Caos. Anime ribelli di Ilaria Soragni

Diciotto. Un numero come un altro, ma quando si tratta di anni allora cambia tutto. Michele li ha appena compiuti ed è come se nella sua testa fosse scattato un interruttore, non per accendere una luce ma per spegnere la vita. Non esce più di casa, perde il lavoro, evita il suo migliore amico Andrea e tutto quello che lo circonda sembra aver perso importanza. Depressione, noia, delusione? Chissà, forse è solo alla ricerca di sé stesso… In un attimo incontra gli occhi più scuri che abbia mai visto, e il mondo torna a girare in un modo che aveva dimenticato, anzi accelera e lui sembra perdere l’equilibrio. Victoria si è appena trasferita dalla città, genitori separati, un fratello ribelle, un padre che lavora sodo per mantenerli e una madre lontana, troppo lontana. Frequenta la classe di Andrea e sfiora sempre Michele per un motivo o per l’altro. Svicola, sfugge, ritorna, lo cerca, scappa di nuovo… Due emozioni che si attraggono e si respingono, la paura del sentimento, la forza indistruttibile del non poter vivere senza il sorriso perché il futuro è uno solo, ed è qui, adesso.

Caos. Anime ribelli di Ilaria Soragni, young adult in uscita oggi, 18 febbraio, con leggereditore.

Ricordiamo tutti cosa si prova a essere adolescenti. La maggior parte dei ragazzi vive questo periodo con grande spensieratezza, credendo di avere un ventaglio di possibilità infinito davanti a sé e non si cura del domani. La maggior parte, ma non tutti, per alcuni è un periodo molto difficile, in cui l’incertezza prende il sopravvento, in cui niente sembra dare soddisfazione, una sorta di limbo tra la fanciullezza e l’età adulta. Entrare nella mente di chi vive i diciotto anni come una condanna non è facile per me, io ricordo l’euforia di quel periodo e quando mi viene chiesto che periodo della mia vita vorrei rivivere non ho alcun tentennamento: l’adolescenza.

Michele invece non so esattamente cosa si aspettasse dal compimento dei diciotto anni, ma non è soddisfatto del mancato cambiamento. I diciotto anni dovevano portare alla svolta, chissà in che modo poi, e questo mancato cambio di passo lo ha gettato in crisi. Michele è depresso, fatica a trovare la sua strada, non riesce a tenersi stretto nessun lavoro perché nessun lavoro gli dà un minimo di soddisfazione, ha cercato di allontanare perfino il suo migliore amico Andrea che prova in ogni modo a tirarlo fuori dal guscio in cui è andato a rintanarsi. Quel qualcosa che riesce a smuoverlo dalla sua totale apatia arriva per fortuna e risponde al nome Victoria.

Finalmente aveva sentito qualcosa, niente di esagerato, solo un brivido, una lieve sensazione, ma era qualcosa. Ma cosa?

Victoria si è trasferita in quel buco di paese con suo fratello, sono andati a vivere col padre e l’idea di non poter vedere più la sua migliore amica e di ricominciare da capo all’ultimo anno delle superiori non l’alletta molto. Victoria ha un bel caratterino, non le manda certo a dire e quando Michele si propone per farle conoscere il luogo in cui è andata ad abitare e di farla ‘integrare’ l’unica sua risposta è un sonoro due di picche. Ma per Michele già aver provato qualcosa sembra un miracolo, la ragazza che non ha nemmeno voluto dirgli come si chiama ha risvegliato in lui interesse, sarà perché gli ha tenuto testa, sarà perché quei suoi occhioni scuri lo hanno incantato, sta di fatto che non si sentiva così vivo da parecchi mesi.

Victoria voleva fare la preziosa ma deve ammettere a se stessa che l’incontro col ragazzo delle consegne non l’ha lasciata indifferente. Da quando era lì quello era stato il momento più strano e più bello che avesse vissuto. Le era piaciuto parlargli, tenerlo sulle spine, prenderlo un po’ in giro, ma soprattutto le era piaciuto lui.

Victoria e Michele sono destinati a incrociare le loro strade di nuovo, lui la cerca, lei non riesce a toglierselo dalla testa e il destino vuole che Victoria sia la nuova compagna di classe di Andrea. Victoria si renderà presto conto che deve smetterla di sfuggirgli, che deve imparare a viversi il momento e cogliere la felicità quando è a portata di mano. Michele comincia a uscire di nuovo e a vivere la sua vita appieno, senza lasciarsi più trascinare nell’abisso in cui era caduto. Ma respingere le tenebre quando sono dentro di noi non è sempre possibile, ci sono cose che non sappiamo spiegarci, eventi che scatenano reazioni spropositate che però non riusciamo a contenere. Cosa è giusto fare: reprimere la nostra natura e adeguarci a come gli altri vorrebbero che noi fossimo o assecondarla? Michele sente di avere qualcosa che lo destabilizza, reagisce e poi si pente, fatica a spiegarsi il perché di come si comporta e si sente sbagliato, inadeguato, vorrebbe essere come i suoi fratelli, trovare il suo posto al mondo, essere soddisfatto di quello che ha, ma proprio non ci riesce. Quanto deve essere brutto sentirsi perennemente insoddisfatti, non provare mai pace, avere qualcosa dentro che ti dà il tormento? La vita per chi è come lui è molto difficile e solo quando avrà il coraggio di confessare ciò che prova a chi gli è accanto si renderà conto di non essere solo.

Caos. Anime ribelli è uno young adult che affronta una tematica di cui non si sente parlare spesso. Ho apprezzato la voglia dell’autrice di non fermarsi alla superficie e la profondità che è riuscita a donare al protagonista. Consigliato dai tredici anni in su.

4 stelle

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