Cose che abbiamo dimenticato. Things We Left Behind di Lucy Score

Lucian Rollins è un uomo d’affari spietato. Deciso a cancellare la cattiva reputazione della famiglia, trascorre ogni minuto della vita a costruire il suo impero: denaro e potere sono la sua sicurezza ed è disposto a tutto per ottenerli. A mettergli i bastoni tra le ruote, però, arriva Sloane Walton, un’esuberante bibliotecaria determinata a ottenere giustizia per un torto subito anni prima da suo padre per mano dei Rollins. Legati da un antico segreto, Lucian e Sloane si detestano apertamente e diffidano l’uno dell’altra. Tuttavia, per caso, col passare del tempo i battibecchi accendono le fiamme della passione e spegnerle diventa impossibile. Talvolta, però, neanche l’amore riesce a colmare le differenze tra due persone agli antipodi, che desiderano per il futuro cose diverse. Lucian e Sloane riusciranno a trovare un punto di incontro o il sentimento che li unisce non sarà abbastanza?

Cose che abbiamo dimenticato. Things We Left Behind di Lucy Score, terzo volume della Knockemout Series, uscito a marzo con Newton Compton.

Mi spiace tantissimo dover dire addio a questa serie che mi ha tenuto compagnia dal 2022 e che col capitolo conclusivo ci regala il miglior libro della trilogia perché, diciamolo, Lucian/Lucifer ha popolato i nostri sogni fin da quando lo abbiamo incontrato la prima volta e sapevamo che il volume a lui dedicato sarebbe stato una bomba sia per la sua personalità che per il trascorso con la nostra bibliotecaria del cuore.

Grazie al doppio POV possiamo seguire Lucian e Sloane nei vari aspetti delle loro vite, sia in ambito lavorativo che non, uno degli aspetti più interessanti della trilogia è la connessione tra i sei protagonisti. Lucian è il migliore amico dei fratelli Morgan, Knox e Nash sono un punto fermo della sua vita da sempre e sono fondamentali per tenerlo ancorato alla realtà quando il lavoro prende il sopravvento su ogni altro aspetto. Perché Lucian non è arrivato ad essere l’uomo d’affari spietato che tutti conoscono dal nulla, il suo è un passato doloroso, fatto di sacrifici e rinunce, che lo ha forgiato e spezzato.

Ho amato leggere del suo passato condiviso con Sloane, per vedere i momenti di tenerezza e comprensione, ma anche per scoprire i motivi che li hanno portato alla inevitabile rottura e all’odio reciproco che si versano addosso ogni volta che respirano la stessa aria.

Ho amato vederli interagire a vari livelli, quando la loro tenera amicizia era un segreto da custodire gelosamente, quando non sopportavano nemmeno la vista l’uno dell’altro, quando l’attrazione che covava sotto le ceneri è divampata come un incendio e ogni cosa ha iniziato ad andare al proprio posto.

Lucifer è così perfettamente calato nella sua dimensione demoniaca, così perfetto sotto molti aspetti che lo rendono unico e inimitabile, così solido nelle sue convinzioni e nelle sue decisioni che vi sarà impossibile non amare ogni lato del suo carattere oscuro e schivo.

Lucian non dimentica chi lo ha aiutato, per lui i genitori di Sloane sono importanti, delle persone così speciali da accogliere un ragazzo quando era solo al mondo, nonostante non fosse orfano, un ragazzo che meritava un futuro migliore di quello che si prospettava per lui, un ragazzo la cui unica colpa era essere nato nella famiglia sbagliata. Sloane non sa nulla di quel passato che coinvolge i suoi genitori e quando lo trova al funerale del padre, così vicino a sua madre, è curiosa di scoprire cosa li leghi in modo così profondo.

Lucian non è un libro aperto, non si sbottona facilmente, ma Sloane non è tipa da mollare il colpo e trova il modo di entrare nella sua sfera personale e farsi raccontare qualcosa dei tanti anni in cui si sono persi di vista e odiati apertamente ogni volta in cui venivano in contatto.

Come avrete capito ci troviamo di fronte a un second chance romance, slow burn, spicy, grumpy vs sunshine con una componente suspense di cui non vi ho parlato perché è stata la parte che mi è interessata meno, tutta la mia attenzione è stata risucchiata dalla storia d’amore. Ma era giusto dare una conclusione alle vicende narrate fin dal primo capitolo che fanno da sottotrama all’intera narrazione anche se l’intera trilogia avrebbe funzionato alla grandissima anche senza inserire un ulteriore elemento e lo dico a ragion veduta perché la Score ha scritto tantissimo approfondendo ogni minimo dettaglio di ogni coppia.

Insomma smeraldi non vi dirò di più, so che molte di voi conoscono la Score e la amano e sono certa abbiate già provveduto a leggere Cose che abbiamo dimenticato ben prima della sottoscritta. Per chi se la fosse fatta sfuggire fino a questo momento: recuperatela subito!

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