Consume me di Elvereth Ahn

Consume Me

Titolo: Consume me

Autrice: Elvereth Ahn

Genere: Dark Paranormal Romance Autoconclusivo

Evil
Sono nato in una notte senza luna e senza stelle. Un benvenuto perfetto per chi nasce con l’anima nera.
Amo distruggere, arrecare dolore. Amo sentire le urla dei dannati.
Perché sono il figlio del Diavolo e le tenebre sono la mia casa.
Devo portare a termine una missione: infangare d’oscurità l’anima di una donna marchiata fin dall’infanzia. Hope Anderson.
Lei rappresenta il punto di svolta per noi demoni.
Per l’Inferno.
Ma non era previsto che risvegliasse in me l’unica cosa che ho cercato di sopprimere fin da quando ne ho memoria.

Hope

Sono merce di scambio.

La mia vita non mi appartiene. Lo conferma il pentacolo capovolto impresso sul palmo della mia mano sinistra.

Il simbolo del Diavolo.

Ho scoperto parti di me che nemmeno pensavo esistessero: il desidero di fare del male, la sete di vendetta, la voglia di vedere scorrere il sangue.

Il buio che mi ha sempre tormentata, ora, mi ammalia. Mi seduce grazie a degli occhi rossi capaci di consumarmi con una passione deviata.

Il loro richiamo è potente e non riesco a resistere.

O, forse, non voglio resistere.

Consume me

Recensione di Sara – Consume me di Elvereth Ahn, libro Paranormal Romance dalle tinte dark, autoconclusivo, pubblicato il 4 Luglio 2018.

Ora vi confido un segreto. Questo è il primo libro che leggo che unisce i miei due generi preferiti: il Dark Romance e il Paranormal Romance. Non mi era mai capitato di leggere qualcosa che appartenesse ad entrambi i generi, che li unisse e trasformasse in qualcosa di ancora migliore, in qualcosa che ha superato di gran lunga le mie aspettative. Avevo paura sconfinasse troppo in un genere e l’altro rimanesse un contorno sbiadito, invece non è stato così.

“Prestate attenzione, perché questa storia non ammette errori e potrebbe rubarvi l’anima. Letteralmente.
Non solo perché vi spedirà dritti in un luogo dannato, ma anche perché vi farà conoscere un amore impossibile. Il mio.
Mettetevi comodi, perché partiremo dal principio. Dall’inizio di tutto. Partiremo da diciannove anni fa. Da quella sera maledetta.”

Questo libro è stato un viaggio in un mondo pieno di ombre, di paura e male. Un viaggio che mi ha lasciato tanto, ma che ho dovuto fare senza una parte di me, quella razionale, e il tutto per potermelo vivere appieno.
Ho dovuto separarmi dal mio cervello, dalla mia morale e dalla mia razionalità. E sono felice di averlo fatto, perché solo così mi sono immersa negli Inferi con Evil e Hope, solo così ho lasciato alle ombre la possibilità di circondarmi e guidarmi durante la lettura di un libro che non sarà facile dimenticare.

È come se stessimo lottando, con le mani che si toccano senza mai fermarsi e percorrono ogni parte di noi, con i denti che cozzano, le lingue che si attorcigliano e le bocche che mordono. Non c’è più pietà, non c’è bontà. C’è semplicemente la nostra furia, il nostro tormento, la nostra anima dannata e i nostri cuori umani. C’è il fuoco che ci fa bruciare insieme e rende l’Inferno anche la mia casa.”

Hope Anderson è stata dannata fin da quando sapeva a malapena camminare. Era solo una bambina quando una notte piena di fuoco e buio le ha portato via l’innocenza, il futuro e tutto l’amore. Le ha portato via la vita.
È stata marchiata per la semplice avidità umana, è stata tradita da quelle persone che le hanno dato la vita, che hanno promesso di proteggerla e renderla felice.
Quelle persone che ancora, dopo anni, non riesce completamente ad accusare del suo destino, non riesce completamente ad odiare. Perché lei ama i suoi genitori e, per proteggerli, è disposta a tutto.
Magari lei non avrà più un futuro, ma loro sì. Loro vivranno, saranno felici e, proprio per evitare di farli soffrire, Hope deve allontanarsi da loro, negare a chiunque di affezionarsi a lei, di provare un sentimento, un legame. Non può sopportare il suo destino se sa che ci saranno persone che soffriranno dopo la sua scomparsa.

“Non è Evil a spaventarmi, quanto la consapevolezza che, anche se non lo vediamo, anche se non ne siamo sempre testimoni, il Male alberga nel cuore delle persone. Qualunque esse siano. Per esempio mio padre, che per ottenere di più dalla vita ha deciso di affidarsi al Diavolo. E persino in me che, anche se non vorrei ammetterlo, bramo le mani di Evil sul mio corpo.”

Hope sopravvive, respingendo tutti, facendo dell’ironia e del sarcasmo la sua difesa contro tutto e tutti.
Soltanto, non sa quanto tempo le rimane. Non sa quando sarà il suo ultimo giorno.
Finché un paio di occhi completamente rossi, come quelli che l’hanno marchiata da piccola, le rendono chiaro che il tempo, ormai, è scaduto. Perché l’Inferno è arrivato per portarla via.

“Lei è mia. A causa del suo marchio. Mia a causa del mio sangue che scorre dentro di lei. Mia perché ormai l’oscurità l’ha infettata. Lei è mia perché, nonostante l’oscurità, riesce ancora a credere nella sua umanità. A causa di tutto ciò, e del mio cuore umano che la brama e brama la sua piccola luce, lei è mia. E io, ormai, temo di essere suo.”

L’Inferno è la sua casa, è parte di lui ed Evil ama chi è, ciò che è. È un demone, si nutre della paura e del dolore dei mortali. Si diverte a provocarli, a ingannarli e a stuzzicarli. È un cacciatore pronto a tutto per scovare la sua preda, darle la caccia e portare a termine la sua missione.
Ora la sua missione è preparare l’umana Hope Anderson per ciò che il Diavolo, suo padre, ha in mente per lei. Hope è importante. È stata marchiata da bambina, è cresciuta assieme al seme del male, che ha corrotto la sua anima e il suo cuore. Ma Hope non si rende conto di quanto sia profondo il male che fa parte di lei, di quanto lei stessa sia importante per l’Inferno.
Ed ora Evil deve prepararla. Ricordarle chi è, il suo scopo. Deve spezzarla, per poter dare a suo padre la possibilità di farla rinascere in qualcosa di unico e raro.
Solo che non si aspettava la forza e la tenacia di questa ragazza. Non si aspettava lei.

“Io porto distruzione, porto dolore, tormento e oscurità. Rappresento la fine.”

Tutto diventerà solamente più interessante: una sfida continua, una lotta per la vita.
Una guerra di sentimenti inaspettati e piena di dolore, paura e sconfitta.
Il demone con il cuore umano, cresciuto nell’oscurità, che non può dimostrarsi debole. Non vuole.
La ragazza che non vuole arrendersi, il cui destino è segnato da sempre, incapace di odiare completamente il demone che metterà fine alla sua esistenza.

È ovvio che ormai Hope Anderson è spacciata. È mia, e ho intenzione di plasmarla nel migliore dei modi, per farle capire che l’oscurità è l’unica vera compagna di vita.”

Come può nascere qualcosa tra un demone e un’umana? Come può lei provare dei sentimenti per colui che le porterà via tutto, compresa la vita? Come può lasciare che il male assoluto la sfiori? Come può aver bisogno di questo tocco? Non sempre esiste una spiegazione razionale o giusta per ciò che il nostro corpo desidera, per ciò che il nostro cuore prova. Tutto questo può essere sbagliato per alcuni, mentre per altri è solamente giusto. Io? Io sono del pensiero che ciò che ti fa stare bene non deve essere per forza sbagliato o giusto, ma è semplicemente ciò che in quel momento riesce a renderti felice.
E, in maniera contorta e pericolosa, qualcosa nasce tra Hope ed Evil.
Qualcosa di impossibile e sbagliato, o forse no.
Perché Hope ha sempre avuto dentro questa oscurità. È una parte di lei che è attratta da ciò che è Evil, dal mondo da cui proviene.

“Avevo una possibilità di redenzione, di aggrapparmi alla ragione e distruggerlo senza alcun tentennamento. Allontanarmi e recuperare il mio concetto di sanità mentale. Adesso non più. Tra le sue braccia sono argilla modellabile a suo piacimento.”

Questa storia è la storia di un legame tra due esseri differenti, tra un ragazzo e una ragazza, ma anche la storia che non ci viene raccontata. Questa storia riguarda il male assoluto. La redenzione, la luce e il bene non esistono. Esiste solo il peccato nato dallo sfiorarsi dei corpi di Hope ed Evil, il peccato nato dal loro bisogno di possedersi, dalla lussuria e dall’ira. Perché Hope non è disposta ad arrendersi al suo destino, e imparerà presto cosa significa provare davvero il bisogno di vendicarsi, di punire, di fare del male.
Lo assaporerà, ne vorrà sempre di più, inizierà a non poterne fare a meno.
L’unica domanda da porsi, ora, è semplicemente chiedersi se Hope riuscirà a sopravvivere ad Evil, oppure se soccomberà al suo destino, il cui boia ha gli occhi rossi come il fuoco dell’inferno?

“Lui non è niente se non il figlio del Diavolo. E io non sono niente se non la loro vittima sacrificale.”

Quest’autrice mi ha incantata con il suo libro, non starò qui a negarlo. Ha unito i miei due generi preferiti, senza lasciare a margine nessuno dei due. Ha dato vita ad una protagonista femminile, Hope, come non ne trovavo da tempo. Evil, invece, è uno di quei personaggi che è raro trovare nei libri, perché lui è coerente con se stesso e con ciò che vuole dalla prima all’ultima pagina. Matura, cresce e impara che esiste anche il cuore, ma è sempre lui e non cambia per la ragazza di turno. E questo è stato il colpo di grazia che mi ha ucciso durante la lettura, facendo finire questo libro direttamente tra quelli che rileggerò ancora e ancora.

“Mi bacia quasi con tenerezza e sono a un passo dal perdere completamente la testa, e il cuore, per lui.”

bellissimo

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