Burning Sand di Bianca Ferrari

Trama Iraq 2018.

Sabbia, caldo, polvere da sparo.

Il Navy SEAL Alexander Lewis sa di essere all’inferno, eppure non ha paura. Determinato e ostile, non perde mai il controllo. L’unica cosa che conta per lui è “servire e proteggere”. Di sicuro non perdere tempo per fare da autista all’ennesimo volontario ingenuo e impreparato, convinto di fare la differenza.

Quello che Alexander non sa è che il chirurgo Richardson è una donna e non è né ingenua né impreparata.

E gli darà del filo da torcere.

Skylar Richardson ha un conto in sospeso con il karma: per questo è partita, lasciando la sua vita perfetta e il suo futuro sposo. L’Iraq non le fa paura, così come non la spaventa il soldato Lewis, gelido e scostante, capace solo di respingerla e giudicarla. Eppure, è a suoi occhi d’acciaio che Skylar torna sempre. Per capirlo. Per capire se stessa.

Il loro incontro è fiamme, sfida e orgoglio. Un uragano capace di cambiare forma ai loro desideri.

In un paese arido, le vite di Skylar e Alexander si sfiorano e collidono, si intrecciano e si strappano, in un turbine di eventi che ha la stessa ferocia della guerra e dell’odio.

E, soprattutto, dell’amore.

Burning Sand di Bianca Ferrari, Contemporary Romance, pubblicato self publishing il 25 febbraio 2020, primo volume della dilogia Flames Series.

Aspettavo questo libro dal Festival del Romance Italiano, cioè da quando ho incontrato Bianca tra gli stand presenti e ne ho approfittato per carpire qualche novità sulle sue prossime pubblicazioni.
Mi dice che sta scrivendo un Military Romance, mi parla delle difficoltà incontrate, anche perché la storia si svolge in Iraq e lei ha inserito termini e piccole frasi in arabo, lingua che non conosce. Mi dice che cerca di non lasciare nulla al caso, ed è perennemente in contatto con chi la aiuta con le traduzioni. Mi parla del lavoro di ricerca continua sul mondo medico, su quello militare, mi svela che ci lavora da tantissimo e non vede l’ora che il suo gioiello veda la luce. Io pure. Soprattutto dopo aver avuto occasione di parlare con lei. Perché Bianca è un’autrice che non si risparmia, che trasmette passione in ogni parola, che si da alle lettrici senza riserve, si mette in gioco, accetta le critiche, i punti di vista differenti, vuole scoprire quali sono i pensieri di chi legge i suoi libri e poi vuole cercare di spiegarti quello che magari non è arrivato. Non è certo tenuta a farlo, ma credo sia parte della sua indole, ama ciò che fa e lo dimostra.
Con quel suo tipico sorriso spontaneo e le anticipazioni regalate, è stata in grado di incuriosirmi così tanto che non appena letto il post della pubblicazione, mi sono proposta per la lettura e sono davvero felice di potervi dire che non ne sono rimasta delusa!

Alexander Lewis, – Lex, se vuoi farlo arrabbiare – è un Navy Seal di istanza a Tikrit, in Iraq. Sa di essere all’inferno, sa che dovrà convivere con incubi atroci e morti sulla coscienza, ma è deciso e non ha paura. Si è arruolato per difendere il suo paese, per fermare nel limite del possibile tutti quegli attacchi verso il mondo occidentale dove le prime vittime sono i civili, i più deboli, come suo padre e suo fratello Tommy, e se loro non possono difendersi da soli, lo farà lui. Integerrimo, con un profondo senso del dovere e la predisposizione alle missioni pericolose, è soprannominato dai suoi compagni di squadra “One”, proprio perché di lui conoscono una sola espressione, quella incazzata. Prepotente, arrogante, deciso, non ama perdere tempo e certo non è felice di dover fare da autista al nuovo volontario che arriva in Iraq con la sua bella laurea solo per lavarsi la coscienza e fare esperienza per arricchire il proprio curriculum.

Skyler Richardson però, non è un medico volontario qualunque. È bella da togliere il fiato, è coraggiosa, decisa, spavalda, senza peli sulla lingua e non è interessata a fare curriculum. Lei ha un conto in sospeso con la vita, un conto che ha il nome di Luke, una ferita aperta nel suo cuore che può curare solo mettendosi a disposizioni degli altri, solo riprendendo, a modo suo, dove aveva lasciato lui.
Alex non ci mette nemmeno un secondo a giudicarla male, a cercare di metterla in difficoltà a puntarle il dito contro, ma lei non è certo una che si fa mettere i piedi in testa o che fugge. Ha messo in pausa tutta la sua vita in America per essere lì, ha dovuto affrontare Percival, il suo fidanzato, che non voleva lasciarla andare a pochi mesi dal matrimonio, e rassicurare in ogni modo sua madre, terrorizzata all’idea di perderla. Ha dovuto necessariamente mettere in gioco tutta se stessa per essere lì, in un mondo a lei sconosciuto, povero, ferito, impaurito, dove il rumore delle bombe diventa quasi un sottofondo musicale al quale doversi necessariamente abituare, dove gli strumenti per curare i feriti non sono sufficienti e bisogna arrangiarsi come si può, dove perdere un paziente sul letto di un ospedale o sul campo di una battaglia, non solo non fa la differenza, ma deve anche essere elaborato in fretta, senza sentimentalismi, perché in Iraq non c’è tempo per soffrire, non c’è tempo per nessuno, la guerra non risparmia.

Sky e Alex apparentemente non potrebbero essere più diversi, eppure, più cercano di respingersi, più si insultano, si allontanano, più sono stranamente attratti l’uno all’altra, come bisognosi di quel contatto fisico e mentale, di quel calore necessario e indispensabile in una situazione al limite. Come se dopo aver passato una vita a fuggire in silenzio, a nascondersi, avessero deciso che era il momento di lasciarsi andare, di fidarsi, di vivere con vero coraggio.

Era ufficiale. La detestava. E la voleva. E la detestava perché la voleva.

Alex è un uomo ferito che non vuole investire il tempo in una relazione. Sua madre l’ha abbandonato da piccolo e lui non ha mai capito cosa volesse dire essere amati da una donna, perciò tenere al riparo il cuore da quei sentimenti sconosciuti è la sua missione personale.
Sky si è trovata a vivere una vita perfettamente confezionata per lei, quasi come se non l’avesse scelta davvero, una vita che forse non la rispecchia, non sente sua e da quando ha perso Luke, il suo cuore è come anestetizzato, come se non ci fosse più realmente posto per qualcun altro, come se non potesse amare nessun altro allo stesso modo. Percival è il suo lieto fine scontato, ma qualcosa nella loro relazione non funziona più da tempo, mancano le emozioni, la voglia frenetica di cercarsi con la testa con il corpo, inseguendosi con i respiri. Manca la tensione del perdersi e poi il piacere di ritrovarsi, manca la passione che muove ogni cosa, e il fatto di provare tutto questo per un altro uomo per giunta arrogante e giudicante, la sconvolge e la gratifica allo stesso tempo.

Il passato che ti sei portata qui era un bagaglio che non pensavi di dover svuotare per riempirlo di me.

Alex è molto di più di quello che mostra, perché una volta che si lascia andare, diventa totalizzante, presente, un uragano che ti investe, un abbraccio di cui non puoi fare a meno. È un uomo che ha paura di mettersi in gioco, ma che quando ama lo fa con tutto se stesso e attiva un senso di protezione e altruismo meravigliosi, sia che si tratti della donna di cui è innamorato, sia che si tratti degli uomini della sua squadra. E la prima a vedere oltre la corazza del Navy Seal burbero e testardo che finge di essere ciò che non è, sarà proprio Sky che, inerme, non potrà che cedere ai folli e sbagliati sentimenti che prova per lui.

Lui ha sconvolto ogni cosa che pensavo di sapere di me stessa, mi ha messo alla prova, mi ha sfidato a essere una persona migliore.

Burning Sand è un Romance che travolgerà tutte coloro che sono in cerca di una storia d’amore con la A maiuscola. A me personalmente è piaciuto molto, anche se alcune volte era in totale disaccordo con Skyler; non so cosa avrei fatto nella sua stessa situazione, ma alcuni suoi atteggiamenti mi hanno messo nella posizione di giudicarla. Altra cosa di cui avrei fatto anche un pochino a meno, sono le numerose scene di sesso, ma solo perché la storia è talmente bella e l’ambientazione così ricca, dettagliata e curata che mi è sembrato un di più non necessario, ho avuto l’impressione ad un certo punto che i due protagonisti fossero fisicamente troppo dipendenti, mentre tra loro c’è davvero un coinvolgimento totale che solo due persone che vivono esperienze simili possono capire.

E’ un libro che fa sorridere, che coinvolge e che commuove pagina dopo pagina. Tocca numerose corde anche al di là della storia d’amore, vi induce un pochino a pensare alla situazione attuale che molti paesi sono costretti a vivere e sì, vi lascia con un finale spiazzante, vi arrabbierete ma allo stesso tempo capirete alcune scelte, e poi non vi resterà che aspettare il 25 marzo per leggere “Bloody Sky” , secondo volume della serie e scoprire quali altre prove attendono i nostri protagonisti prima del tanto sperato lieto fine.

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