Come disinnamorarsi perdutamente di Jana Casale
Ogni volta che si guarda allo specchio, Joy riesce a vedere solo la pancia che sporge dai jeans. È abbonata ai ragazzi sbagliati e inizia a rendersi conto che forse non è mai stata realmente innamorata e che no, non è vero che sta bene da sola. Annie, invece, ha una relazione stabile con Jason, che però non sembra metterci lo stesso impegno. È circondata da amiche che si sposano e fanno figli, mentre il suo ragazzo è sempre più distratto e assente. Spesso sparisce, senza farsi vivo neanche con un messaggio, quando a lei basterebbe una faccina sorridente.
Quando, per abbattere le spese dell’appartamento che condividono, decidono di affittare una stanza a un coetaneo, la vita di una di loro cambia. Joy infatti si innamora perdutamente di Theo, un ragazzo carino, gentile e sensibile con cui passa ore a chiacchierare e serate sul divano a guardare film, che la convince a fare dispetti ai vicini rumorosi e che inizia a chiamarla con un nomignolo affettuoso. Anche se tra di loro non accade mai niente, Joy continua a sperare che prima o poi l’amicizia diventi qualcosa di più, ed è disposta a tutto: lo aspetta sveglia, cucina per lui, gli fa il bucato, pulisce al posto suo, si accontenta della sua semplice compagnia, costruendo con le sue stesse mani una pericolosa trappola emotiva. Finché una sera Theo porta a casa Celine, una fidanzata di cui non aveva mai fatto parola e per di più bellissima…
Con ironia e sensibilità, Jana Casale racconta la storia di tre giovani donne che devono fare i conti con le proprie insicurezze e che impareranno una delle lezioni più importanti della vita: mai permettere a una relazione di far passare l’amore per se stesse al secondo posto.
Come disinnamorarsi perdutamente di Jana Casale, romanzo pubblicato da Mondadori il 6 giugno.
Com’è possibile che questo libro sia stato etichettato come romance su Goodreads? Non ha nulla di romance e questo mi ha un tantino destabilizzato perché mi aspettavo altro. Con questo non voglio dire che sia un brutto libro, è scritto bene, è scorrevole ed è un pugno allo stomaco.
Dalla trama credevo mi sarei trovata al cospetto di qualcosa sul genere ‘La verità è che non gli piaci abbastanza’, ma è molto più amaro di così perché non pone l’accento solo sulle relazioni disfunzionali con gli uomini, ma soprattutto con noi stesse.
Mi ha lasciato una sensazione di tristezza, mi ha trascinato nelle vite delle tre protagoniste con prepotenza e non mi ha lasciato andare fino alla conclusione che dona un briciolo di speranza al lettore, ma non indora per nulla la pillola.
Una lettura che lascia il segno, che porta a riflettere, che mostra quanto l’indifferenza di ogni uomo possa ferirci se non siamo in grado di porre un freno, di mollare, di reagire e andare oltre.
Tra le tre protagoniste quella che mi ha fatto più arrabbiare è sicuramente Joy, mamma mia che zerbino. Al primo sguardo si innamora perdutamente del nuovo coinquilino e prende ogni briciola che lui le lancia come una manna dal cielo. Quante donne si ritrovano a servire un uomo che nemmeno le degna di uno sguardo? Quante donne si lasciano abbindolare da frasi sterili dette solo per colpire nel segno e raggiungere lo scopo?
Joy non si rende conto di nulla, pensa di avere una chance, crede che le parole che Theo pronuncia siano qualcosa di più, crede che fargli il bucato, sistemargli la camera, fare le pulizie e cucinare per lui la condurranno da qualche parte, ma si sta solo illudendo e non se ne rende conto nemmeno quando lui porta a casa la sua fidanzata.
Celine che si accontenta di un rapporto tiepido per non dover soffrire ancora. Celine che non si rende conto di quanto è bella e speciale e che troppe volte nella vita ha rischiato di svendersi per l’insicurezza che da sempre condiziona ogni sua scelta. Celine che scatena l’invidia di molte donne, ma che non si vede mai abbastanza.
E poi c’è Annie i cui pensieri a volte sono cattivi, che ha un po’ di quella crudeltà tipicamente femminile che non te la fa trovare per nulla simpatica. Ma Annie è senza dubbio quella che affronta un percorso di crescita maggiore e poco importa che l’epifania arrivi all’alba del trent’anni, almeno arriva. Annie ha un fidanzato per cui lei non è altro che una coinquilina con cui dividere l’affitto e ce ne vorrà di tempo prima che si renda conto di meritare molto più di questo e che può ripartire da se stessa e dal suo gatto Simon (senza dubbio il miglior esemplare maschile del libro) e gettare all’aria le sue possibilità di carriera per fare la cosa giusta. Annie alla fine mi è piaciuta e viste le premesse non ci avrei scommesso un centesimo.
Come disinnamorarsi perdutamente non è un romance, ma non scartatelo a prescindere perché potrebbe sorprendervi.