Ci vediamo un giorno di questi di Federica Bosco
Trama A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.
Recensione di Veronica – Ebbene sì, come avrete già capito, io sono quella delle letture da recuperare, questo però non potevo lasciarmelo sfuggire. Oggi vi parlo di “Ci vediamo un giorno di questi” di Federica Bosco, edito Garzanti e pubblicato a settembre 2017.
Sinceramente non avevo ancora letto nulla di quest’autrice ma a colpirmi è stata la bellissima cover (più che altro diversa dalle solite a cui ci ha abituato NC) e la trama, e devo dire che le aspettative iniziali sono state ben ripagate.
Il romanzo è un inno all’amicizia, quella vera, quella che affonda le proprie radici ai tempi della scuola quando la più grande condivisione erano le merendine e i segreti sul ragazzino che ti piaceva; poi queste radici crescono, diventano più robuste e si aggrappano al terreno per diventare solide ed essere un valido ancoraggio per un qualcosa di grande che sta crescendo con noi. Attraverso le pagine del suo romanzo l’autrice ci presenta tutte le sfaccettature di un’amicizia tra ragazze, un’amicizia così profonda da far sembrare le due protagoniste quasi sorelle.
Caterina e Ludovica si conosco a scuola, durante un intervallo. Galeotto fu il panino al prosciutto di Ludo, decisamente più appetibile dei biscotti al miglio senza zucchero di Cate. Mai, sulla carta due persone così diverse avrebbero potuto legare. Ma l’amicizia in fondo è come l’amore, sa sorprenderti nel momento più inaspettato, e ti regala la persona più impensabile che avresti potuto cercare.
“Nel mio mondo pieno di spigoli lei era una piacevole imbottitura. Perché a me la vita metteva sempre un po’ in soggezione, come se fossi sua ospite e non volessi disturbare, mentre Cate non si faceva nessun problema a camminarle sui tappeti con le scarpe sporche”
Ludovica è la ragazza riservata, silenziosa, controllata. Studentessa modello, pianifica tutto, mai un eccesso o un colpo di testa.
Caterina invece è quella piena di energia, quella che va alle feste, rimorchia e beve fino ad ubriacarsi, quella che morde la vita, la vive a cento all’ora senza nessun rimpianto. Con il sorriso perenne, riesce a regalare allegria a tutti grazie al suo ottimismo sfrenato. E’ la punta di colore nella grigia vita di Ludovica.
La loro amicizia cresce, tra i libri, i primi amori, le difficoltà, le incomprensioni, le fughe e i ritorni. Perché l’amicizia è così; non è lineare, sa dare tanto ma allo stesso tempo ha bisogno di scossoni, qualche litigio, un po’ di distanza … ma sono proprio le amicizie più forti a sopravvivere nonostante tutto e le nostre due protagoniste erano come incomplete l’una senza l’altra. Ad un certo punto, crescendo, non puoi fare a meno della persona che legge le tue parole senza pronunciarle, di colei che ti aiuta senza giudicarti, di quella che può dirti la verità senza ferirti perché da lei sola l’accetti.
Mi rendevo conto che, per quanto provassi a staccarmi da lei, presto o tardi dovevo tornare perché mi mancava la sua carica. Cate era come un pannello solare senza il quale sentivi freddo.
Oggi Caterina e Ludovica hanno quarant’anni, ed è tempo di crescere, tempo di stabilizzarsi, di fare progetti. Caterina ha un figlio ormai quindicenne con un uomo di cui nemmeno Ludo sa nulla, e Ludovica deve dare una svolta alla sua vita perfetta, deve sposarsi e molto probabilmente fare dei figli perché a un certo punto bisogna farlo. Dove sono finite le emozioni? La vita è una soltanto e dobbiamo viverla al meglio. Non bisogna accontentarsi mai e Cate mai permetterà che Ludo trasformi il suo futuro in una lunga linea piatta che tende ad un infinito senza prospettive. Perché è così un’amica, è li pronta per impedirti di fare gli sbagli più grossi, quelli di cui ti pentirai per sempre.
Ho adorato la figura di Caterina, sempre così energica, gioiosa e giocosa nonostante le difficoltà che la vita le ha messo difronte. Sempre altruista, con la voglia matta di vivere e amare il mondo intero. Eppure ho capito anche la figura di Ludo. Così debole, succube di qualcuno più forte, sempre in difetto, sempre indecisa. La fortuna di Ludovica è stata senza dubbio quella di avere accanto una persona forte e matta a sufficienza come Cate, è grazie a lei se Ludo ha potuto finalmente tirare la testa fuori dal suo guscio e scoprire il mondo, respirarlo a pieni polmoni. A volte tendiamo a circondarci di persone simili a noi, ma la verità è che abbiamo bisogno di qualcuno che sia totalmente opposto, che ci aiuti a tirare fuori il nostro meglio, che completi quella parte di noi mancante o semplicemente che ci aiuti a scoprirla.
Quella tra Caterina e Ludovica è un’amicizia fantastica. Non conta il tempo, non conta il numero di messaggi o chiamate. E’ l’esserci, è quella presenza discreta e invadente allo stesso tempo, è la corsa al momento giusto nel posto giusto, è il ricordarsi le date più insignificanti, e il capirsi al primo sguardo senza parole.
Tutti meriteremmo una persona così accanto. Anche i più burberi e asociali, perché non siamo fatti per stare soli.
(immagine)
Caterina e Ludovica, tra battute, risate e qualche lacrima, ci insegnano che la vita ti dona e ti porta via senza preavviso, che non abbiamo tempo da perdere, che dobbiamo goderci ogni attimo e azzardare, provare, insistere per ottenere quello che vogliamo. Non si vive di rimpianti, non si vive si “se” e di “ma”. Un giorno pensi di poter far tutto domani e poi è troppo tardi, il tempo scorre e stiamo ancora rimandando. Ma infondo di vita ce ne hanno data solo una e dobbiamo viverla al massimo perché ogni giorno che lasciamo scorrere è un giorno che non ci verrà restituito.
Ci vediamo un giorno di questi è un romanzo attualissimo e realissimo, è delicato ed emozionante è un tuffo in un presente che a volte rifuggiamo, un’immersione in un mare di riflessioni che forse dovremmo fare più spesso. E’ una storia intensa e ironica allo stesso tempo, piena di colpi di scena, malinconica e dolorosa che ci lascia tanto.
Non ci rendiamo conto della nostra serenità fino a quando non ci viene strappata di mano come un palloncino dal vento.
Care lettrici, rimarrete colpite dall’amicizia tra le nostre eroine, e anche se vi può sembrare un romanzo che racconti ovvietà dedicategli la lettura approfondita che merita, perché a volte abbiamo solo bisogno di sentirci ripetere le cose più banali, quelle che più facilmente dimentichiamo. Siate pronte a qualche risata, a qualche “oh dio questo è troppo vero” ma anche a qualche lacrima, perché la vita è così, un compromesso di gioia, risate e un pizzico di amarezza che ci aiuta ad apprezzarla di più.
Buona lettura a tutti.