Bruges. Diario di viaggio…#olanda_belgio11

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Ultima tappa in Belgio: Bruges. E qui arriva la nota dolente, mi erano sembrate tanto accoglienti le persone in questa vacanza che mai avrei pensato che Bruges sarebbe stata una spiacevole eccezione, tra hotel e bar/pub in cui ci siamo fermati non sono riuscita a capire se il trattamento fosse riservato agli italiani o se avessero problemi con qualsiasi tipo di turista.

Il Golden Tree Hotel sarebbe stato anche carino esteticamente, il problema è tutto il resto: staff non cordiale, camera calda senza aria condizionata e col problema che l’unica finestra dava sulla strada trafficata, pulizia scarsissima, colazione carente e in più hanno fatto bingo con la brillante idea di farci parcheggiare in uno spazio di risulta, in modo che non occupassimo uno spazio macchina e poi farci pagare il prezzo pieno. Assolutamente questo è un hotel che non consiglio a nessuno.

Tralascio questo aspetto negativo e mi concentro sulla città che invece vale assolutamente il viaggio.

Bruges è una bellissima città che, per i suoi magnifici canali, viene spesso definita la Venezia del Nord e il cui intero centro storico medievale è stato proclamato dal 2000 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Passeggiatina esplorativa nel tardo pomeriggio ma l’itinerario che vedete nell’immagine sotto è quello del giorno successivo, in cui ci siamo concessi anche un bel giro in barca lungo questi splendidi canali.

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Usciti dal nostro hotel ci avviamo verso il punto più lontano che ci interessa visitare, il Begijnhof, fondato nel 1245 è il luogo più tranquillo della città di Bruges, iscritto dal 1998 nella lista del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, una sorta di “quartiere chiuso” composto da un complesso di edifici immersi nel verde in cui si ritrovavano le beghine di Bruges, donne dedite ad attività caritatevoli ed oggi ospita un monastero di monache benedettine.

Sul parco interno, dove sorgono alberi con abbarbicate delle casette frutto di un concorso di idee, si affacciano trenta case di color bianco del XVI-XVII secolo e una chiesa e si respirano pace e tranquillità.

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 Appena fuori da Begijnhof si estende il romantico Minnewater, il famoso lago dell’amore, con i cigni e le anatre adagiati sulla riva e per ammirarlo al meglio ci siamo addentrati alla scoperta del Minnewaterpark, un luogo perfetto per godersi una pausa dalla confusione del centro e per respirare il romanticismo di questa zona della città.

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Dopo una piccola sosta su una panchina del parco vista lago ci rimettiamo in marcia dirigendoci verso il centro e troviamo delle bancherelle lungo uno dei canali dove vendono anticaglie e collane di legno colorato perfette come regalini per le nostre mamme, se no poi chi le sente? Altra attrazione imperdibile di Bruges il giro in barca dei canali, questa volta cogliamo la palla al balzo e devo dire che ne vale davvero la pena, hai un punto di vista differente della città e con questo bel sole è molto piacevole muoversi a pelo acqua, ritorniamo anche al Minnerwater e ammiriamo da distanza ravvicinata i cigni.

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Suggerimento per tutti, grandi e piccini, fatevi un bel giro in barchetta!

E’ giunto il momento di conoscere il cuore medievale di Bruges, prendendo Blinde-Ezelstraat ci immettiamo nel Burg, una piazza rettangolare su cui si affacciano numerosi palazzi storici, Casa Provost in stile barocco, l’ex Registro civile in stile rinascimentale e i due edifici più importanti, lo Stadhuis (il Municipio), bellissimo edificio riccamente decorato risalente al 1300 in stile gotico e la Basilica del Sacro Sangue risalente al XV-XVI secolo che accoglie una reliquia col sangue di Cristo.

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Non ci resta che dirigerci verso il cuore pulsante della città, il centralissimo Markt, la piazza del mercato, dominata da edifici imponenti e spettacolari come il Provincial Hof, affiancato dal Museo di Storia e dalla bellissima torre campanaria, Belfort, risalente al XIII secolo che custodisce un carillon di ben 47 campane.

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Incuriositi dal giro in barca fatto abbiamo deciso di andare alla ricerca della statua fotografat e, cartina alla mano, si è rivelato abbastanza semplice, si tratta di Jan van Eyckplein, la statua è per l’appunto raffigurante il noto pittore fiammingo e pur non trattandosi di uno dei punti imperdibili della città è comunque un luogo architettonicamente gradevole.

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C’è solo un argomento che non ho trattato di Bruges: il cibo.

Bene, abbiamo trovato un ristorantino stupendo con personale gentilissimo, vi starete chiedendo: ma è impazzita? Non aveva forse detto che la cordialità a Bruges era pessima? Confermo che i “nativi di Bruges” si sono rivelati davvero poco inclini ad avere a che fare con noi bruti turisti sporchi e cattivi, ma siamo riusciti ad ovviare a questa mancanza di stima rifugiandoci per ben due sere da dei greci…avete capito bene, un ristorante greco coi fiocchi: The Olive Tree.

Posizione fantastica nella vietta laterale al Belfort, ci siamo affidati alle recensioni su tripadvisor e siamo rimasti pienamente soddisfatti, entrambe le sere abbiamo prenotato perché il locale è piccolo e molto ambito, l’ambiante è curato e accogliente, il personale è gentilissimo e il proprietario si ferma volentieri a fare due chiacchiere al tavolo, mi hanno fatto venire una voglia matta di una vacanza in Grecia e, ferie permettendo, una delle ipotesi che stiamo vagliando per quest’estate è proprio il tour del Peloponneso.

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Ultimo sguardo a questa bellissima città e foto ricordo all’imbrunire della caratteristica fontana nella piazza pedonale ‘t Zand, a due passi dal nostro hotel, composta da quattro gruppi di statue di bronzo che rappresentano i vari simboli di Bruges.

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Una risposta

  1. Maggio 4, 2016

    […] Gent–Bruges (2 […]

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