la sua personalità e quali circostanze lo hanno spinto a diventare ciò che è. Vederlo sorridere e aprirsi riempie il cuore di tutti coloro che lo hanno amato nella trilogia Shadow and bone, io sono tra quelle che nel primo volume si era invaghita di lui, ma poi ha dovuto rivalutare la propria capacità di giudizio. Certo il tradimento che subisce getta luce sulle sue scelte e sulla sua voglia di creare un mondo che protegga i grisha da chi li caccia perché li teme, ma il finale mostra un cambiamento repentino che punisce chi non ha nessuna colpa in modo gratuito, crudele e spietato. Il fine giustifica i mezzi? Insomma direi di no e in questo caso i colpevoli sono coloro che somigliano all’Oscuro, ma a pagarne le conseguenze sono coloro che non hanno fatto nulla di male. Forse avrebbe potuto spiegare, forse avrebbe potuto fuggire senza voltarsi indietro, forse non avrebbe mai dovuto desiderare una vita normale.
Soffre la sua condizione, sa che avvicinarsi ad altri grisha può metterlo in pericolo, sa che non deve essere toccato per non rivelare il suo potere così diverso e ambito. Ma la solitudine per un ragazzino è qualcosa di difficile da accettare, così Erik quando vede delle ingiustizie interviene a proteggere due ragazze del villaggio a cui sono approdati lui e Lena e stringe un’amicizia che potrebbe rivelarsi pericolosa perché lui non può fidarsi di nessuno tranne di sua madre. Vivere in un accampamento grisha per lui è un sogno, finalmente ha altri ragazzi della sua età con cui confrontarsi e non vede l’ora di restare nello stesso luogo per qualche mese. Le cose però non vanno come aveva sperato e proprio la persona a cui si avvicina vede in lui la via più facile per essere rispettata e temuta. Un tradimento che all’inizio Erik accetterà come una condanna fino al momento in cui capirà che deve reagire e non subire un destino scelto da altri.
Se siete appassionati del mondo creato dalla Bardugo non potete lasciarvi sfuggire Demone nel bosco.