Come l’ultimo rigore di Alessia Esse
Trama Quando Viola Costa e Lorenzo Ragone hanno diciassette anni, sono convinti che il loro amore sia più forte di tutto. Lei vorrebbe diventare una giornalista sportiva. Lui è un calciatore forte e brillante. S’innamorano sui banchi di scuola, senza sapere che il primo amore è sì il più dolce, ma anche il più vulnerabile. La fine della loro storia li segna entrambi, separandoli e rovinando la loro amicizia.
Oggi, Viola e Lorenzo non potrebbero essere più distanti. Lei, un’affermata giornalista, vive e lavora a Milano. Lui, invece, vive a Pontenero, il luogo in cui è nato il loro amore.
È lì che Viola è diretta per trascorrere un mese di vacanza, ed è lì che – nonostante l’iniziale rifiuto – riallaccerà i rapporti con Lorenzo.
In un viaggio tra presente e passato, i due giovani, ormai adulti, avranno la possibilità di ripercorrere la loro storia, e di fare i conti con gli sbagli, i rimpianti, le opportunità mancate. E con una scintilla che forse non si è mai spenta.
Recensione di Veronica – Come l’ultimo rigore di Alessia Esse. Alessia Esse era davanti alla porta, con una barriera ben piazzata di fronte. Con nonchalance ha tirato piazzando con facilità il pallone all’incrocio dei pali, impossibile parare … ed è stato Goal! Si, Alessia Esse con questo Romanzo ha fatto Goal!
Oggi care lettrici ho la possibilità di raccontarvi “Come l’ultimo rigore“, contemporary romance, uscito il 30 maggio e che l’autrice mi ha dato l’opportunità di leggere in anteprima.
Viola è un’affermata giornalista sportiva che è stata vittima del potere mediatico, rifiutando in diretta una proposta di matrimonio del suo collega Riccardo, molto amato dal pubblico, si è resa bersaglio delle critiche spesso cattive oltre ogni misura dei suoi presunti fans. Continuamente assediata, cerca rifugio durante le vacanze estive nel suo paese natale, Pontenero, paese a cui vi affezionerete subito, perchè è li che è nato l’amore tra lei e il suo compagno di classe Lorenzo.
Lorenzo è un ex calciatore, ora presidente di una squadra di calcio, in cerca di un riscatto da una vita che forse l’ha punito. Ora vive di nuovo a Pontenero dove a breve inaugurerà il nuovo Stadio.
Il romanzo è ambientato inizialmente nel presente, proprio nel 2017, Viola ha 33 anni ed è un’affermata giornalista sportiva. Il resto del libro è un continuo susseguirsi di flash back! la Storia di Viola è Lorenzo è raccontata dal punto di vista della protagonista che ripercorre le loro tappe fondamentali sin dai tempi del liceo. Vediamo nascere l’amore dei due ragazzi tra i banchi di scuola, e poi li scopriamo nel corso degli anni fino al presente. Viola e Lorenzo hanno 33 anni, hanno affrontato esperienze diverse, si sono trovati e persi continuamente, il loro desiderio di emergere, di essere qualcuno è passato spesso in primo piano rispetto alla loro storia, troppe volte il loro egoismo ha avuto la meglio sul loro amore. Ma allora erano davvero innamorati? la passione per il calcio di Lorenzo poteva convivere con i sentimenti che lui nutriva per Viola? e il desiderio di Viola di diventare una giornalista sportiva e far carriera in questo mondo dominato dagli uomini, poteva combaciare con l’amore che provava per Lorenzo?
Entrambi i personaggi sono stati vittime della paura di perdersi, di rimanere indietro rispetto alle opportunità che la vita gli ha proposto trasformandoli a volte in persone quasi egoiste. Egoiste proprio verso le persone amate.
Viola è ambiziosa, non vuole essere limitata dall’epilessia che l’ha colpita all’età di sei anni e che la costringerà a prendere medicine per il resto della sua vita. Lorenzo è orgoglioso ma straordinariamente romantico, tuttavia forse inconsciamente troppo concentrato su sè stesso. Entrambi vogliono essere qualcuno, vogliono brillare e questo li porta inevitabilmente allo scontro. Come fare a far conciliare i loro bisogni e desideri?
Lorenzo dopo l’ultimo anno di liceo viene contattato da un importante squadra di calcio e senza pensarci troppo accetta la proposta che lo porterà lontano da Pontenero per molti anni, lontano da Viola. Lei inizia ad aver paura, paura di rimanere incastrata nel paesino ad aspettare le chiamate di lui, ad attendere che possa tornare per trascorrere del tempo insieme, senza avere la possibilità di permettere al tempo di non scorrere e i suoi sogni di rimanere chiusi nel cassetto mentre Lorenzo realizza i suoi.
“Voglio brillare,” gli dico tra le lacrime. “Voglio brillare come te. Fammi brillare, ti prego.”
“Tu brilli già,” dice lui. “Sei la mia Supernova, principessa. Tu, per me, brilli già.”
Ma le parole di Lorenzo non sono sufficienti per Viola, non sono abbastanza. Lei vuole brillare anche per lui non solo per lui. Dargli ascolto significherebbe solo non realizzare i suoi sogni.
Le scelte che fai devono farti sentire come alla finale di Champions League, quella del rigore di Shevchenko contro la Juve. Viola ricorda bene come le esplose allora il cuore, ricorda le lacrime di gioia e l’esultanza per la vittoria della sua squadra del cuore. Viola e Lorenzo saranno mai come l’ultimo rigore?
Viola teme che se dovesse accettare di rimanere con Lorenzo, non sarà mai felice e perciò prende lei la decisione più difficile : interrompere la sua bellissima storia! Sono giovani, devono fare le loro esperienze, ma se invece fossero destinati a ritrovarsi?
“Il tempo passa , le vostre vite si evolvono, ma tra voi c’è sempre qualcosa che vi porta a ritrovarvi. Siete come calamite” . Si perchè il destino mette Viola e Lorenzo sulla stessa strada molte altre volte durante il loro futuro. Più grandi di qualche anno e più consapevoli, si troveranno di nuovo a fare delle scelte, di nuovo dovranno decidere qual’è la priorità della loro vita.
“lascia che ti dica anche un’altra cosa: io non sono pronto a dirti addio. Non sono pronto a vederti salire su un treno per l’ennesima volta. E’ da diciassette anni che non posso dirti addio, e per un motivo o per un altro ho dovuto farlo”
Saranno in grado i nostri protagonisti a perdonarsi gli errori del passato? riusciranno a capire cose conta davvero nella vita?
“Lei cerca di dimenticare. Lui non ha mai dimenticato. La loro storia è finita da un pezzo. Ma è possibile cancellare un amore?”
Al di là dei protagonisti , a mio parere presentati in modo praticamente perfetto, l’autrice è stato in grado di coinvolgere il lettore anche nell’ambientazione. Il paesino, la vita della famiglia del sud, la scuola … tutto è raccontato con una precisione di dettagli che ti permette di immaginare i luoghi anche non avendoli mai sentiti nominare. Inoltre lo stile di Alessia è impeccabile, ho sempre apprezzato il suo modo di scrivere, ricco, preciso e calzante. In questo romanzo poi, il continuo passaggio da presente a passato è stato ben studiato. Il lettore scopre la vita dei due protagonisti poco alla volta, tenendo sempre alta la sua curiosità. Sappiamo che nel presente Viola non sta con Lorenzo ed ha rifiutato in diretta una proposta di matrimonio del suo fidanzato, ma come siamo arrivati a ciò? e più leggiamo e più vogliamo sapere. E cosa dire della precisione con cui parla di calcio? una donna? praticamente ho imparato più da questo libro che da anni e anni di tv in compagnia di mio padre! E sono sicura fosse tutto corretto perchè ogni tanto mettevo alla prova il mio ragazzo sulle informazioni che leggevo nel romanzo ihih
Insomma cara Alessia che dire … Brava!
Mi sa che ho parlato anche troppo, non voglio svelarvi nulla di più, perchè questo è un romanzo che va sicuramente letto. Leggendo vi verrà da sorridere al ricordo della vostra adolescenza, vi arrabbierete di fronte alle scelte dei protagonisti, vi sentirete vicini alla realtà raccontata da Alessia. Non fatevi ingannare dalla copertina, rosa con i palloncini… non è un libro che racconta di amore zuccheroso, non è un romanzo che parla di calciatori ignoranti e vallette trasognanti che si augurano la pace nel mondo. E’ una storia che parla di amore e di scelte, di sentimenti contrastanti, di amicizia, famiglia e si … anche di calci di rigore!
E lettrici … se non lo avete ancora fatto, leggete anche gli altri romanzi dell’autrice che non vi deluderanno di certo!
Alessia Esse è stata così gentile da rispondere ad alcune domande di Veronica circa Come l’ultimo rigore e progetti futuri, venite a scoprire cosa ci ha confessato.
Cara Alessia, hai ribadito più volte che questo romanzo per te è molto speciale. Quanto della tua vita c’è tra le pagine?
Come Viola e Lorenzo, anch’io sono cresciuta in un paesino che affaccia sul mare, in provincia di Salerno. (Per Pontenero, infatti, mi sono ispirata alla mia cittadina.) Come Viola, anch’io sono cresciuta in una famiglia di ristoratori (mia madre è una chef), e anch’io ho dato spesso una mano a lavoro, facendo tardi quando andavo a scuola. E infine, proprio come Viola, ho avuto anch’io un amore di nome Lorenzo. In quel caso le cose non sono andate bene, ma ricordo con il sorriso gli anni delle prime cotte, dei primi amori. In tal senso, tante cose della mia vita adolescenziale sono raccontate nel libro. E anche un paio di episodi della vita adulta… ma stavolta non dirò quali
Il romanzo è molto dettagliato dal punto di vista dell’informazione calcistica, inoltre la nostra protagonista è una milanista super appassionata, mentre tu tifi Lazio. Già stupisce sentir parlare una donna di calcio, per cui complimenti…ma quanto è stata dura immedesimarsi in una Milan addicted? non intendo per attaccamento alla maglia, più che altro in termini di reperimento informazioni, alcune indispensabili ai fini della storia, paragoni che solo ad un appassionato verrebbero in mente (io stessa mi ero convinta tu fossi milanista!)
Calarmi nei panni di una tifosa milanista è stata la cosa più difficile che io abbia fatto da quando scrivo, e non solo perché io non tifo per quella squadra, ma perché per raccontare il mondo visto da Viola ho dovuto letteralmente studiare la storia del Milan di quegli anni: i calciatori, le partite, i trofei, gli aneddoti particolari. Prima di iniziare a scrivere ‘Come l’ultimo rigore’ ho letto diverse biografie di giocatori e allenatori che hanno avuto a che fare anche col Milan, e nel corso della scrittura mi sono più volte rivolta a dei tifosi milanisti per avere conferma di certi dettagli. Non è stato semplice, giuro. La mia mente laziale ha faticato molto nel corso di sei mesi
Come mai una laziale sceglie di vestire la maglia rosso nera nel suo romanzo?
Quando ho deciso che avrei parlato di calcio, il mio cuore è andato subito alla Lazio. Dopo un periodo di riflessione, però, ho scelto di orientarmi sul Milan, per diverse ragioni: A. in Segreto (La trilogia di Lilac #2) ho già onorato la mia fede calcistica, e non mi andava di ripetermi; B. ci tenevo a fare una sorpresa a qualcuno di molto speciale <3<3; C. scrivere una storia dal punto di vista di una donna che tifa Milan sarebbe stato complesso, difficile, e io adoro le sfide, quando si tratta della scrittura; e infine D. solo le particolari vicende calcistiche del Milan si sarebbero incastrate alla perfezione nella storia di Viola e Lorenzo. Istanbul, Atene, Milano, la Champions League: non avrei potuto scegliere un’altra squadra. E sono molto felice di averlo fatto.
Immagino che ora vorrai un po’ riposarti … ma hai già qualcosa che bolle in pentola?
Mi piacerebbe molto tornare a Pontenero per raccontare le storie di Giada ed Elena. E poi ci sono le storie di Charlie e Mordecai (dalla serie Nel Cuore di New York), e un’altra serie moltomoltomolto interessante. Le idee ci sono, la voglia di scrivere anche: spero che i lettori me lo permettano